Se anche Tomasini diventa ribassista ...


E' una settimana densa di dati importanti quella che viene, o meglio dati che fino a 3 anni fa non se li prendeva in considerazione nessuno e che oggi sono vitali: lunedì existing home sales, martedì una revisione del GDP (si dice dal 3.5% al 2.8%), consumer confidence, mercoledì initial claims and durable orders. Giovedì avremo una giornata monca con il Thanksgiving negli USA e venerdì altra giornata monca con le prime vendite natalizie che saranno utilizzate per misurare il polso all'economia. A meno di sorprese gradite rischiamo di avere quelle notizie negative che servono al mercato per arrivare a testare l'area di 22.000 del Ftse mib che noi abbiamo indicato come punto di non ritorno. Da qui a dire che quell'area sarà rotta ce ne passa, ma comunque è sempre una campana d'allarme. Con il Ftse Mib a 24.000 avevamo fatto un +100% secco dai minimi ed è una percentuale questa che non può reggere a lungo. O meglio o abbiamo il boom e allora va bene ma più passa il tempo diciamo così che il mercato si appesantisce. Stiamo quindi accorti e nessun long se proprio non ce lo comanda il dottore. Cautela. Più passa il tempo e non si vedono rialzi più i venditori stanno prendendo la mano, questo è il comandamento, la parola d'ordine. E se cade 22.000 anche Tomasini diventa ribassista. Ed è tutto dire.

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