Piano Bar di Virginio Frigieri
Crisi Ciclica o Crisi Strutturale?…
Sul precedente articolo, qualche incurabile ottimista, mi ha fatto notare che il pezzo era sì graffiante, ma che a disegnare scenari pessimistici sono capaci tutti, e che sopratutto se non si portano delle valide motivazioni si rischia di fare del catastrofismo gratuito! (?).
L'atteggiamento psicologico di questo signore è comprensibile ed umano. Ognuno di noi quando è abituato ad un sistema, una ricetta, che ha funzionato per tanti anni, è portato naturalmente a difendere il suo sistema, la sua ricetta, in ultima analisi la sua idea, anche quando molti segnali esterni suggerirebbero quanto meno prudenza e capacità di mettersi in discussione. Non dico di gettare alle ortiche a cuor leggero le nostre ?certezze?, ma almeno domandarsi se in virtù di scenari macro economici che mutano rapidamente , le nostre idee i nostri ragionamenti, reggono ancora.
La prossima serie di articoli cercherà di spiegare perché il sottoscritto , oggi, (fra due anni non lo so) vede il bicchiere più vuoto che pieno.
Le crisi economiche sono generalmente di due tipi:
Ci sono le ?crisi cicliche? che sono fisiologiche , di tutti i mercati ed in tutte le economie che cominciano generalmente in qualche settore produttivo, poi ne coinvolgono a cascata qualcun altro, il problema si sposta inevitabilmente sul settore finanziario, che poi coinvolge banche ed assicurazioni ed infine dopo qualche tempo la crisi finisce nel dimenticatoio perché dopo una sana ?rifiatata?, il sistema trova nuove motivazioni, nuove forze e nuove risorse per ripartire. Queste crisi a seconda dei casi possono durare da qualche mese a qualche anno.
Ben diverse sono le ?crisi strutturali? che partono generalmente in sordina, anche perché all'inizio tutti sono portati a pensare e sperare che sia la solita crisi passeggera, e dopo cominciano a mostrare il loro vero volto. I più scaltri, o perché dispongono di più dati rispetto al popolino, o semplicemente perché si intendono più di economia che di calcio (?mamma che brutta parola che ho tirato fuori senza volere…?) cominciano a capire che aria tira… poi a seguire ci arrivano altri ed altri ancora finchè ad un certo punto anche la donna delle pulizie capisce che è crisi seria e lì partono i ?botti?.
Se ci pensate un attimo, il meccanismo è uguale a quello delle fasi rialziste di un mercato! Andiamo indietro solo di qualche anno al periodo marzo/aprile '98. La borsa era in crescita lenta ma costante dalla fine del '96 quando i più scaltri iniziarono a cumulare, poi entrarono altri ed altri ancora… verso l'inizio del '98 anche la donna delle pulizie sbirciava i titoli del Sole 24 ore sulle scrivanie che spolverava, da marzo cominciò la serie dei titoli ?pirotecnici? sul Sole 24 Ore… ?Borsa: è Boom!? … ?Borsa: nuovo record!?… ? la Borsa non sa più scendere?… e il 7 aprile 98 era finito tutto.
Questa crisi è partita a marzo del 2000, ha avuto un accelerazione violenta finito il periodo di avviamento dell'euro… (le famose zucchine a 8 euro di cui tanto hanno parlato i media) mentre i soliti incurabili ottimisti promettevano riprese dietro l'angolo… Sarà il secondo semestre… Sarà il prossimo anno.. ancora il prossimo semestre etc. etc ma è solo quest'anno che il gregge comincia a sentire puzza di bruciato oltre ad avvertire i portafogli vuoti al 21 del mese come ci ricorda una canzone dell'indimenticabile Lucio Battisti. Quale può essere secondo voi un settore più anti ciclico del settore alimentare?? Risposta : nessuno.
Bene anche in questo settore cominciano a vedersi nuvole all'orizzonte che erano impensabili fino a due anni fa. Non sarà un caso che il latte da qualche tempo abbia assunto un andamento con stagionalità mensile. L'ultima settimana del mese vede da un pò di tempo a questa parte il crollo delle vendite di latte.
Avete provato a fare un giro nella vostra città a contare quanti negozi al dettaglio hanno chiuso negli ultimi tre anni?… se non l'avete ancora fatto prendetevi la bicicletta e fatelo. Rimarrete impressionati.
Quando fallisce un dettagliante, al massimo ti lascia un buco da un migliaio o poco più di euro.
Quando cominciano a fallire quelli più grossi, i buchi si fanno 10-20 volte più grandi… Quando fallisce una Parmalat… non c'è bisogno che ve lo dica io.
Per richiamarci un attimo ad Elliott possiamo dire, (abbiano pazienza i puristi della materia ma se non ricorro ad esempi ?semplicistici? non posso farmi capire da tutti) che le crisi cicliche, fisiologiche toccano generalmente i livelli di Cycle o Super Cycle e livelli sottostanti mentre le crisi strutturali toccano generalmente i Grand Super Cycle e livelli sovrastanti (Epocal, e Cultural).
Esempi la storia ce ne regala in abbondanza. La caduta definitiva dell'Impero Romano dopo quasi 8 secoli di domino incontrastato ha portato ad una crisi strutturale che ha prodotto i sei secoli più bui della nostra storia.
Altre crisi strutturali hanno portato alla scomparsa ci civiltà come i Maya..
Dovunque andrete ad indagare scoprirete sempre un elemento esterno, naturale o meno, alla base di queste crisi. I Maya vivevano in una zona priva di corsi d'acqua naturali, e si erano attrezzati raccogliendo l'acqua piovana in enormi vasche scavate nel terreno. Tutto ha funzionato fino a quando un evento casuale (una esplosione vulcanica) non ha prodotto cambiamenti climatici tali per cui per tre/quattro anni non è scesa una goccia d'acqua dal cielo. Ed è iniziata la fine … madre natura aveva colpito un elemento vitale nell'approvvigionamento energetico di quella popolazione. Cortès coi suoi quattro gatti spagnoli, non avrebbe mai potuto aver ragione sul popolo Azteco di Montezuma numericamente parlando. D'accordo che lui aveva i fucili e gli altri viaggiavano ad archi e frecce, ma mica ci aveva i mitragliatori automatici che ci sono oggi. Con quei fucili ci sparavi un colpo e poi dovevi ricaricare con la boccetta della polvere da sparo e l'asta per comprimerla in fondo alla canna. Cortès vinse sugli Aztechi perché porto dall'Europa un tremendo alleato che si chiamava VAIOLO. Fu quello a vincere il popolo azteco quindi di nuovo un elemento naturale a cui quella popolazione non era in grado di resistere non avendolo mai incontrato prima.
Qual è oggi il nostro vero tallone d'Achille?
Qual è l'elemento che può mettere in ginocchio l'intero pianeta determinando una crisi almeno di livello Epocal ?
Nel prossimo articolo parleremo di PETROLIO, argomento di cui molti sentono parlare, senza saperne granchè.