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MERCATO RIALZISTA. FORSE IL MINIMO


Direi che ci siamo. I mercati dovrebbero recuperare le perdite precedenti, i big mondiali del G-20 hanno fatto quello che umili economisti come Ed Yardeni e tanti altri dalle colonne dell'Economist e del Wall Street Journal chiedevano da tempo: sospendere il mark-to-market che stava affondando l'economia (ovvero la valutazione degli asset secondo i prezzi di mercato, ma se gli asset sono quotati in base a obbligazioni, indici, azioni che ad un certo punto scompaiono dai book perché il mercato ha paura del rischio sistemico allora è il cane che si mangia la coda, sprofonda uno e si tira dietro tutta l'economia) e garantire i prestiti interbancari. In una nottata i tassi interbancari asiatici sono passati da più del 10% a meno del tasso di sconto negli USA. L'iniezione di denaro liquido nella principali banche USA ad opera del Tesoro americano è un altro di quegli interventi che modifica la percezione del rischio da parte degli operatori. Forse ha ragione il novello premio nobel dell'economia Paul Krugman a dire che finora non si era vagliato nemmeno questo intervento perché Bush ha un pregiudizio ideologico per cui privato è bello pubblico cattivo. Ma quando tutto crolla e soprattutto crolla la fiducia nel sistema il pubblico diventa bello. E alla fine hanno fatto molto di più di quello che doveva fare Bernanke, non solo hanno fatto alzare in volo gli elicotteri che hanno lanciato dollari a destra e manca ma i dollari li hanno anche sparati dentro il capitale delle banche, un doppio bombardamento quindi. Con effetti che si sono visti. Edoardo Ciotti, sempre presente e sempre sul pezzo anche se momentaneamente assente dal Lombard, ieri mi diceva ?non è fare trading ma giocare alla lotteria, compravi venerdì leggendo riga per gira le notizie USA e speravi nel botto di lunedì, +10% non è trading, il rischio è pazzesco perché sei sempre esposto al prossimo -10%.? Ed ha ragione, e anche noi per il momento lasciamo sfogare il mercato anche se attaccato c'è almeno un altro 20%.

 

Nel mentre si giocava questa partita negli USA un altro film andava in onda, il film della recessione. Che ci troviamo in recessione lo sanno tutti, ormai mi capita di parlarne con il barista piuttosto che in fila al supermercato. E quando tutti sanno di essere in recessione ecco che la borsa segna il minimo perché dopo avere anticipato la recessione ora anticipa la ripresa. Quali aziende saranno le prime a correre dopo essersi ristrutturate ed avere tagliato i costi ? Questa è la domanda fondamentale, che deve tenere il banco piuttosto di comprare semplicemente i titoli bastonati (finanziari e bancari) perché sono quelli che come un elastico ripartiranno a razzo.

 

Per il momento sempre fermi, Fastweb fa barre lunari, Tiscali non si sa dove mettere lo stop loss, Esprinet idem, e via andare tutti rispettano il pattern sacrosanto della lotteria. Meglio stare alla finestra ed aspettare il prossimo uncino / congestione.

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