Dove è andato il segnale di comprare euro dollaro ? Ce lo siamo dimenticati ? No, con quell'intuito uterino che deve avere un trader una volta tanto abbiamo sentito puzza di bruciato e abbiamo deciso di non decidere. Così siamo rimasti fuori. Ed il dollaro sui massimi, dopo un trappolone con i fiocchi per i tori, dove li ha massacrati tutti, è crollato, segnando, forse il suo massimo storico.
I mercati si muovono all'unisono, se crolla il petrolio, i Bond congestionano, i grani si sgretolano, gli azionari recuperano terreno, il messaggio è che il dollaro NON può continuare a perdere terreno sull'euro. Se il bottom prende un mercato di solito prende anche gli altri. E così è bene stare fuori dal dollaro e cavalcarlo solo al ribasso sull'euro, non al rialzo.
Ma il lettore apprezza solo i trade che portano soldi e non quelli che evitano perdite e quindi non indugiamo troppo a lungo su questa nostra decisione di non decidere (i lettori piu' vecchi e piu' saggi sanno quanto sarebbe bello nella vita avere deciso in molte occasioni di non decidere … forse è una virtu').
I media finanziari americani sono zeppi di articoli con commenti relativamente al primo trimestre. Il commento prevalente è che il primo trimestre del 2008 è stato il peggiore in termini di performance dal minimo del 2003, ovvero in cinque anni e mezzo con una perdita del 7.6% dai massimi di inizio anno. E tutti snocciolano statistiche: il Dow nel primo trimestre ha perso 1.001.93 punti, la perdita principale in tutta la sua storia. Gli ultimi 5 mesi dell'SP500 sono stati brutti come quelli del 1990. e via andare. Ma il giudizio prevalente all'inizio del trimestre era se gli USA avessero potuto evitare la recessione ora invece si discute quanto durerà la recessione. E questo venerdì ne avremo un primo assaggio con i non farm payroll. Ora le attese sono per un rimbalzo dell'economia nel secondo semestre, dando per scontati due trimestri di PIL USA negativo.
Discussioni dotte o meno dotte a parte, la volatilità sui mercati è esplosa. E alcuni dicono che questa volatilità non si vedeva dalla crisi del 1929. L'SP500 si è mosso piu' dell'1% nel 51% dei giorni di borsa operativi nel primo trimestre 2008, la maggiore percentuale dal 1934 e la quinta in tutta la storia dell'indice.
Detto questo, il famoso livello della perdita del 20% dai massimi come benchmark per un bear market non si è ancora verificato e se i minimi del 10 marzo scorso reggono inizieremo a sentire la litania se si può avere un mercato orso sebbene non si sia in recessione.
Per quanto riguarda il mercato italiano bene Tiscali e oggi proviamo a prendere Fastweb tenendo sotto il mirino STM che sopra 7 euro è da prendere.
Aggiungiamo anche alla lista A2A ed Unipol.