Nuovi indizi di una borsa italiana ormai amorfa


Non c'è verso. Il direttore Tomasini ha sempre piu' ragione. Dobbiamo seguire l'estero o-aggiungo io- i metalli preziosi  quotati a Milano.

La nostra borsa è finita.Non ci sono notizie che la smuovono. Trimestrali sorprendentemente positive fanno scattare una valanga di vendite.Tutti sono pronti ad inondare il mercato. Le small caps che seguivo con interesse da 30 anni sono finite.Meglio non parlarne.Vi racconto cosa è successo oggi,ennesima conferma di un totale disinteresse per le small caps.

Ero stranamente davanti al pc quando è apparsa la notizia  su Servizi Italia, la societa' parmense (Castellina di Soragna)che noleggia articoli tessili,materassi etc agli ospedali e sterilizza gli strumenti chirurgici. Un business interessantissimo che ha visto crescere l'utile da 6.651 migliaia di euro (2007) a 8.028 migliaia (2009).Ma le cose stanno andando ancora meglio. Il comunicato diceva che "l'utile netto consolidato nei primi nove mesi del 2010 è pari a 10,6 milioni( + 71,4%).

E nella lunga pagina del comunicato,si scriveva che "l'argomento dei primi nove mesi era stato particolarmente positivo e gia' anticipa le previsioni dell'esercizio 2010".Ne ho prese una mini-partita per ricordo del mio soggiorno ospedaliero estivo..

Avevo  infatti seguito recentemente SERVIZI ITALIA perché nella lunga degenza in ospedale a Milano-dove tornero' tra qualche mese per levare tutto il titanio che ho nel gomito e nel braccio- tutte le lenzuola erano marcate "SERVIZI ITALIA " etc etc. Quindi "dovevo " forzatamente pensare alla borsa ed al bilancio di questa societa'. Ho percio' scoperto che aveva un p/e di 11 sulla base dell'esercizio 2009. Se ora l'utile cresce del 71% il p/e va attorno a 7,70. Non è certo caro per una societa' che cresce regolarmente da anni,da' un buon dividendo e lavorando con gli ospedali si trova ( dovrei dire "purtroppo") un business regolare ed in ascesa.E che quotava oltre 9 euro nel 2007 quando guadagnava la meta' di adesso.

Eppure come ha reagito la borsa? Gli scambi si sono impennati. Prima di scrivere questo pezzo  si erano moltiplicati per 12 rispetto al normale. 70.000 azioni scambiate contro una media di 6000.E le quotazioni? Invariate a 5,50/5,55 con una pioggia di vendite che stoppava l'ascesa.

Avevo riscontrato una analoga situazione per le risp di Banco di Sardegna. Quando il Corriere della Sera aveva rispolverato l'idea del delisting le azioni-che quotavano nominalmente da due sedute,senza scambi,avevano visto  discreti scambi(oltre 5000 titoli),ma con quotazione immobile.

E che dire della nostra Bonifiche Ferraresi che ha visto  martedì  passare le azioni negoziate in un giorno  da 2000 a 36.000 pezzi senza ch praticamente  l'azione salisse (solo + 3%). 36.000 pezzi scambiati dovrebbe essere un record per  bf,dopo un passaggio di 100.000 pezzi avvenuto parecchi anni fa in borsa tra due controparti ,probabilmente ai blocchi.

E si potrebbero fare numerosi altri esempi di totale apatia rialzista e di grande voglia di vendere.

In pratica ogni bella notizia viene utilizzata dai gestori per vendere le small caps. Anche se avranno un p/e di 7,7 .

Quindi mettiamoci l'animo in pace.

Si possono tradare solo i metalli quotati in Italia in borsa e pochissimi titoli.Forse solo le Fiat.

Speriamo che questa situazione muti.Ma per ora teniamoci stretti i pochi temi rialzisti (preziosi) che resistono.Sperando che durino.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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