se non ricordare , in questo periodo di campagna dividendi, di stare molto attenti a non rimanere con i titoli in occasione dello stacco (Seat docet),; inoltre quest'anno non si può nemmeno beneficiare del credito d'imposta per cui se Eni il giorno dello stacco dovesse perdere esattamente l'importo del dividendo ciò si tradurrebbe in una perdita immediata (anche se si otterrebbe un credito d'imposta equivalente sulla perdita maturata sul titolo)
Inoltre non dimentichiamoci che i titoli che presentano un maggior appeal da questo punto di vista e che sono anche tra quelli che ho sempre suggerito di tenere in portafoglio (Eni Enel e Telecom Rnc) sono tra quelli che presentano i maggiori margini di crescita da inizio anno: per tutti e tre questi titoli vedo delle chiare difficoltà a proseguire nella crescita, non ho ancora suggerito ad amici e parenti di venderli ma li ho già detto che sicuramente andranno venduti prima dello stacco ; in ogni caso 17,40 , 6,80 e 2 euro sembrano essere delle valide barriere al rialzo , io sarei quasi dell'idea di vendere a questi prezzi per rientrare in osizione solo su nuovi massimi dell'anno sperando in un ulteriore allungo in vicinanza dello stacco in caso di mercato effervescente
Ma proprio quà sono le dolenti note, la liquidità è alta e sostiene le quotazioni, ma il mercato fa sempre più fatica a salire, complice anche la mancanza di volatilità e l'assenza di un vera discesa che possa ripulire un pò il mercato; la strategia premiante sulle mibo in questi ultimi mesi è senz'altro la call ratio spread ,ossia l'acquisto di una base in the money (es: 28000 giugno) e la vendita di un numero doppio di call leggermente più alte (es: 28500 o 29000 giugno) che a suo tempo permetteva un incasso netto positivo (e questo sarebbe stato il guadagno in caso di discesa del mercato) ed allo stesso tempo proteggeva in caso di leggero rialzo del mercato
