Primo non prenderle


Primo non prenderle. Dopo, forse, guadagnare. Lo sciacquone che abbiamo visto sui mercati negli ultimi giorni ci ha visto essere completamente svuotati di titoli. E questo ci ha permesso di stare alla finestra senza troppi pensieri. Primo non prenderle. Bastava esitare su AEM oppure su Ebiscom per prendersi delle grandi legnate sui denti. Ancora una volta l'amico stop loss ci ha salvati.

Ora il premio per il rischio dell'investimento azionario è cambiato di nuovo, scendendo a livelli di minimo storico. Per Goldman Sachs i tassi di interesse non cresceranno fino al prossimo anno mentre l'economia negli USA, in Giappone e Cina si metterà a correrere. E l'Italia ? Ieri sera ascoltavo alla BBC il commento degli economisti al discorso del ministro delle finanze del Regno Unito alla camera dei deputati. Sosteneva che se il Regno Unito è cresciuto del 3 – 3,5% (insieme agli USA), tutti gli altri paesi del G7 annaspano, con l'eccezione forse del Giappone. E li ha menzionati tutti con un breve commento alle loro politiche economiche "dimenticandosi" l'Italia. Già, l'Italia. Vi ricordate quando la crescita ha superato il 2% che cosa ha fatto la Borsa ? Stiamo parlando degli ultimi anni del 1900. E per quest'anno se arriviamo all'1% è tanto, a forza di calci e di spintoni da parte degli altri paesi che diffondono crescita anche su di noi seppure da buoni ultimi. Se leggete i titoli dei giornali non passa giorno che si annunciano importanti utili delle aziende più competitive ma il nostro paese gli "utili" forse non li vedrà mai. E senza una crescita sostenuta del PIL  e generalizzata degli utili aziendali noi il rialzo non lo vedremo mai, forse, al massimo, dei rialzicchi.

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