Un lettore scrive:
Certo che a leggere i vostri articoli sull'Italia viene una gran depressione. Di quelle depressioni che bloccano tutto. Non si prova neanche con piccole cifre sui supporti di titoli che ci sono non da anni ma da decenni per non dire da secoli (vedi le Generali ad esempio).
In compenso tutto quello che sale in Germania è da comprare. Sempre su all'infinito. E come dire che su certi mercati splende sempre il sole e in altri è sempre notte oppure piove sempre.
La Germania vale 1000 e l'Italia 0. Capisco anche perchè scrive poco. In effetti a ripetere sempre quelle ci si stanca.
Alla prossima.
Caro lettore,
la ringrazio della email, altrimenti anche questa volta non avrei saputo cosa scrivere.
Si, tutto quello che Lei dice è vero, anzi verissimo. A meno che Lei non appartenga a certe categorie (notai, avvocati, dirigenti pubblica amministrazione, palazzinari, beccamorti, medici) l'Italia è un paese da evitare come la peste. Sia come investitore che come residente. Poi la cosa è molto personale come residente per cui ognuno è libero di fare quello che vuole ed indirizzare i suoi figli a fare quello che vogliono.
Per quanto riguarda la Borsa la vicenda è molto meno personale perché basta fare la forza relativa del nostro indice ed in maniera INDISCUTIBILE si può verificare se abbiamo perso valore dal 2006 ad oggi o lo abbiamo guadagnato. Se poi davanti ad un grafico che dimostra in maniera INDISCUTIBILE che stiamo andando a catafascio continua a dire che qui si vive bene beh allora sono felice per lui perché sicuramente non è mai entrato in un Pronto Soccorso in provincia di Lecce o frequentato un Tribunale in una qualsiasi delle regioni italiane.
Per la mia assenza dal sito questo è vero, negli ultimi 15 giorni ho scritto pochissimo, un po' perché non c'era niente da scrivere, un po' perché mi sono ammalato, un po' per la concomitanza del corso del 3-4-5 dicembre che come sempre mi succhia l'anima. I lettori sanno che se non scrivo è perché non c'è niente da scrivere (salva malattia, ma i segnali di buy e sell sono sempre postati con cura dal nostro insostituibile Sandro Mancini). Noi, caro lettore, siamo sempre fuori dal coro e se non c'è niente da scrivere non scriviamo.
Cosa avrei potuto scrivere negli ultimi 15 giorni ? Mi sono fatto l'esame di coscienza e sono andato a vedere tutti i titoli del listino. I risultati sono i seguenti:
CAMPARI: sui massimi storici, questa l'abbiamo presa.
DIASORIN: l'abbiamo cavalcata anche questa.
DE LONGHI: ha toccato i massimi storici, se uncina ammodo sarebbe da prendere. Ma è titolo che è nato congestionato e quindi bisogna stare accorti molto perché non sappiamo se davvero riuscirà a sviluppare una tendenza.
KERSELF: rovesciamento a V con volumi mostruosi, sembra che ci chiami. Rischio eccessivo.
MARCOLIN: siamo sui massimi storici, titolo illiquido, se do il buy mi arriva la Finanza in casa, cioè non mi arriva la borsa, ma i fratelli dalle lunghe fiamme gialle.
SABAF: illiquida, da prendere in breakout
SAIPEM: sui massimi storici, sarebbe da prendere davvero se prosegue.
TOD'S: sui massimi storici da diversi mesi, appena uncina è da prendere, stesso discorso di De Longhi però. Accorti.
Morale: ho fatto bene a non scrivere per 15 giorni, perché davvero non c'era niente da scrivere. Ad esempio quando l'indicatore rialzi / ribassi di zwieg ha bucato al rialzo mi sono detto ?ora dico che sale? ma mentre lo pensavo mi sono anche detto ?tanto arriva a 22.000 e riprende a scendere? e mi è passata la voglia. Lo giuro. Segue grafico dell'indicatore rialzi / ribassi:
Di cose nuove c'è che il Copper, il famoso Dr. Copper perché è un indicatore affidabile della ripresa dell'economia, è sui massimi storici e questo la dice lunga in che fase del ciclo siamo.
Interessante anche l'incremento dell'open interest su questa scadenza da parte degli istituzionali: stanno aprendo posizioni e a questo punto mi sembra che siano posizioni rialziste.
Avremo o non avremo il regalo di Natale sotto l'albero ?