Piano Bar : Special per oro e argento 5/5


Piano Bar  di Virginio Frigieri

Special per Oro e Argento

 

 

Prima di partire con l'ultima parte raccolgo un messaggio inviatomi, mentre ero in ferie da Bellosta, (sta facendo la convalescenza al mare e gli auguriamo di cuore di ristabilirsi quanto prima), il quale mi raccomanda di evidenziare ai lettori, per quanto riguarda l'ARGENTO, la relativa esiguità delle riserve (250.000 ton secondo stime USGS) rispetto al consumo medio annuo (circa 22.000 ton) ; in pratica se si dovesse smettere di estrarre argento domattina, perchè non più remunerativo ai prezzi attuali, avremmo ancora argento per una dozzina d'anni; metteteci anche un 20% di recupero sulla quota industriale (telefonini e quant'altro) si arriva al max ad un quindicina d'anni. Aggiungete che la produzione di argento dovrebbe ridursi di pari passo con il ritorno di Cina ed India a tassi di crescita normali (+3-4% diPIL annuo) e che questo fattore devolve a favore di un aumento dei prezzo piuttosto che di una ulteriore riduzione e si capisce bene come in un'ottica di vent'anni, sia quasi impossibile perdere la scommessa e trovare ancora in giro once d'argento a 12,5? al pezzo come le prime acquistate dal sottoscritto appena una anno fa. Chiusa la doverosa parentesi godiamoci questa carrellata sulla storia delle sterline d'oro.

 

Parte 5 / 5

 

A conclusione di questa serie estiva di articoli dedicati all'oro e all'argento vogliamo fare una carrellata sulla storia della sterlina d'oro e di quel San Giorgio a cavallo che nel corso degli anni ha avuto diversi piccoli ritocchi che facilmente sfuggono a chi non ha l'occhio del collezionista.

 

Mesi fa avevamo già dedicato un articolo al San Giorgio di Pistrucci, per far vedere dove trovare l'indicazione della zecca di coniazione della sterlina che si ha in mano; che volesse rileggerlo lo trova a questo link: /lr/articolo.asp?id_articolo=25179

 

Oggi vedremo come nel corso del tempo cambiando i sovrani il San Giorgio a Cavallo di Benedetto Pistrucci sia stato messo e tolto e modificato diverse volte prima di arrivare ad una forma definitiva.

 

Il 22 giugno 1816 sotto il regno di Giorgio III, il parlamento inglese decise l'abbandono dell'argento come base del sistema monetario a favore del gold standard. Nel 1817 la guinea d'oro da 21 scellini venne sostituita da una nuova sovrana del valore di 20 scellini, con un diametro di 22 mm, un peso di 7.988 grammi, un titolo di 22 carati (916/1000 ) e con un contenuto di oro fino pari a 7,32 grammi. Sulle monete apparve per la prima volta l'immagine del drago ucciso da San Giorgio, frutto dell'incisore italiano Benedetto Pistrucci. Pistrucci realizzò il modello del suo San Giorgio su cera.

 

 

Il racconto:

si narra di uno stagno in una località della Libia chiamata Selem tanto grande da poter nascondere un enorme drago che quando si avvicinava alla città uccideva col proprio fiato chiunque incontrasse; gli abitanti per placarlo gli offrivano due pecore al giorno, ma quando queste iniziarono a scarseggiare si passò ad offrire una pecora ed un giovane estratto a sorte;

Quando fu estratta a sorte la principessa Silene giovane figlia del rè questi offrì il suo patrimonio e metà del suo regno per avere salva la figlia, ma la popolazione che aveva visto morire tanti giovani si ribellò e dopo otto giorni di assedio, il rè dovette cedere la figlia per l'offerta al drago.

In quel momento passava di lì, il giovane cavaliere Giorgio, il quale saputo dell'imminente sacrificio, tranquillizzò la principessa, promettendole il suo intervento per evitarle la brutale morte. Quando il drago uscì dalle acque, sprizzando fuoco e fumo dalle narici, Giorgio non si spaventò e lo trafisse con la sua lancia, ferendolo e facendolo cadere a terra.

Giorgio avvolse  la sua cintura al collo del drago che prese a seguirlo come un cagnolino; quindi tranquillizzò la principessa Silene e la popolazione dicendo loro di non aver timore poiché «Iddio mi ha mandato a voi per liberarvi dal drago: se abbraccerete la fede in Cristo, riceverete il battesimo e io ucciderò il mostro».

