Piano Bar di Virginio Frigieri
Dedicato ai Padri di famiglia - parte 1
…molti miei articoli prendono spunto dal vissuto quotidiano o da riscontri che trovo quando, tempo permettendo, mi spazzolo un pò di pagine delle vostre discussioni del forum.
Qualche tempo fa qualcuno di voi, di cui ora non ricordo il nome, raccontava stupito la storiella del suo amico metalmeccanico che senza nessuna piattaforma, senza particolari strategie di analisi tecnica riusciva a guadagnare in borsa con una succhiata d'indice e un'alzata al cielo del medesimo per sentire da che direzione proviene il vento…
L'altra mattina mentre ero fermo a far rifornimento in una delle tante stazioni di servizio che trovo lungo il tragitto Modena-Mantova per andare a lavorare, senza volere ho inciampato in una di quelle buste di plastica nere con la cerniera descritte sull'articolo di Hamburger Hill ma sorpresa non c'era dentro il morto, ma uno zombi (morto che cammina) che mi ha raccontato la sua storia.
Stavo bevendo il caffè e sfogliavo anche io la Gazzetta dello Sport, perché c'era solo quella. Il più anziano dei quattro personaggi che gestiscono la stazione sta armeggiando nervosamente col telecomando sulle pagine del televideo esattamente alla pagina del Mib30 (erano da poco passate le 9,30) al chè siccome mi fermo da anni in quel posto e ho un po' di confidenza gli dico… ?ehi nonno occhio che c'è da farsi del male con quella roba…? eh cos'hai detto… ?…ho detto di stare attento con quella roba lì che ci sono delle persone che si sono fatte del male..!?… è stata una frazione di secondo, un lampo è passato negli occhi del nonno… poi mi fissa e mi fa… ?farsi del male???… vuoi dire rovinarsi… altro che farsi del male… Io mi sono rovinato… ? e giù una tiritela che vi risparmio… Naturalmente lui mi conosce di vista ma non sa con chi sta parlando ed io mi guardo bene dal dargli corda anche perché mi viene tardi… Comunque giusto perché possiate inquadrare il tipo… ?io avevo 500 milioni nel '99… e ci avevo Tiscali e ci avevo Vitaminic e Telecom Argentina che fortunatamente l'anno scorso hanno rimborsato e così ora ho 47 (quarantasette milioni)… .!!!
E ancora… si perchè se adesso uno avesse 100 milioni da buttare su Unipol… insomma una storia triste di una delle tante Waterloo terminate ad Hamburger Hill in modo classico, dopo una serie di mediazioni al ribasso finchè i soldi finiscono e i tuoi titoli continuano a scendere , un approccio più simile al tavolo da gioco che se uno mette 100 milioni su un solo titolo non ha nemmeno la minima cognizione di causa su cosa sia la ripartizione del rischio…
Bene Frigieri, ma perché ci hai tirato fuori queste storie?
Allora la prima quella del metalmeccanico l'ho tirata fuori perché 21 anni fa quando internet era di là da venire, fornitori di dati e software per analizzare un grafico erano pura fantascienza, il sottoscritto si fermava al bar a prendere il caffè e nel tempo di una sigaretta (all'epoca fumavo ancora) decideva sulla pagina economica del giorno se quel giorno avrebbe comprato o venduto qualcosa, e vi dirò di più che il metalmeccanico di oggi ha un vantaggio enorme ad avere le due tabelline con i 10 migliori e i 10 peggiori del giorno, perché il sottoscritto manco quelle aveva.
Quindi per dire che per quanto oggi possa apparire paradossale il racconto sul forum, io credo che se quel signore ha inquadrato nel tempo un gruppetto di titoli ?preferiti? ed ha imparato ad ?annusare il mercato? possa senz'altro riuscire a guadagnare qualcosa come bene o male ci riuscivo io.
Il secondo punto che vorrei sfatare, a costo di tirarmi addosso le ire di qualche lombard-boy se non del direttore in primis è che io a tutt' oggi non sono affatto convinto ed anzi più vado avanti e più ho seri dubbi che tutta questa tecnologia che abbiamo messo in piedi serva effettivamente a far guadagnare soldi a chi fa trading … sicuramente serve ad alimentare il carrozzone dell'establishment che ci vive attorno a cominciare dalle banche che se prima avevano un cliente che faceva 100-150 transazioni in un anno e col giocattolino della super piattaforma elettronica ora ne fa 500 commissionalmente parlando è un cliente più interessante; ma poi c'è tutto il resto, i vari software, i libri col dischetto o il Cd con i programmi di tizio, caio o sempronio etc. etc.
