Sembra assurdo.Essere preoccupati per la troppo forte,continua,implacabile crescita di oro ed argento.
Da dieci anni recitiamo pedissequamente il solito mantra pubblicato a suo tempo sistematicamente da H.Schultz e M.Faber:"have you enough gold ?" Da dieci anni questi investimenti hanno dato consistenti soddisfazioni agli amici abbonati,con il metallo giallo quintuplicato in dollari da 250 a 1230 dollari.
Ma c'è il rovescio della medaglia. L'investimento in oro è fatto per preservarci da un crac finanziario. Una specie di assicurazione in cui il premio,come piu' volte scritto dal lombardreport.com,sale…anziché essere perso a fine anno.
Quanto durera' ancora la pacchia? Da inveterati gold-bug speriamo che prosegua.Come investitori internazionali siamo invece preoccupati. Dopo la piu' grave crisi dal 1929 siamo ancora nelle stesse posizioni di due anni fa. La leva è sempre elevatissima.Le banche americane guadagnano palate di dollari sulle spalle dei contribuenti che le hanno salvate.
Chi ha permesso che in USA subprime e leva diventassero armi di distruzione di ricchezza è sempre sulla plancia,al posto di comando.
Qualche timido accenno di rinsavimento si nota in Europa dove si cerca di limitare sprechi e anomalie, a partire dalla Germania.Nel frattempo The Telegraph ieri scommettava sul crac dell'euro entro al massimo cinque anni.Va bene che loro sono sempre stati contrari,ma leggere questi articoli non esalta.
Ma una domanda non ha risposta. Chi vende in Italia le azioni? Chi doveva venderle l'ha fatto due anni fa. Ormai i portafogli dei risparmiatori dovrebbero essere semi-vuoti.Chi mantiene le azioni palesamente sottovaloutate( e sono parecchie) opera con una ottica decennale,Sa che nel 2020 avra' soddisfazioni.Se ne infischia se il mercato cadra' come nel marzo 2009.Sul lungo termine meglio avere poche azioni selezionate che obbligazioni,con l'incubo dell'iperinflazione.Incubo ovviamente attualmente ridicolo,ma che potrebbe tornare d'attualita' per evitare crac di Stati con potere di illimitato uso delle rotative della loro Zecca.
Chi vende percio'? il 70% è operativita' di computer,con programmi auitomatici.Che se ne infischiano di mandare sul lastrico i risparmi e non conoscono ovviamente parole come "fondamentali" o "solidita' patrimoniale". La quotazione perde un cent? E via con le vendite alimentate dal segnale tecnico. Blocchiamo le vendite "naked". Stop alle le vendite,come proposto dalla Germania, ma dappertutto -e non solo in germania.se fatte allo scoperto. Autorizziamole solo se viene depositato un ammontare pari alla cifra di titoli venduti allo scoperto.Depositato in un conto infruttifero.Solo così le vendite allo scoperto sono tollerabili. Quanto sopra anche per i future.
Come operare su un mercato dove un hedge fund puo' vendere 10/20 volte l'ammontare di titoli rispetto al suo patrimonio? E dove si dice che primarie banche internazionali abbiano leve levatissime?
Andremo controcorrente.Ma una borsa del genere non ci interessa.Per noi meglio chiuderla,chiamare a raccolta tutti i Ministri finanziari mondialiper limitare drasticamente la leva finanziaria,obbligare le banche a fare solo il loro vecchio mestiere di prestare soldi etc etc.Poi,con nuove regole,ripartire. E in tale occasione le azioni saranno il migliore investimento.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)