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Si punta sempre alla vittoria


Vittoria Assicurazioni,fondata  nel 1921 e controllata dalla  famiglia Acutis,rappresenta una piacevole anomalia tra le societa' quotate. Gestita in modo esemplare è riuscita a passare attraverso il biennio 2001-2002 ,ferale per le assicurazioni,in maniera egregia.

La compagnia di assicurazione opera nel settore Danni e Vita.

La rete distributiva si avvale di agenzie e sub-agenzie.L 'attività è concentrata nel Nord Italia. Quasi il 30% dei premi è raccolto in Lombardia.

RISULTATI DEI PRIMI NOVE MESI DELL'ESERCIZIO 2003.

I premi danni soco cresciuti dell '11,4% toccando 250 milioni di euro.I premi del settore Vita,in salita del 3,9%,hanno raggiunto i 59 milioni di euro.

L 'utile netto è balzato da 9,1 a 11,3 milioni di euro rendendo plausibile l 'obiettivo  del vertice di Vittoria di toccare quota 15 milioni per l 'intero esercizio.

Il ROE raggiunge  il 13,5%

Le prospettive favorevoli enunciate dal CdA che si attende una crescita dell 'utile netto per i prossimi esercizi del 10% potrebbero essere  ancora migliori se la patente a punti dovesse migliorare ancor piu' drasticamente le già positive aspettative.

SOTTOVALUTAZIONE RISPETTO AI CONCORRENTI

Sulla base dell 'attuale capitalizzazione di borsa Vittoria Assicurazioni denuncia un rapporto prezzo/utile per il 2003  attorno a 10.

Pur consci della limitata significativita' di tale parametro per le compagnie di assicurazioni  notiamo che Jcf Group prevede per il 2003 un rapporto di 12,64 per Fondiaria SAI, 19,44 per Cattolica, e 13,64 per Milano Assicurazioni,le tre compagnie quotate piu' comparabili con Vittoria.Vittoria risulta percio'  la compagnia con parametri piu' sacrificati

Piu' in linea con la concorrenza(od almeno con Fondiaria SAI) è il rapporto capitalizzazione/mezzi propri che sfiora 1,50 (Fondiaria SAI 1,30, Cattolica 1,70,Milano 1,86)

La capitalizzazione di borsa di 150 milioni di euro risulta assurdamente inferiore al totale dei premi emessi che dovrebbe balzare quest'anno dai 402 milioni del 2002 a circa 435 milioni.L 'entità dei premi emessi è uno dei piu' importanti parametri per valutare una compagnia di assicurazione.

UN TITOLO NEGLETTO DAL MERCATO DA 12 ANNI.

Vittoria Assicurazioni aveva segnato un massimo di Lit. 11.735 nel lontano 1991.Nel 1994 era stata scambiata fino a Lit. 10.186.

Sono passati dieci anni. La sola operazione sul capitale compiuta da Vittoria è stata l 'emissione di un prestito convertibile.  Lo stacco del diritto di sottoscrizione è stato omeopatico,nonostante  l ' allettante dividendo. L'aumento di capitale gratuito  effettuato tre  anni fa  per elevare il nominale ad un euro non ha ovviamente  influenzato la quotazione.

Le quotazioni attuali sono percio' facilmente comparabili con quelle di dieci anni fa.

E si scopre che nonostante l'ascesa dell 'utile da LIt. 6.172 milioni( 3,188 milioni di euro) a 15 milioni di euro la quotazione è rimasta inchiodata sotto i massimi del 1991. Infatti attualmente il titolo passa di mano a 5,30 euro contro un prezzo  di 6,06 euro pagato nel 1991 da taluni investitori.

Qualcosa non quadra. La compagnia infatti si è sviluppata in questi dodici anni ed ha incrementato   anche la distribuzione del dividendo passato da Lit. 120 (0,62 euro) del 1991 a 0,12 euro elargiti per l'esercizio 2002. Probabilmente tale dividendo potrebbe crescere ulteriormente per l'esercizio 2003 per il balzo dell 'utile netto.

Ma  Vittoria è diventata  molto tirchia nei confronti degli azionisti.Preferisce portare la maggior parte dell 'utile e riserva e finanziare lo sviluppo senza ricorrere al mercato. e non distribuire il 60% dell 'utile come nel 1991.

UN PIZZICO DI SPECULAZIONE.

Vittoria Assicurazioni capitalizza poco piu' di 150 milioni di euro. Rappresenta una situazione anomala in un mondo che tende alle economie di scala ed alle grandi dimensioni operative. Piu' volte si è ventilato della possibile cessione della compagnia. Acutis potrebbe incassare una cifra largamente superiore alla quotazione di borsa se desiderasse cedere il pacchetto di maggioranza.Le richieste non mancano certamente.

Ma la sua ritrosia è per ora giustificata dalla scarsita' di ulteriori  appetibili investimenti. Dove mettere il controvalore incassato in modo  da farlo rendere almeno come in Vittoria ? In pratica si ripete il dubbio  amletico della famiglia Gavazzi per il Banco di Desio e della Brianza.

LA PAZIENZA DI GIOBBE

Vittoria Assicurazioni potrebbe rimanere ancora a lungo nel limbo.Un solo analista-anche se estremamente valido- segue  questa azione nelle SIM piu' prestigiose.Si tratta di Andrea Crepaz (Caboto) che ha reiterato tre  mesi fa il suggerimento di "buy" con target price 6,10 euro.Un prezzo che ovviamente non contempla la possibilità di novita' sulla compagnia.

SEGNALI DALL 'ANALISI TECNICA.ieri si sono scambiati oltre 100.000 pezzi contro una media mensile di 26.000.Gli scambi sono quadruplicati. E la media a 30 gg ( euro 5,19) è stata agevolmente superata da una settimana.Occhio a RSI in ascesa.

UNA SITUAZIONE SPECIALE ?.

Non possiamo considerare l 'azione come "situazione speciale".La sottovalutazione,pur marcata,non ne giustifica l 'inserimento nel nostro mini-portafoglio. L 'attesa per eventuali "novita'  " della compagine azionaria dura da dieci anni.Potrebbe essere ancora lunga Ed il prezzo di cessione potrebbe in tale remoto futuro  risultare solo  poco piu' del doppio rispetto alla attuale quotazione.. Ma ,nonostante queste osservazioni ,consideriamo Vittoria una validissima compagnia e la preferiamo alle altre compagnie quotate Una nuova Meieaurora ?. Il paragone non è corretto.La sottovalutazione di Meieaurora a 0,43 euro(maggio 2003,nostro primo buy) era macroscopica. In occasione della fusione con Winterthur Meieaurora è stata valutata piu' DI CINQUE VOLTE tale quotazione.  Per Vittoria Assicurazioni la sottovalutazione è ovviamente molto inferiore. Ma la compagnia merita uno studio e la redazione del lombardreport.com e l'autore dell 'articolo dichiarano  per correttezza di averne gia'  acquistate qualcuna.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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