Di rientro da Traders' World, la fiera del trading on line di Francoforte, non è facile esimersi da un severo pessimismo. In Germania parlare di euforia relativamente ai mercati è poco: in una area doppia di quella di Forlì e la metà di quella di ITF si sono accalcati piu' di 5000 visitatori in due giorni di attività didattiche e culturali. Ma questo è evidente anche dai dati della crescita del PIL: la Germania cresce al 3%, l'Italia arranca all'1%, e a differenza di quanti non credano quando si parla di PIL un 2% di differenza è come il giorno e la notte. La Germania ha puntato su prodotti tecnologicamente competitivi, l'Italia su borsette e salamini piccanti, e si sa che le ragioni di scambio premiano le produzioni tecnologiche nel lungo periodo rispetto alle materie prime ed ai loro lavorati grezzi (non mi dite che ?a pummarola? sia un bene finito ad alta intensità di capitale, suvvia …). Per un operatore del tol come il sottoscritto, tra i tanti cappelli indosso anche quello, si tratta di una mazzata nella pancia perché lavorare con lo spirito di don Chisciotte è devastante sotto il profilo motivazionale.
Ho seguito un corso veramente interessante di John Clayburg che dice cosa davvero innovative, anzi esplosive nella loro semplicità www.clayburg.com . Ho quindi pensato di fare dono gradito ai nostri lettori ed estimatori invitando John Clayburg a Forlì per il novembre 2008.
Per il resto il mercato italiano non ha dato particolari spunti di interesse. Siamo stati stoppati su Fiat e proprio non me lo aspettavo, quindi per il momento stiamo davvero fermi.
Si profila all'orizzonte un buy terribile sul Crude Oil: a dire il vero io ci ho già provato a comprarlo davanti al pubblico dei visitatori tedeschi del Traders'World di Francoforte. Ma non ho rimediato altro che una perdita di 600 dollari. Oggi il Wall Street journal pubblica un minaccioso articolo che riflette le ragioni della sparata al rialzo del dollaro. Dagli anni '70 agli anni '90 sono stati scoperti 20 giacimenti di petrolio gigante, negli anni '90 2 soli, nel 2000 solo uno. L'estrazione di petrolio sta raggiungendo un tetto, non diminuirà ma sicuramente non riuscirà a stare stabilmente sopra i 100 milioni di barili, un limite che l'economia mondiale, spinta da Cina ed India, raggiungerà presto. Da queste paure il rialzo del petrolio, che punta con decisione ai 100 dollari a barile. Che fare ? Compriamo con il rischio di comprare sui massimi ? Certo, d'ora in avanti cercheremo un punto in cui entrare rischiando non piu' di 2000 dollari e tenendo conto che siamo poco sotto i massimi. Onestamente comprare sui massimi mi fa paura, se abbiamo un doppio massimo ci facciamo veramente male.
Per il BUND andiamo in acquisto a 114.84, se si comporta come il Tbond ne vediamo delle belle.
Siamo short di SBH08 ma non abbiamo fatto in tempo a dare il segnale e quindi omettiamo di seguirlo in portafoglio.
Compriamo due eurodollaro mini scadenza dicembre a 1.4770, anche qui vale il discorso del petrolio, sembra roba da matti ma tant'è.
Nessun segnale sull'SPMIB40, aspettiamo che si formi qualche massimo degno di essere breakkato. Se scende sotto i minimi annuali tuttavia continuiamo ad andare al ribasso anche se poi Frigieri ci sgrida. Così vuole la formuletta.