Bonifiche Ferraresi continua a crescere.I nuovi amici-abbonati ci chiedono se possono ancora entrare sul titolo inserito dal gennaio 2003 a 10 euro nel mini portafoglio azionario delle situazioni speciali del lombardreport.com.Avevamo allora analizzato la societa' ed espresso il nostro giudizio-sulla base della valutazione dei terreni ferraresi ed aretini,delle proprieta' immobiliari e dei(pochi) investimenti azionari- che la societa' valesse oltre 20 euro per azione.Per tale ragione era stata inclusa nel portafoglio delle situazioni speciali.
Bonifiche Ferraresi ,controllata dalla Banca d ' Italia,a livello di analisi,è praticamente seguita soltanto da Banca Aletti e da noi.
Banca Aletti aveva emesso un report l '8 agosto 2003,con l'azione a 12,29, che terminava con la seguente frase :" il titolo ai prezzi attuali è correttamente valutato"
Dopo un anno ,il 2 agosto 2004,con l'azione salita a 15,27 il giudizio era stranamente lo stesso : "l'azione,ai prezzi attuali, è correttamente valutata".
Siamo ora a 16,60 euro. Il nostro target price per l' intera societa' ferrarese ,in caso di cessione,è invece cresciuto a 22/24 euro,come pubblicato un paio di mesi fa.
Il problema nasce dalla possibile(teorica,non vi sono conferme,ne' illazioni ) cessione di Bonifiche Ferraresi.In tal caso Banca d 'Italia cerchera' di massimizzare l 'incasso.Diciamo 26 euro per azione. Facciamo la media dei 12 mesi precedenti,attorno a 13euro e l'OPA per noi dovrebbe essere attorno a 19/ 20 euro in tale eventualita'.
Naturalmente un potenziale acquirente farebbe tutto il possibile per anticipare l'acquisto prima della nuova normativa sulle OPA che lo obbligherebbe a pagare 26 euro anche ai piccoli.
Praticamente per i soci minori,non collegati con Banca d ' Italia,sarebbe piu' interessante che la societa' non venisse ceduta prima dell'entrata in vigore della nuova normativa. Chiaramente il potenziale acquirente-in questa fantadiscussione-chiederebbe uno sconto a Banca d 'Italia in quanto obbligato a rastrellare anche i pacchetti dei piccoli soci.E torniamo percio' verso quella forbice 22/24 che abbiamo prima citato.
L'attesa pero' non ci turba. I terreni non possono essere costruiti come le case….
Banca d 'Italia dovrebbe inoltre rappresentare una sicurezza di non incorrere in una nuova vendita-beffa come quella fatta da ENI per Immobiliare Metanopoli letteralmente svenduta agli anglosassoni con uno sconto del 30% sulla quotazione di borsa alla vigilia di uno storici boom immobiliare. Ora la Consob sembra piu'attenta a vigilare.E Banca d 'Italia non sembra un venditore interessato a minimizzare l'incasso dell 'unica societa' agricola quotata,forte di 5400 ettari e senza un euro di debito, così facilmente valutabile da ogni immobiliarista
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)