Piano Bar : Nà bottarella a Fiat Risparmio


Piano Bar di Virginio Frigieri

nà bottarella a Fiat Risparmio…

 

Sarà che il primo amore non si scorda mai… ma quando ho visto il titolo scivolare sotto 2,7 aprire i cordoni della borsa e comprarne un po' è stato quasi un riflesso incondizionato.  

Fiat risparmio fu il primo titolo che acquistai nella mia vita perchè quando le collocarono ero un dipendente Fiat. Un emissione vantaggiosissima per i dipendenti che oltre ad un discreto sconto  sul prezzo di collocamento poterono pagarsele comodamente in un paio d'anni (in 4 rate se non ricordo male).

Naturalmente dobbiamo mettere in conto che è pur sempre un azione , che la Fiat potrebbe fallire,  che potremmo perdere l'intero capitale investito e che in ogni caso non è mai una buona regola mettere più del 5-10% dei propri soldi su un solo Titolo fosse anche la …Nostro Signore S.p.A e che nonostante la sberla di oggi può scendere ancora … per cui stabilita la cifra massima che si vuole rischiare meglio partire con un terzo o un quarto e poi vedere come butta.

 

Dopodiché passo ad altre considerazioni…

·         Il -15% nei denti di oggi è certamente una brutta sberla, ma perfettamente concepibile… Se decidi di non dare dividendi per sostenere la crescita e lo sviluppo, fai una mossa perfettamente legittima, ma i possessori di ordinarie che avevano appena cominciato a rivedere due soldi di dividendo negli ultimi due anni dopo quattro di digiuno ovviamente non la prendono bene.

·         Se poi si ventila anche solo lontanamente l'ipotesi di metter mano al portafoglio per un aumento di capitale con la carenza di liquidità presente oggi sul mercato è peggio che andar di notte.

·         D'altra parte, e lo si sa da più di dieci anni, il settore dell'auto è più che maturo, (si va verso la decomposizione) e se non si riduce il numero di costruttori a 6-7 attori sull'intero pianeta ,  da mangiare per tutti negli anni a venire non ce n'è. Pure che esci con cose nuove tipo auto elettrica o  a idrogeno, se le comprano quelli che oggi girano a benzina o a metano e quindi per quanto riguarda USA, Europa e Giappone… resta comunque un mercato di sostituzione. Poi Cina e India vedremo.

·         Fiat ai tempi dell'avvocato non si è mai tirata indietro di fronte alle grandi sfide e credo che non lo farà nemmeno stavolta. Il management da mesi lavora su più di un tavolo e comincia a scoprire le prime carte (Crysler… ma qualcosa bolle anche in Francia con Peugeot). Nonostante la qualità dei manager italiani in generale risulti abbastanza deludente, negli anni che ho trascorso io in quell'ambiente, la media era sicuramente più alta di quello che si trovava e si trova mediamente in giro; credo che dai tempi di Valletta ad oggi la Fiat abbia investito nella formazione dei suoi quadri e dirigenti più di quanto non investano interi altri settori dell'industria italiana e questo ha permesso alla Fiat di avere quasi sempre ?gli uomini giusti , al posto giusto? che non è un fattore da poco.

·         Gli artefici del risanamento e del ritorno all'utile dell'azienda fino a prova contraria sono ancora lì non hanno cambiato parrocchia e meritano ancora fiducia.

 

Chiusa la panoramica, trovo questo titolo , non in ottica di trading ma di investimento medio/lungo a rischio ?ragionato? decisamente interessante, se teniamo conto delle clausole legislative che governano questo tipo di azione e del livello di prezzo raggiunto, che sfiora ormai la metà del valore nominale del titolo che è di 5 euro come l'azione ordinaria.

Sotto ho messo lo specchietto che riassume i dividendi Fiat dal 2000 ad oggi.

 

 

Come si può vedere Fiat non ha distribuito dividendi a nessuna tipologia di azioni negli esercizi 2003, 2004, 2005, 2006.

Quando nel 2007 è tornata in utile le ordinarie hanno percepito un dividendo 0,155 ? mentre le risparmio hanno incassato 0,93?. Poi lo scorso anno le ordinarie hanno percepito 0,40 e le risparmio 0,555.

 

Per capire correttamente lo specchietto sopra dobbiamo ripercorrere velocemente la legge 216 che regolamenta questa tipologia di azioni, esistente peraltro solo in Italia.

