Il quadro è quello tipico della congestione. Alle ovvietà di Greenspan (occhio che il deficit federale alla lunga ammazza l'economia) seguono i cali degli indicatori macro di Wall Street ma poi tutto torna verso il chiaro con l'indice della Fed di Philadelphia (la parte più ricca degli USA) e con gli utili di Nokia e Motorola che corrono e sui giornali si ricordano anche del vecchio Ing. Moore. A livello S&P, che è quello che conduce le danze, vediamo una congestioncina a doppia V che se viene rotta al rialzo o al ribasso ci darà qualche giorno in quella direzione, ma solo qualche giorno, perché il giochino dei tre massimi o minimi di fila che fanno girare dalla parte opposta il mercato incombe sempre.
Per fortuna che apprendiamo dal TG1 che la "speculazione si accanisce su Fiat", non che è una società che deve fare la fine di Tiscali.
Tutto è bene quel che finisce bene, commenterebbe quando non sa cosa dire il faccione che parla di Borsa al TG1 del quale rimuovo sempre il nome come i suoi discorsi.
