Questa volta con un po' di giorni di ritardo, esce anche il terzo ed ultimo articolo ?Momentum Report?, incentrato sulla valutazione dei titoli a più alta forza relativa in termini di prezzo e utili.
Prima di passare ai titoli, ci tengo però a sottolineare come in Borsa le ipotesi negative fatte la scorsa settimana (vi ricordate il ?broadening? sul Mibtel e la posizione ?bear? degli indicatori di market breadth?) sembrano aver al momento preso piede. Il ribasso non ha quindi preso alla sprovvista i lettori del Lombard che ritengo abbiano di sicuro usato una maggiore cautela nell'intraprendere nuove posizioni. Sul fronte macroeconomico avevo fatto presente nel primo report che i tempi e le condizioni erano mature per un ribasso dei tassi nell'eurozona, ma il nostro nuovo governatore sembra proprio non volerne sentire e annuncia ancora una volta di voler mantenere una politica monetaria neutrale. Personalmente non ci capisco più niente: desiderano rilanciare l'economia ma gli euroburocrati non permettono (o meglio, lo permettono a chi vogliono loro) il deficit spending o il tax cutting a causa del rapporto debito/PIL, la BCE non taglia i tassi, non si svaluta l'euro…che si deve fare? Mi sembra che l'Europa così com'è oggi sia un gigante in carrozzina e lascia non pochi dubbi sul futuro.
Lasciamo però le problematiche di Bruxelles e concentriamo gli sforzi sui titoli a maggiore momentum, mostrando innanzitutto la tabella non filtrata dei migliori 20 centili in termini di forza relativa a 125 giorni.
Portando la mente alla lista della forza relativa di più di 4 mesi fa e osservando quella attuale, balza immediatamente agli occhi la contemporanea assenza delle big cap del comparto bancario associata all'arretramento nelle posizioni delle società del comparto TMT e del nuovo mercato, con qualche eccezione tra cui la più evidente e di peso è la triade Tim, Telecom e Pirelli. A causa del globale momento di incertezza, ma anche grazie ai meriti di presentare dei bilanci che dimostrano un giro d'affari nettamente positivo, nell'ultimo periodo a presenziare il top della forza relativa sono soprattutto state le società appartenenti al comparto utility ed energetici (quest'ultimi beneficiano anche dell'incremento nel prezzo delle commodities).
Questa preponderanza si riverbera anche nei titoli selezionati e che ora andremo ad analizzare, i quali hanno superato prestabiliti criteri di crescita in termini di utili e di prezzo, presentando una condizione grafica meglio impostata e/o più facilmente sfruttabile. A passare la selezione sono state: Hera, Acegas/Aps, Pirelli & C. Real Estate (già analizzata nella rubrica ?ITM Trading?), Amga, Cdc, Meta, Sirti (con riserve), Esprinet (già analizzata nella rubrica ?ITM Trading?). Faccio solo presente di fare attenzione a non sovrappesare eccessivamente il comparto e di mantenere una corretta distribuzione dei pesi in base alla forza.
Hera è inserita attualmente all'interno di un canale laterale dove solo il supporto a 1.62 risulta ben definito. Al momento non sta subendo una marcata compressione di volatilità come per il periodo di febbraio-marzo ed è anche per questo che il movimento laterale non risulta ben definito. Da notare come il price momentum abbia definito una divergenza rispetto al trend crescente del titolo in aprile, fatto che per la teoria tradizionale rappresenterebbe un segnale negativo. Il ?FavaM Index? parla invece di una fase di accumulazione da parte degli investitori. A livello di utili il titolo ha dimostrato nelle ultime relazioni annuali e trimestrali di saper superare una crescita del 25%. Si consiglia quindi di operare su rottura confermata dei livelli chiave di 1.80 e 1.73.
Acegas/Aps si trova attualmente sostenuta dal supporto a 5.96 dopo aver conseguito una serie di sedute di rallentamento. Il movimento è quello classico di una pallina fatta rimbalzare su di un piano, la quale, dopo il primo balzo, compie un movimento di minore ampiezza rispetto al precedente rimbalzando una seconda volta. Se il momentum non suggerisce nulla, il ?FavaM Index? sottolinea come il titolo abbia in questo caso non un forte accumulo ma una netta maggiore forza rispetto al Mibtel. Aldilà dell'analisi di breve, nonostante il rialzo degli ultimi mesi l'indice denota un cauto flusso di denaro su questo titolo che a livello di utili ha dimostrato crescite tra il 90% e il 260%. Si consiglia quindi di operare in rottura della resistenza a 6.30.
Amga sta formando anch'essa una ottima ?line? in cui i corsi vengono racchiusi tra 1.175 e 1.235. Sia il price momentum che il ?FavaM Index? sono in posizione di neutralità. Nonostante il rallentamento, gli utili denotano una crescita superiore al 25%. Operatività quindi sulla fuoriuscita dal canale.
Cdc è una delle poche società del Nuovo Mercato che si è dimostrata con i conti abbastanza apposto e attualmente sta sviluppando un canale laterale ben definito e poco volatile con estremi 10.49 e 10.00. Il momentum è in fase neutrale mentre il ?FavaM? indica che l'ultimo mese è stato contraddistinto da una presenza di distribuzione e debolezza del titolo. Qui si può operare con stop relativamente stretti su rottura di 10.49 stando attenti alle resistenze poste a 10.72 e 11.10.
Meta nonostante sia sui massimi di sempre essa presenta una situazione grafica meno definita, per la quale l'unico punto di riferimento certo è la resistenza a 2.36. Nel mese di marzo sia a livello di price momentum che di ?FavaM index? c'è stata una divergenza tra prezzi ed indicatori che non viene considerata positiva. La crescita degli utili si è attestata superiore al 30%, consigliando di impostare con l'adeguata prudenza un'operatività al rialzo su rottura di 2.36.
Sirti è l'ultima società passata in rassegna ed è ammessa grazie all' ultima ?crescita?, anche se con qualche riserva per via della instabilità che ha dimostrato il suo business negli ultimi anni. Il titolo è oramai da sei mesi in una fase di congestione piuttosto volatile e attualmente si trova vicino all'importante resistenza superiore posta a 1.97-2.00. Il superamento di quest'ultimo livello proietterebbe i prezzi fino a 2.11, prezzo del gap down fatto segnare nel 2000, che una volta chiuso e superato potrebbe favorire l'ascesa dei corsi fino a 2.50 prima e i massimi assoluti poi. Attenzione ai possibili ?fake out movement?.
Al prossimo report.