Ma a parte l'aspetto tecnologico, anche molte regole basilari dell'Analisi tecnica perdono fascino e valenza andando avanti..
A questo specifico argomento dedico il prossimo articolo ?Padri di Famiglia parte 2?…
La seconda storia invece che ho raccontato mi serve per introdurre un argomento che molti (me compreso) spesso tengono in secondo piano o affrontano poco e male che è il decidere l'asset allocation del proprio risparmio.
Diciamocelo francamente : è molto più facile ora che ci sono le piattaforme di trading collegarsi e con due clik comprare o vendere un titolo che non star li a leggere e documentarsi ed informarsi per vedere o capire se c'è modo guadagnare con strumenti alternativi magari perfino meno rischiosi che non una singola azione italiana.
Frigieri che vent'anni fa era uno evoluto aveva un portafoglio ripartito grosso modo così:
50% Titoli di Stato e obbligazioni (convertibili e non)
20-25% Fondi bilanciati o azionari ma non Italia
20-25% Azioni Italiane
I meno evoluti avevano 100% titoli di stato e riga…
Poi i rendimenti dei titoli di stato hanno iniziato a scendere :
in un paese normale (il problema sta sempre lì) Frigieri avrebbe semplicemente dovuto alzare la quota fondi al 50%…
Ma Frigieri è deluso dalle performance dei suoi fondi che sono quelli della banchetta ed allora mantiene la quota fondi al 20-25 ed alza al 50% la quota azionaria. Esce dopo i massimi del 2000 con buone soddisfazioni (che in mezzo ad un mare di moribondi è un bel risultato) ma già allora sento che sta cambiando qualcosa … tocca fare più operazioni e mangiare più stress per guadagnare meno che ad esempio durante il rialzo di Aprile '98…anche di questo ne parliamo nel prossimo articolo.
I motivi per cui i fondi non funzionano sono diversi ma giusto a quell'epoca due erano i problemi fondamentali:
mentre in America 200 anni prima dei fondi d'investimento normali si erano radicati i fondi pensione che non si preoccupano del risultato immediato al prossimo 31/12, ma investono con ottiche di lungo periodo a 10, 20 ed anche 30 anni… in Italia manco a parlarne…
Quindi se di fronte a correzioni consistenti degli indici azionari americani i fondi pensione entro certi limiti arginano la picchiata degli indici intervenendo con acquisti massicci, in Italia (noto paese di fenomeni magari da baraccone ma pur sempre fenomeni) tutto questo non accade.
Inoltre non so ora ma all'epoca un fondo azionario puro non poteva liquidare tutto il portafoglio e mettersi liquido o ripiegare su obbligazioni, ma era tenuto a rimanere comunque investito per una percentuale del (non ricordo esattamente) 70-80%…
Questo vuole dire che se il mercato viene giù e voi avete i soldi in un azionario puro italiano vi mandano sul ring a combattere con una mano legata dietro la schiena e quella libera perlomeno fratturata.
Aggiungete che il Sole 24 Ore si dà da fare un sacco a fornire statistiche comparative a 3, 6, 12, 24 e 36 mesi per mettere a fuoco i fondi migliori, ma se il migliore fosse mettiamo ad esempio un fondo del S.paolo e voi avete il conto alla Popolare XYZ, o portate un po di soldi via ed aprite un conto anche al S.Paolo o quel fondo ve lo sognate e continuate solo a guardarlo sul Sole.
La beffa è che anche sdoppiando il conto e riuscendo finalmente a mettere in cascina il fondo agognato, vi può capitare che dopo un anno e mezzo anche la prestazione di quel fondo faccia schifo…
E come mai e gratta e chiedi e rompi le scatole, e alla fine si scopre che quello con le palle che gestiva quel fondo è andato a lavorare per citybank dove gli hanno raddoppiato lo stipendio e voi state punto daccapo!.
In realtà a partire dal 2002 la soluzione c'è e si chiama ETF, fondi a gestione passiva che replicano un indice o uno strumento sottostante: a replicare un indice basta un programmino sul computer e non serve il gestore con attributi di prima. Ne deriva che i costi di gestione sono pressoché nulli.
Ma proprio perché commissionalmente parlando non rendono nulla alle banche, della cui italianità abbiamo alfine compreso a fondo il significato…, allora nessuno ne parla (chiedete a 100 pensionati se sanno cos'è un ETF e ditemi quanti Si saltano fuori) . Ad oggi dopo quasi 4 anni dalla loro uscita sono solo una trentina gli ETF quotati alla borsa Italiana , mentre una miriade restano in giro per il mondo irraggiungibili.
Finalmente da un paio d'anni sono sbarcati anche in Italia i Certificates.
