Saranno i mercati a dirci quando possiamo entrare ...


Quando la casa brucia la prima cosa che fai è scappare dal fienile. E il fienile in questo corrusco finis terrae è proprio Unicredit. Alla fine i mercati ti fanno pagare non quello che sei ma quello che potresti essere. E se Intesa è banca tradizionalmente legata a settori economici tradizionali e radicata sul territorio quel ?matto? di Profumo è troppo bravo, troppo internazionale, troppo aggressivo. E giù con gli short. E non è finita. Non serve a niente tranquillizzare, delle tranquillizzazioni e dei comunicati stampa di Unicredit al mercato non frega niente, il mercato sa che se in questi frangenti ci deve essere un cattivo questo è Profumo.

 

Il Senato Usa è pronto ad approvare  il piano di salvataggio (votazioni stanotte negli USA) ma la macchina conservatrice USA è in moto e ci sarà battaglia sulla approvazione di un piano che viene tacciato di ?socialismo reale?. Il motto americano, dell'America profonda, così lontana dal cattocomunismo italiota, in qualsiasi salsa lo vogliate mettere, è che ?chi sbaglia paga?. E il contribuente americano non è quello italiano è non vuole pagare per i guai degli altri, non c'è la Cassa del Mezzogiorno negli USA il porto di Gioia Taura la Salerno ? Reggio Calabria la sanità del Lazio il parlamento della Sicilia … e mi fermo qui. L'america profonda è cattiva, tanto cattiva, liberista e conservatrice. E chi ha fatto i giochini a Wall Street ora deve saltare, e chissenefrega se la borsa scompare dalla faccia della terra. Come diceva un funzionario commerciale del settore ceramico mentre beveva lambrusco in una sagra delle colline di Reggio Emilia qualche settimana fa ?dobbiamo tutti purificarci, dopo questa crisi saremo tutti migliori?. L'America profonda la pensa come questo ignoto funzionario commerciale reggiano. E che ben venga la catarsi.

 

Corriamo a comprare titoli ? No, ce ne stiamo buoni alla finestra. Bisogna sempre castigare ogni tentativo di operare in questi frangenti perché l'inconveniente è dietro l'angolo, basta aspettare qualche ora e può succedere di tutto. Saranno i mercati a comunicarci quando è ora di comprare. Il Dow Jones è sotto nell'ultimo trimestre del 4.4%, del 27% rispetto al massimo di novembre. Ma diciamocelo francamente, Wall Street ha visto di peggio e come perdite trimestrali non siamo nemmeno tra le 10 peggiori dell'intera storia del mercato americano e ci piazziamo solo al 25esimo posto. Insomma, è tutto buio pesto ma si riesce ancora a vedere qualcosa. Effettivamente se ci domandiamo la ragione di tutto il patatrac come ripetevano ieri alcuni commentatori è tutto molto easy: qualcuno a Wall Street ha inondato i mercati di derivati over the counter, non quotati, e quindi non trasparenti. Sono questi i veri cattivoni della situazione. Ad un certo punto i derivati OTC sono tracollati perché qualcuno aveva esagerato e quando sono tracollati il contagio si è diffuso in tutto il mondo per via della regola contabile del M2M (market to market) ovvero i bond sono contabilizzati al prezzo di mercato e non per quanto valgono a scadenza. Quindi se io ho un benchmark non trasparente perché non liquido non essendo quotato e questo per ragioni di inefficienza non fa prezzo io sono rovinato perché il prezzo della mie obbligazioni è … zero. Su questo giochetto contabile è scoppiato il putiferio. Bastava abolire questo meccanismo e dire che le obbligazioni di tripla A valgono quanto ti danno alla scadenza fino a prova contraria di un fallimento di chi le ha emesse e i danni sarebbero stati subito arginati. Ma è andata differentemente e quello che dà effettivamente fastidio è che alla fine l'americano medio pagherà il conto della bolletta, dei giochino sbagliati di Wall Street prima e dei danni che hanno provocato dopo.

 

So che i lettori che seguono il Lombard sono anche attivi per conto proprio in fondi ed obbligazioni. In questi frangenti siamo letteralmente bombardati di email: cosa fare qui, cosa fare là … La risposta che ho imparato a dare in queste situazioni è che quando vengono poste queste domande il danno è già fatto e la cosa migliore è non fare niente.

 

Noi piazziamo un buy sul BUND a 116.14 ma molto probabilmente prima di vederlo eseguito passeranno delle settimane.

 

Per gli indici equity aspettiamo.

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