Piano Bar di Virginio Frigieri
Un torello che non convince!
Il 5°Stargate rompe al rialzo poi si ferma a pensarci su… aspettando luna nuova
Segnale buono o segnale falso?
Anche a luglio aveva rotto un testa spalle ribassista per poi fregarci quando avrebbe dovuto ritestare la neck line e inabissarsi, ma questa crisi è senza precedenti e pretendere che valgano le regole canoniche , classiche mentre fuori dalla porta monta uno tsunami sarebbe un pò troppo accademico. Lunedì arriva una luna nuova e forse ci dirà se festeggeremo Natale al rialzo come vuole la tradizione (il famoso Rally di Natale) o se, anche da questo lato, sarà un Natale diverso. Il Pil italiano ha rialzato la testa di ben 0,6 punti percentuali dopo cinque trimestri consecutivi di segno meno , e tanto basta a frotte di autorevoli analisti per correre in bagno a masturbarsi con il grafico del FtseAllshare nascosto sotto al maglione al posto del giornaletto porno di quando eravamo ragazzini. Io che sono sicuramente il più imbecille di tutti, da vecchio dinosauro so che sto molto meglio a darmi del cretino da solo mentre mi faccio la barba per aver sbagliato con la mia testa che a dover fare la stessa cosa dopo aver sbagliato seguendo idee di altri che non condividevo. E in questo periodo, i lettori mi perdoneranno, ma io sono lontano anni luce dal più tiepido degli ottimisti; le sterline comprate a più riprese dalla fine di luglio aumentano di valore tutti i giorni e presto passerò all'acquisto di monete/medaglie d'argento, perchè di ETF sull'argento fisico ne ho già e quindi voglio anche qualcosa da toccare con mano, mettere sotto la lente, fotografare , catalogare prima di riporli in cds., per poterli gustare nelle uggiose giornate invernali che verranno.
Chiuso coi preamboli veniamo ai freddi numeri:
In settembre nella sola Europa altri 285.000 posti di lavoro sono andati a ramengo portando il conto totale dei disoccupati nell'area dell'euro a ventidue (22) milioni. Cinque (5) milioni i disoccupati in più da sett-2008 a sett-2009 e 6,1 milioni in più dalla primavera del 2008.
Passiamo all'area dei consumi: l'Italia è tra le nazioni che ha risentito meno del calo dei consumi essendo un popolo tradizionalmente risparmiatore… debito pubblico alla stelle, ma nel privato qualcosa accantoniamo. Basta spostarsi un po' ma restando rigorosamente nell'area dell'euro per vedere che in Inghilterra, il crollo dei consumi è stato il doppio di quello dell'italia, il triplo se andiamo in Spagna e il quintuplo se andiamo in Irlanda. Germania e Francia che finora avevano tenuto cominciano a segnare il passo (Francia) e a calare in settembre (Germania)
Se allarghiamo l'analisi a livello planetario vediamo come da marzo a settembre di quest'anno il commercio mondiale è diminuito del 33%. UN TERZO in MENO in sei mesi!! Questi sono numeri che faranno ricordare la crisi del '29 come un raffreddore da bambini. Ricordate quando evidenziavamo il Baltic Dry Index che scendeva mentre le borse salivano?… adesso se lo riprendiamo in mano sta risalendo ma bisogna che ci capiamo:
se io lascio svuotare quasi completamente i magazzini portando i livelli di scorta ai minimi termini è chiaro che a un certo punto un pò di acquisti per ricostituire degli stock più adeguati saltano fuori: Ma un conto è ripristinare dei livelli di scorte più adeguati e un conto è far ripartire stabilmente i consumi. Ma anche ammesso e non concesso che la crisi sia a fine corsa, per ritrovare i livelli di consumo e di pil del 2007 bisogna reinventarsi un lavoro per quei milioni di disoccupati che il lavoro l'avevano e ora non ce l'hanno più. Inoltre teniamo conto sempre che i dati dell'economia di quest'anno risentono della droga messa in circolazione dei governi sotto forma di aiuti e incentivi a sostegno dei consumi. Quando questi verranno a mancare, i paesi che citavamo prima, fortemente indebitati a livello di famiglie faranno molta fatica a riprendere la strada dei consumi come prima della crisi e questo si ritorcerà come un boomerang contro quei paesi fra cui speriamo di essere che riprendono a produrre perché le aziende si vedranno comunque ridotta di molto la finestra dell'export verso mercati in cui prima si esportava abitualmente con forti volumi.
Per questi e molti altri motivi che per ora tralascio, io ho seri dubbi che si possano ripristinare i livelli di Pil e di consumi che il mondo aveva nel 2007, prima di sette/otto anni. Poi in mezzo ci sta anche il ?rimbalzo del gatto morto?, ma d'oltre oceano ci informano che ultimamente anche i gatti morti lanciati da un grattacelo, più che a rimbalzare, tendono a fare buche profonde.
Se le cose andranno effettivamente così, le borse non potranno continuare ad infischiarsene all'infinito e quegli analisti dovranno uscire dai loro bagni e riprendere posto alle loro scrivanie, davanti ai loro monitor, misurandosi con la dura realtà dell'economia vera che non è fatta di numeri, carta, leve, e derivati, ma di gente che lavora e produce qualcosa per sé e per la colletività.
Alla prossima