Molti lettori ne avranno sentito qualche accenno sugli articoli di Bellosta inerenti all'Oro e al Palladio…
Ma quanti poi si sono presi la briga di capire bene cosa sono e come funzionano?
Io stesso che generalmente quando parla Bellosta prendo appunti per paura che mi sfugga qualcosa, ho dovuto imbattermi un anno dopo che Bellosta ne aveva parlato in un amico in Banca che parlandomene per una seconda volta mi ha messo definitivamente la pulce nell'orecchio spingendomi ad approfondire…
Dopo ?padri di famiglia 2°parte? dedicherò quindi una serie di articoli a parlare di questi strumenti derivati strutturati, che consentono di cavalcare quasi tutti gli Indici borsistici della terra, più tutte le singole Commodity o indici/subindici delle commodity, più le principali divise contro Euro, restando seduti a casa;
Prodotti acquistabili con qualsiasi banca ed anche senza piattaforma perché quotano a Milano ed hanno un codice ISIN.
Ne esistono di diversi tipi (replicacanti semplici senza leva) con leva long, con leva short, con Bonus, Barriere protettive, Airbag, Stop loss incorporati etc…
Tutto senza necessità di un conto derivati e tassativamente senza MARGINAZIONE!
Insomma roba da tranquilli padri di famiglia che vogliono smanettare poco, che vogliono mantenere un 25-30% di componente Obbligazionaria, ed un 25-30% di Azioni , ma che per quest'ultime preferiscono le occasioni a basso rischio di Bellosta o le più liquide Azioni Europee di Cavalieri, piuttosto che gli assalti ad uncini e break-out di azioni Italiane poco liquide e sempre meno affidabili, man mano che tutti vanno sulla super piattaforma con gli ordini di entrata-uscita condizionati ed automatici… Gente che non può stare 8 ore davanti al monitor, e certi giorni non può starci neppure il quarto d'ora di sfuggita, che ascoltano come me le interessanti spiegazioni di Mariani sui trappolozzi del book, che alla fine però sorrido pensando che in una battaglia all'arma bianca nel book con Mariani io non ci sarò mai e fortuna mia perché dovesse mai capitarmi, contro di lui non avrei scampo perché lui ha saltato il fosso ed ora fa il suo mestiere, mentre io continuo a fare il trader dilettante in pantofole!.
Di Emittenti di questi strumenti ce ne sono già diversi fra cui anche le italiane Unicredito e Imiweb, ma io tratterò solo le due emittenti che mi sono piaciute di più.
La prima è quell'ABN Ambro resa nota agli Italiani per la scalata ad Antonveneta in cui ho trovato una gamma molto ampia e completa sia per numero di strumenti che per tipologia.
Si tratta della 10° banca europea e della 18° mondiale con oltre 100.000 dipendenti in più di 60 paesi quotata a Londra e NewYork . A questo autentico colosso mondiale, noi abbiamo risposto decisi con Fiorani e la Pop.Lodi e gli analisti inglesi con ghigno sornione ci chiedevano ?ahh Lodi…where is Lodi???
La seconda emittente non ha bisogno di presentazioni : è Goldman Sach che mi è piaciuta per due motivi: il primo è che pur avendo in Italia una flotta minore di strumenti, da degli strumenti diversi da ABN Ambro che possono essere utili in certe fasi di mercato. Infatti Goldman Sachs sia sulle commodity che sull'Indice Europeo EuroStoxx, fornisce i diversi sub Indici… Quindi se Eurostoxx50 lo trovi ovunque anche come ETF, non tutti ti offrono Eurostoxx Banche , o assicurazioni, o telecomunicazioni etc… discorso analogo nelle commodity dove Goldman Sach ha un paniere che già alla partenza è pesato diversamente rispetto al RICI (Rogers International Commodity Index) di Abn ambro poi all'interno del GSCI (Goldman Sach Commodity Index) puoi scegliere o la macro spaccatura tra Energetitici (petrolio e derivati) e non Energetici, e tra i non energetici i singoli comparti (Prodotti Agricoli, Bestiame, Metalli Industriali e Metalli Preziosi).
Il secondo motivo per cui mi è piaciuta Goldman Sachs è che le banche che promuovono questi prodotti , fra cui Banca Intesa per tutto il 2006 applica un regime di ZERO Commissioni.
Quindi visto che l'abbiamo tirata in ballo, chi opera con Intesa-Trade se ha la commissione fissa per operazione, praticamente paga 6 euro un ETF, 8 Euro un Certicate, ZERO Euro un Certificate di Goldman Sachs. Il discorso zero commissioni per GS vale anche per chi usa FINECO o Banca SELLA.
Alla prossima.