Come promesso, ecco la seconda parte del Momentum Report in cui si andrà ad analizzare la situazione in termini di forza relativa o, più propriamente detto momentum, delle Borse mondiali e, più in particolare, di quella italiana.
Partiamo quindi subito ad analizzare quali piazze finanziarie si sono rivelate negli ultimi sei mesi le migliori spiagge per gli investitori, esponendo immediatamente la seguente graduatoria sviluppata in termini di forza relativa a 125 sedute.
Come si vede dalla tabella, si scorge una realtà piuttosto variegata in quanto non vi è un'area geografica ben distinta che viene preferita dagli investitori. Sia tra i migliori centili, che tra i peggiori, si nota la presenza di indici provenienti dai quattro angoli della Terra, a simboleggiare una grande selettività che sembra andare a ricercare quei Paesi dotati di maggiori margini di crescita economica interna e che non hanno ancora scontato gli effetti della ripresa economica mondiale. Tra le tre migliori Borse troviamo ben due indici appartenenti alla zona dell'Unione Europea: l'Austria e la neoentrata Repubblica Ceca. Esaminando il grafico, l'indice della prima ha da sempre avuto un andamento indipendente rispetto al resto del mondo che l'ha immunizzata sia dal boom che dallo scoppio della bolla speculativa degli anni '90, ma che, contemporaneamente, l'ha fatta cadere nel dimenticatoio da parte degli investitori. Ora sembra invece essere stata riscoperta dal capitale finanziario, il quale ha spinto l'ATX sopra del 30% rispetto ai massimi assoluti del 1998 e che, se risolvesse positivamente l'attuale fase di lateralità, potrebbe vedere nuovi massimi. Situazione analoga è quella della Repubblica Ceca, la quale ha rotto da tempo i massimi assoluti ed è attualmente alle prese con una resistenza importante che, una volta superata, vedrebbe buoni margini di apprezzamento.
La sorpresa positiva viene però analizzando l'incremento nella posizione in classifica rispetto alla media dell'ultimo trimestre, per la quale si nota che, dopo Giappone e Grecia, vengono la Svizzera e l'Italia, dove l'indice Mibtel è passato da un centile inferiore a 20 alla posizione di mediana, ovvero 50. Tale livello rispecchia in maniera eloquente l'attuale situazione di indecisione e lateralità che la nostra Borsa vive attualmente, sottolineando comunque che abbiamo un momentum in netta ascesa rispetto alle altre piazze occidentali, anche se Madrid si rivela globalmente la migliore.
La sorpresa negativa arriva invece da Hong Kong e dalle Borse del cosiddetto ?far east? in generale, le quali, se nell'anno passato sono state il vanto dei gestori dei fondi comuni, in questo momento stanno dando non pochi grattacapo agli investitori che seguono i ?benchmark d'Oriente?. Bisogna quindi per il momento stare lontani dall'Asia a parte che non si voglia selezionare bene su quale piazza investire, e lontani pare che bisogna stare anche da Mosca e da Helsinki. E' risaputo che la Borsa finlandese dipende molto dalle fluttuazioni di Nokia la quale, come sappiamo, non sembra che viaggi in buone acque a causa di perdite nelle quote di mercato a favore dei produttori asiatico-giapponesi. Per quanto riguarda invece la Borsa russa, il peggioramento è avvenuto principalmente nell'ultimo mese, con l'RTX che ha subito realizzi piuttosto pesanti tali da far cadere l'indice del 20%. Nonostante questo, il trend di lungo rimane sostanzialmente positivo con un rischio sottostante comunque piuttosto elevato ed inaccettabile.
Lasciando il globale e tornando a ?casa nostra?, vorrei proporre qui sotto il grafico dell'indice Mibtel assieme a quello degli indicatori di Market Breadth.
Non vale la pena di sprecare tempo su analisi riguardanti le proiezione di prezzi poiché non ci interessa sapere dove è possibile che l'indice si fermerà, bensì sapere una cosa ben più difficile: qual'è e quale sarà la tendenza del nostro mercato. Se seguiamo l'analisi tecnica, tutto fa propendere per la creazione di una formazione di tipo ?broadening top?, ovvero di un triangolo in espansione dove dopo due minimi calanti e tre massimi crescenti si dovrebbe incappare nella strada del ribasso. Attualmente la figura sembra aver completato il terzo massimo in data 26 aprile, ma per essere confermata i prezzi devono ora andare al di sotto della trendline che si vede segnata nel grafico, fatto che se dovesse realizzarsi aprirebbe sin d'ora un lungo periodo di ?debolezza?. Gli indicatori di market breadth, soprattutto l'indicatore di sintesi personalmente sviluppato, sottolineano una certa riluttanza da parte del mercato a partecipare diffusamente ai rialzi, confermando così un ?sentiment? non positivo. L'indice ?FavaM? dipinge invece una situazione interlocutoria dove gli operatori sembrano in attesa, limitandosi in questo periodo a piccole accumulazioni e distribuzioni che alimentano brevissimi trend.
L'analisi della forza relativa settoriale pone invece in evidenza come il gruppo di azioni più interessanti facciano parte degli industriali, dei trasporti e del turismo e siano legate a commodities ed energia. Questi tre sembrano non aver risentito molto degli alti e bassi del mercato, sottolineando un momentaneo ?stato di grazia? a differenza di banche, media ed elettronici che arrancano. Qui sotto trovate la tabella con la forza relativa percentile a 125 sedute, anche se ci tengo ad annotare un mio disappunto a riguardo della rappresentatività di certi settori a causa della presenza di poche azioni al loro interno.
Per ora questo è tutto, il prossimo scritto sarà pubblicato entro venerdì e verterà sulle azioni nel top del momentum.
Al prossimo report.