Allora il re e la popolazione si convertirono e il cavaliere finì il drago con la sua spada, e lo fece portare fuori dalla città trascinato da quattro paia di buoi.

 

L'epoca d'oro di questa leggenda, fu certamente il Medioevo. Tuttavia la leggenda viene da molto più lontano ; sono state rinvenute tracce di questa storia in Mesopotamia e poi in Egitto, perfino nel mondo greco ; un po' in declino durante l'impero romano si rifarà viva in Europa attorno all'anno Mille. Peraltro San Giorgio è un santo onorato anche dai Musulmani, per cui esistono svariate versioni di questa storia che poi ha dato origine a vari dipinti di vari artisti che ripropongono la cosa secondo una delle tante versioni.

In una versione, San Giorgio uccide il drago trafiggendolo con una lancia. In altre versioni, la lancia nell'impatto si spezza; la punta resta infilzata nel corpo del drago, altri pezzi a terra ed un corto moncone rimane in mano a San Giorgio che finirebbe il drago ferito usando la propria spada; in altre versioni ancora si vede solo della spada che in alcuni dipinti , essendo San Giorgio onorato anche dai musulmani, viene raffigutata come una scimitarra. Tutto questo per dire che mentre in una prima versione vedremo San Giorgio brandire una lancia spezzata col drago ferito ed uno spezzone a terra, nelle versioni successive, si vede San Giorgio impugnare la spada, il moncone di lancia spezzata a terra rimane sempre mentre in alcune versioni è chiaro lo spuntone di lancia conficcato nel corpo del drago ed in altre è poco evidente quasi eliminato.

Chiudo questo preambolo mostrando due diversi San Giorgio dipinti entrambi da Raffaello:

 

 

 

I sovrani che legheranno il loro nome e il loro ritratto alle nuove sterline d'oro saranno:

? George III

? George IIII

? William IIII

? Victoria

? Edward VII

? George V

? George VI

? Elizabeth II

 

Giorgio III

 

 

Sia il fronte che il verso di questa moneta furono incise da Pistrucci; la testa di Giorgio III è coronata d'alloro e rivolta a destra, la scritta attorno alla testa usa caratteri grandi e riporta oltre all'anno le parole "Giorgio III, per Grazia di Dio, Re di Gran Bretagna , Difensore della Fede".

Sul lato verso la scritta con caratteri più piccoli su fondo zigrinato "il male a chi pensa male". Il San Giorgio che uccide il drago in questa prima versione impugna una lancia che nello scontro si spezza lasciando la punta coficcata nel fianco del drago, un pezzo rotto a terra ed il moncone in pugno a San Giorgio.

 

Giorgio IIII

Passano pochi anni e con Giorgio IIII troviamo già diverse modifiche:

 

 

La zigrinatura di uguali dimensioni è stata introdotta su entrambi i lati; i caratteri della scritta sono stati rimpiccioliti e la testa coronata d'alloro volta a sinistra. In questo caso Pistrucci di cui troviamo le iniziali anche sotto al collo del sovrano ha cercato di dare una raffigurazione del Rè che ricordasse in qualche modo Nerone. Inoltre l'anno di coniazione è stato spostato sul verso della moneta sotto al San Giorgio a cavallo. E proprio sul San Giorgio troviamo le modifiche maggiori:

la zolla di terreno su cui si svolge la scena risulta ispessita, rimane un pezzo di lancia spezzato a terra, ma San Giorgio ora impugna la spada. Dall'elmo di S.Giorgio è scomparsa la bandierina. Più definite sono poi la criniera e la coda del cavallo mentre San.Giorgio pur mantenendo una muscolatura importante risulta ora di corporatura meno tozza e tarchiata.

 

Passa appena un anno e nel 1825 l'incisore William Wyon disegna un nuovo tipo con una testa senza alloro e più magra, la legenda più corta e riporta la data nel dritto; il quattro viene ora raffigurato con la corretta notazione romana. Sul verso c'è un nuovo disegno che mostra un guarnito stemma araldico sormontato da una corona, disegnato dall'incisore francese Johann Baptiste Merlen che fu assistente di Pistrucci nel disegno dei tipi precedenti.

