Non si puo' dire che il vertice di Pirelli & C,decidendo la quotazione di Pirelli Tyre,sia stato fortunato per quanto concerne la tempistica.
Prima la sberla sulle borse internazionali,che ha polverizzato quelle stime che valutavano Pirelli tyre attorno a 2,5 miliardi.
Si agginga l 'improvvisa ritrosia dei risparmiatori nei confronti delle IPO dopo il vergognoso esito del collocamento di Saras,abbandonata dagli sponsor nel primo giorno di quotazione mentre gli hedge funds si divertivano a sparare contro la Croce Rossa impallinando l'azione senza difesa.
Ora ci si mette il forte profit warning lanciato dalla Bridgestone che ha ridotto del 35% la stima dei profitti di questo esercizio per l'aumento del costo della materia prima.
Questo incremento coinvolge tutti i produttori(PIrelli tyre inclusa).E le azioni dei fabbricanti di pneumatici sono scese ieri in tutto il mondo.
La scorsa settimana ci si era messa anche Goodyear con un avviso che anticipava risultati inferiori al previsto negli USA.
Tutto questo dovrebbe impattare duramente anche sulla fissazione del prezzo di Pirelli Tyre.Soltanto una quotazione che mostri rapporti decisamente inferiori a quelli di Michelin potrebbe spingere i fondi ad una massiccia sottoscrizione.Occhio percio' al prezzo che sara' fissato.
Il piccolo risparmiatore,come ben sappiamo,non conta nulla. Potrebbe richiedere le azioni e scoprire che è stato fissato un prezzo elevatissimo.E non puo' cancellare la sottoscrizione…
Fin quando questa legge non sara' mutata dovrenmo prendere le distanze dalle IPO italiane.Troppi rischi.
Per entrare eventualmente sul titolo dopo le prime quotazioni sul largo mercato. "Prima non prenderle" recita il motto del lombardreport.com. Un vero peccato.Ma è lo scotto che dobbiamo pagare dopo avere visto l'esito di Saras.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)