Piano Bar di Virginio Frigieri
Pantalone, …storie di Provincia e di incolori menti provinciali…
All'inizio avevo titolato di ?monocolori menti provinciali?, ma dopo sessant'anni con le stesse teste ad amministrare Modena, ?monocolore? mi suonava come un complimento eccessivo, perché presuppone ancora una capacità di ?distinguo? che da noi sta scomparendo, e quindi il termine incolore mi pare più appropriato.
Le prime immagini che saltano alla mente di un forestiero, quando si parla della città di Modena , sono i classici stereotipi: la Ferrari (Maranello), i tortellini , il lambrusco… poi i più lussuriosi si ricordano anche dello zampone che avranno mangiato se va bene col purè o i fagioloni bianchi…
Bisogna essere modenesi da molte generazioni per sapere che i tortellini quelli veri col brodo vero, nei ristoranti non si trovano quasi più, e che nessun zampone può competere con un cotechino coi ?denti di vecchia? in umido. Si da noi si chiamano denti vecchia per la forma sottile ed affusolata, da non confondere mai né coi borlotti, né con gli ungheresi… Se volete comprare i ?denti di vecchia? in un'altra città, dovrete chiedere i ?fagioli Saluggia? perché questo è il nome vero di quelli che da noi, da tempi immemorabili sono ?i denti di vecchia?…
Vanno messi in umido (meglio se in una teglia di coccio (terracotta) tirati a fuoco lento. A differenza del borlotto o peggio ancora del fagiolone bianco che restano sempre interi , un 25-30% dei denti di vecchia nelle cottura si rompe attivando così quell' interscambio di aromi e sapori che è impossibile con un fagiolo dalla buccia troppo spessa che non vuole rompersi, ed è per questo che nessun fagiolo in umido batte il dente di vecchia…
armatevi di fette di pane per la scarpetta, servite o in ciotole di terracotta o in piatto fondo da minestra… annegateci dentro due o tre fette di un buon cotechino (preferibilmente non precotto)… e vi assicuro che dopo.. anche se dovesse bussare alla porta ?sorella morte?… ve ne potreste quasi fregare!
Da ragazzini, verso i primi anni ?70, fra i nostri ?miti da Bar? c'era il sig.Gino.
Gino lavorava presso la allora AMCM (Azienda Municipalizzata Comune di Modena)…
Dice va bè Frigieri, ma la notizia dove sta… la notizia è che all'epoca (oggi non lo so se è cambiata ed ammesso che sia cambiata se è cambiata in peggio o in meglio, ma all'epoca, entrare in quel posto senza la tessera dell'allora Partito Comunista Italiano era quasi impossibile.
Se eri superbravo e Socialista avevi qualche chanches, ed eri ?tollerato?, altrimenti fuori e pedalare.
E la notizia è che il nostro Gino, ahimè era un Democristiano doc dichiarato e convinto, un Andreottiano di ferro.. , ma essendo profugo d'Africa, di non ricordo quale guerra/stato, ma poco importa), gli avevano dovuto dare un posto anche se la tessera giusta non ce l'aveva.
Ora davanti all'entrata operai della AMCM c'era uno (immaginatevi ?lo smilzo? di turno della fortunata serie cinematografica di Peppone e Don Camillo), che tutte le mattine ti metteva sotto al naso l'Unità che , (lo ricordo ai lettori più giovani e a quelli che ancora si fanno venire le paturnie nel 2006 incendiando il forum estivo del Lombard Report), all'epoca non pubblicava nemmeno la pagina economica, perché un buon compagno dell'epoca doveva lavorare e servire il partito… la borsa era roba per i ricchi, i padroni, e lo ?sporco sistema imperialista capitalistico filo americano?… (questo più o meno il tono dei giovani ?Veltroni e Dalema? di quegli anni!)
Per completare il quadro infine c'era anche una scuola non statale (Istituto Tecnico Industriale Provinciale) che sfornava e sforna periti elettroni e chimici che ho avuto l'onore ed il piacere di frequentare con successo e che sotto il profilo delle preparazione era ottima, ma che politicamente parlando era la ?scuola rossa? per eccellenza… dotata di ripostiglio nascosto in cui l'allora Movimento Studentesco, stampava (ufficialmente in clandestinità, ma praticamente con la compiacenza di tutti, i famosi volantini in ciclostile, che dovevano servire a forgiare le menti dei ?giovani compagni? del futuro e a guidare le lotte studentesche di quegli anni…
La cura su molti ha funzionato talmente tanto bene che ancora oggi se ti capita di incontrare qualche ex compagno di scuola, di quelli più esposti all'irradiazione ideologica, vedi subito che hai a che fare con un paranoico irrecuperabile che riesce a parlarti in politichese anche per spiegarti, qual è la strada più breve per andare alla stazione…
Compagni che si badi bene venivano scelti tra i migliori cervelli della provincia (mica poteva entrare un coglione qualsiasi nella scuola più comunista di Modena…)
Spiego meglio: in quella scuola le iscrizioni erano a numero chiuso. All'epoca c'erano 4 sezioni (100-110 posti). Una piccola % di questi era riservata ai figli di invalidi che avevano accesso anche senza provate capacità.. Le restanti domande venivano ordinate per votazione di uscita dalle scuole medie dalle pia alte alle più basse e a parità di votazione per data di presentazione della domanda di iscrizione. Finiti i posti disponibili se non eri entrato ti cercavi un'altra scuola.
