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Piano Bar : E maggio finisce nella congestione!


Piano Bar di Virginio Frigieri

E maggio finisce nella congestione!

 

entra Giugno e si avvicina il tempo della vacanze…

 

Cosa dire? Il movimento rialzista si è concluso ai primi di maggio e siamo in congestione sul ritracciamento di Fibonacci del 23,6% e la stragrande maggioranza si aspetta la rottura al rialzo di questa congestione che ci porti verso settembre… poi si vedrà.

Se poi dovesse uscire di sotto non credo possa avere, ora che tutti sono impegnati a cogliere labili segnali di ripresa, la forza di ritracciare fino al 50%. Il 38,2 dovrebbe contenere la correzione … comunque a metà strada tra i due, c'è il minimo della 29° precedente se proprio volete un livello in più da monitorare.

 

 

A parte le singole azioni, non ci  è andata male neppure su alcuni ETF di cui parlammo a metà di aprile; quello sulle aziende del settore agricolo è già cresciuto di un buon 11%, e le due scommessine che ci eravamo aperti sulle aziende del settore carbonifero e quello sul trasporto marittimo (Russel global shipping LC) hanno superato il 20% il primo e il 16% il secondo.  Vediamo da che parte piega giugno per vedere se ricaricare queste posizioni o accontentarsi e uscire. Anche questi replicatori vanno trattati con le molle come tutti gli strumenti finanziari, soprattutto quando per replicare un sottostante non si usano quote pesate dei componenti (come si fa ad esempio per certi indici azionari) ma si comprano i relativi Future.

Sugli Etc se si escludono quelli dei metalli preziosi che investono sul metallo fisico, trattandosi di commodities si acquistano praticamente sempre i future;

ma in questa condizione con contratti brevi (a volte non si va oltre il mese), e la necessità di fare continui roll-over in situazioni di mercato in ?contango? e un andamento Euro/Dollaro  che rema dalla parte sbagliata, si può finire per perdere o guadagnare pochissimo anche a fronte di escursioni del sottostante del 100%. Lo scorso anno si fecero bagni di sangue sul gas naturale e ne parlarono molti giornali (Sole 24 ore in primis). Quest'anno paga pegno chi ha l'ETC sul Crude Oil (codice ISN GB00B15KXV33) che a inizio anno, il 15 gennaio costava 17,61 euro e venerdì scorso ha chiuso a 18,21 con un rendimento che non raggiunge il 4%. Nelle stesse date il Crude oil quotava 35,4 a metà gennaio e venerdì scorso ha chiuso a 65,08 con un  guadagno che sfiora l'84%.

Quindi come vedete qua non bisogna mai dare per scontato nulla, e ricordatevi che il ?cetriolo? è sempre in agguato che aspetta il suo ?ortolano? come recita un famoso proverbio.

 

Alla prossima 

 

 

 

 

 

 

 

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