 

 

 

Guglielmo IIII

Nuovi ritocchi alla sovrana con l'incoronazione di Guglielmo IV:

 

 

 

La testa nuda torna rivolta a destra ; importanti i caratteri delle scritte che a parte l'anno restano tutte nel fronte. Sul verso della moneta l'eliminazione delle scritte presenti nella moneta precedente consentono di allargare e dare importanza allo stemma araldico sormontato dalla corona.

Guglielmo IV regnerà per sette anni e morirà senza lasciare eredi, per cui il trono passerà alla nipote Vittoria.

 

Regina Vittoria

Sono ben 5 le differenti monete coniate durante il regno della regina Vittoria, senza contare le differenti zecche di coniazione di cui abbiamo perlato nello specifico articolo citato all'inizio del presente.

Cominciamo con la prima versione ?tipo giovane – 1°tipo?

 

 

L'anno ritorna sul fronte della moneta, la testa rivolta a sinistra con capelli raccolti da un doppio nastro; le scritte vengono ripartite tra il fronte e il verso della moneta ?Vittoria Regina per grazia di Dio? davanti e ?del Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda, Difensore della Fede" sul verso della moneta; lo stemma araldico coronato è stato ridotto per lasciare spazio alle scritte e all'alloro e cosa più importante, è scomparso il quinto stemmino centrale coronato di Hannover, perchè la legge salica vietava la successione di una donna sui domini tedeschi ad Hannover.

 

 

 

Le differenze nel seconto tipo giovane riguardano prevalentemente il fronte della moneta con la dimensione della testa leggermente più grande, e leggere modifiche al collo e all'attaccatura dei capelli alla nuca.

Andando avanti arriviamo al 1871 : il ritorno del San Giorgio a cavallo.

Nel frattempo sono state aperte le zecche australiane di Melburne e Sidney per cui a volte sotto al collo può apparire la lettare M od S oltre alle iniziali WW dell'incisore William Wyon.  In seguito la lettera verrà spostato sulla zolla di terreno sotto allo zoccolo del cavallo di San Giorgio.

 

 

al lato dritto la testa della Regina è la stessa disegnata dell'incisore William Wyon (morto nel 1851) per il tipo precedente, ma ora la legenda è piu estesa e riporta tutti i titoli Reali, subito sotto il bordo del collo si vedono le iniziali WW, e sotto il collo a volte ci possono essere le lettere M o S che indicano la zecca di coniazione. Al lato verso è tornato il disegno, esattamente uguale in ogni particolare, di Benedetto Pistrucci (morto nel 1855) utilizzato per le monete di George IV con la data. Appare più marcata la punta della lancia conficcata sotto l'attaccatura dell'ala del drago.

 

Nel 1887 si prepara la moneta che festeggerà l'anno successivo il giubileo del suo regno:

La regina viene raffigurata come donna matura e soprattutto con la corona in testa

 

 

Il San Giorgio a Cavallo ritrova la bandierina attaccata all'elmo ed altri piccoli dettagli; dal 1891 sarà leggermente allungata la coda del cavallo.

Questa versione ?giubileo? sarà molto criticata dagli inglesi perché il ritratto della regina non piaceva, cosí nel 1891 furono convocati gli artisti e i membri associati della Royal Academy per scegliere un nuovo disegno per il lato dritto, e il 27 novembre 1892 fu scelto quello di Sir Thomas Brock, che disegnava il busto rivolto a sinistra della Regina Victoria coronata e velata. La "S" sotto allo zoccolo indica la provenienza dalla zecca di Sidney.

E' il quinto ed ultimo tipo di sterlina della regina Vittoria.

 

 

la legenda è stata ampliata con la scritta IND IMP visto che la Regina era diventata anche Imperatrice dell'India; nel lato verso c'è ancora "San Giorgio che uccide il drago", ripreso con alcune modifiche dall'originale di Benedetto Pistrucci.

Dopo l'apertura delle filiali della Royal Mint a Sydney e Melbourne, nel 1899 ne fu aperta una più piccola a Perth.

 

Edoardo VII

Edoardo VII nato a londra il 9 novembre 1841 e secondogenito della Regina Vittoria, fu re del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, dei Reami del Commonwealth e Imperatore dell'India dal 22 gennaio 1901, fino alla sua morte il 6 maggio 1910.

 

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