C'è da dire,incredibilmente" finalmente siamo al panic selling".Meglio infatti,molto meglio, una valanga di vendite su tutti i mercati che lo strillicidio quotidiano dell'1%-2% che ha caratterizzato questo gennaio.
Ma nonostante perdite riscontrabili solo nel 2001 e nel 2002 (specialmente come entità proprio l'11 settembre 2001) il mercato non ha ancora dato il segnale per rientrare.La rubrica è "investimenti a scarso rischio".Meglio percio' attendere o una seconda( o terza) ondata di panic selling oppure -molto meglio-un segnale dall'analisi grafica.
Queste vendite sono chiaramente forzose.Hedge funds "alla frutta" devono liquidare pacchetti consistenti di azioni comperate in tutto il mondo a leva spaventosa.E devono farlo,dopo che la banca ha chiesto loro di reintegrare gli scarti o di vendere coattivamente,con un mercato totalmente non ricettivo. Devono percio' far leva sui prezzi per vendere al meglio quanto posseggono.
E questa è la ragione per cui NESUNO,ripetiamo come sempre NESUNO,puo' sapere quando questa valanga di vendite terminera'. Quanti portafogli sono a leva di 10/20 volte ? Quanti devono essere forzatamente smobilizzati?
Vedo prezzi onestamente impensabili anche ai pessimisti redattori del lombardreport.com che avevano inviato quella famosa e-mail agli abbonati nel lontano maggio 2007 dicendo di "liquidare tutta la posizione azionaria".
Onestamente non credavamo di vedere dopo otto mesi queste quotazioni.
Ma il coltello non va preso quando cade,anche se la tentazione è forte. Meglio percio' spegnere il monitor e uscire di casa.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)