Inoltre durante i primi due anni era negata la possibilità di ripetere l'anno (se non passa il biennio, dissero a mia madre, significa che questa scuola non è adatta a lui, e allora è meglio che vada a fare il ragioniere o il geometra al posto del perito elettronico o chimico.
Superato il biennio sceglievi la specializzazione (elettronica o chimica) e nel triennio era concesso ripetere un anno (perché essendo quella un età critica un anno di sfortuna ti può capitare)..
Perché ci hai voluto parlare del sig. Gino e di Frigieri adolescente??
Perché anche se fortunatamente non abbiamo dovuto imbracciare le armi, il giovane Frigieri ed il signor Gino che frequentavano lo stesso Bar , a modo loro hanno dovuto fare la loro brava ?Resistenza?. Si perché a Modena ancora adesso, nonostante il crollo del muro dei Berlino, la disintegrazione dell'Unione Sovietica e tutto quel che è venuto alla luce dopo, abbiamo ancora quartieri dove ?il partito? registra percentuali bulgare di voti fino all'87%.
Ora il signor Gino, al tizio che tutte le mattine gli metteva l'Unità sotto al naso, chiedeva sorridendo (tutte le mattine) ?..sei sicuro che almeno la Data di quel giornale sia giusta?? Perché se per disgrazia sbagliate anche quella , sarà difficile trovare un'altra notizia vera su quel giornale…? (mitico il signor Gino!)
Frigieri con un drappello di Sassolesi gagliardi, per far capire che c'era anche chi la pensava diversamente, aspettava con impazienza le assemblee del Mov.Stud/FGCI per andare a giocare a pallone nel cortile adiacente all'aula magna dotata di ampie vetrate, e qualche volta fingendo di sbagliare, scagliare anche qualche pallonata sui vetri.
…Sono passati più di trent'anni, la AMCM è entrata in borsa come META e poi si è fusa con HERA… il Comune di Modena si chiama fuori perché adesso la gestione dei rifiuti è fatta da Hera (una società oramai privata a tutti gli effetti) e la tassa dei rifiuti da quest'anno cambia metodo di calcolo e viene fatta pagare non in base ai metri quadrati ma in base al numero delle persone che ci vivono che sulla carta sembrerebbe anche più equo..
Mia madre, pensionata, vive sola nel medesimo appartamento da quando è mancato mio padre.
Ma pur essendo invariati tanto i metri quadri (per il precedente metodo di calcolo) quanto il numero di occupanti in base al nuovo metodo di calcolo, si trova quest'anno a pagare un buon 15% in più rispetto allo scorso anno mentre le pensioni quando va bene seguono il coefficiente ufficiale di inflazione ISTAT.
E mentre i modenesi si svegliano e, scendono in pista incavolati neri a scrivere sul Resto Carlino (che poi non si capisce francamente con chi si incavolano e perché ?!… mettiti davanti allo specchio e prenditi a schiaffi da solo visto che da 60 anni voti sempre per quelli…), il nostro amato Comune di Modena, sta cercando i soldi per costruire finalmente (udite, udite), la nuova moschea per gli extra-comunitari… (che a mio modesto parere, poi servirà da far vedere ai pezzi da 90 del partito quando vengono al Festival dell'Unità…)
Lungi dal non ritenere più che giusto che ogni etnia possa professare liberamente la propria religione, in luoghi appropriati, voglio solo ricordare, ai nostri amministratori con la briglia e il paraocchi, che tutte le chiese nuove che sono sorte a Modena dal dopo guerra, man mano che la città si ingrandiva, allontanandosi dal centro storico e dalle mura, sono state costruite e pagate, con il contributo concreto dei parrocchiani e dei fedeli, raccogliendo le offerte tutte le domeniche, con le pesche di beneficenza per le sagre, le benedizioni pasquali, e le messe per i cari defunti… Così i nostri parroci (quelli che allora avreste mangiato volentieri vivi per compiacere Mosca), hanno raggranellato giorno dopo giorno, mese dopo mese, i soldi per costruire le chiese e qualcuno oltre alla chiesa è riuscito anche a metterci accanto pure un asilo o una casa per anziani…
Non si capisce quindi, perché oggi, con problemi e bilanci tutt'altro che floridi, a questi signori la moschea gliela debba regalare il Comune pagando con in nostri soldi!
A sentire i soloni intellettuali o pseudo tali negli anni '90 la nostra società del terzo millennio, avrebbe dovuto essere una società multi etnica, multi razziale, integrata ed arricchita dalle differenze culturali e religiose.
Ad oggi in certe città (Padova) si rischia la creazione di ghetti tirando su muri divisori, e l'integrazione etnico-culturale, sta a zero sotto tutti i punti di vista, tranne uno:
Quando c'è da pagare (che sia la retta dell'asilo, che sia la tassa dei rifiuti, o la nuova moschea) li non ci sono dubbi…: paga sempre Pantalone tanto per se stesso che per l'extra comunitario!
Saluti a tutti