Prima di quella legge avevamo le azioni ordinarie che danno diritto di voto in tutte le assemblee, e le azioni privilegiate che hanno diritto di voto solo in assemblee straordinarie ed hanno per questa limitazione precedenza nella ripartizione degli utili e nel rimborso del capitale all'atto dello scioglimento della società. La legge  216 introduce la tipologia di azioni di risparmio che non hanno nessun diritto di voto in nessun tipo di assemblea e quindi da questo lato assomigliano più ad un' obbligazione che ad una azione.  L'azionista di risparmio mette i propri risparmi in società con l'azienda invece di prestarli come con le obbligazioni, ma rinuncia a pretendere di partecipare alla conduzione dell'azienda stessa… Si fida in altre parole di chi sta già gestendo l'azienda.

Naturalmente tutto questo non in cambio di nulla ma in cambio di una serie di tutele che andiamo a vedere:

  • Quale compenso delle conseguenze economiche della privazione del diritto di voto è riconosciuto alle azioni di risparmio un rafforzamento dei diritti patrimoniali., sia in sede di ripartizione degli utili, sia in sede di riduzione del capitale per perdite,  sia in sede di rimborso del capitale all'atto di scioglimento della società.

  • Queste azioni, possono essere create soltanto da società le cui azioni ordinarie sono già quotate in borsa, e che a loro volta sono ammesse di diritto alla quotazione di borsa.

  • Queste azioni attribuiscono ai possessori non solo la prelazione sugli utili, fino a concorrenza del 5% del valore nominale, ma altresì il diritto di percepire sugli utili che residuano dopo la assegnazione del dividendo privilegiato,un dividendo complessivo maggiorato, rispetto a quello delle azioni ordinarie in misura pari al 2% del valore nominale

  • In caso di perdite le azioni di risparmio hanno diritto di preferenza nel rimborso di capitale per il loro intero valore nominale;ma quando alle perdite consegua la riduzione del capitale questa deve effettuarsi innanzitutto in danno alle azioni ordinarie, e solo la parte eccedente a carico delle azioni di risparmio.

  • Se in conseguenza della riduzione del capitale per perdite l'ammontare delle azioni di risparmio e delle azioni a voto limitato supera la metà del capitale sociale, il rapporto previsto nel 1° comma dell'art.14 deve essere ristabilito entro due anni mediante emissione di azioni ordinarie da attribuire in opzione ai possessori di azioni ordinarie, a pena di scioglimento della società.

 

Ora la  cosa interessante è che il diritto di prelazione degli utili fino a concorrenza al 5% del valore nominale è cumulabile per tre esercizi.

Infatti come si spiega la differenza abnorme tra i 15,5 centesimi riconosciuti all'ordinaria rispetto ai 93 centesimi dati alle risparmio. Esattamente per questo motivo. Quando nel 2007 la Fiat è tornata a distribuire dividendi ha dovuto recuperare 25 centesimi all'anno per i due anni 2006 e 2005 in cui nulla aveva dato agli azionisti di risparmio. Quindi in pratica gli azionisti di risparmio sono rimasti a bocca asciutta solo per gli anni 2003 e 2004 a differenza dei possessori di ordinarie che si sono beccati 4 anni di digiuno totale e dopo 4 anni solo 15,5 centesimi.

Dopo sull'esercizio 2007 ha dato i restanti 43 centesimi  che superano sia il 5% del valore nominale del titolo e sia il dividendo dell'ordinaria (15,5) maggiorato del 2% del nominale (10) quindi i 25,5.

 

Quindi se pensate che Fiat fallisca lasciate perdere, se pensate che Fiat non fallisca ricominciate dalle Risparmio mettendo anche in conto che possano scendere ancora un po' e quindi non prendendole in una unica soluzione. Ricordatevi infine che se salta la Fiat in Italia salta il 14% del PIL e andiamo tutti a puttane per cui o scommettiamo che la grande mamma ci cava fuori i piedi anche stavolta o è meglio dimenticare la borsa andare in banca chiudere il conto e mettere i soldi nel materasso lasciando perdere tutto.

 

Situazione Generale Indici…

Il Mibtel ha rotto e il 4° stargate di 29° è nero, ma…

 

 

La borsetta italiana non contava niente quando il Mibtel era a 35.000 punti… figuratevi adesso che vale meno della metà con la zavorra di bancari e assicurativi che ha in pancia…

 

In effetti se guardiamo gli indici seri … a tutt'oggi non è ancora successo nulla e la strada che si profila è quella che auspicavo della sana congestione laterale con accumulazione tosta intanto che si rimarginano le ferite… poi capisco che per chi deve campare col trading non sia il massimo … ma i mercati non possono essere sempre in tendenza e sempre con la volatilità alle stelle.

A seguire grafici del Dax, del Dow Jones ed SP500.

 

Qua siamo ancora a posto

 

 

Sul Dow pure … notare ultime tre barre inside…

 

 

Ed anche qua il supportone di Tomasini  è intatto…

Poi come sempre andrà dove gli pare!

Alla prossima.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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