Mercato in congestione, numerose occasioni tra i tecnologici


Un cultore delle bande di Bollinger direbbe che queste ormai sono talmente ristrette su tutti i titoli azionari italiani che basta una piccola spinta per far partire il mercato. Effettivamente le congestioni sono padrone del listino e questo è un buon segno perché avviene in concomitanza di segnali macro decisivi. Il secondo trimestre USA ha mostrato un PIL in netto recupero che porta ad un indice annualizzato di variazione di oltre il 3%. Questa si chiama recessione ? D'accordo, ci sono in mezzo gli stimoli fiscali di Bush ma non si può dire che la politica monetaria e fiscale non abbia fatto la sua parte. Gli eccessi della bolla del credito e della bolla immobiliare sono in fase di correzione, ed il fatto che l'Europa stessa stia arrancando quando l'america sia ormai fuori dalle secche dimostra che il ciclo continua ad essere sfasato come sempre e questo è bene perché gli analisti vogliono cose che hanno già visto, sono esseri privi di fantasia. Il petrolio ha perso la forza di un tempo ed anche le commodities si sono raffreddate. Se guardate il numero di macchine a metano in giro (cresciute +4000% da un trimestre all'altro leggevo sul Sole 24 Ore) capite che il capitalismo sarà arrugginito ma funziona: il prezzo della benzina cresce e le macchine anche negli USA consumano meno, tanto meno che molti passano al metano. E il rallentamento in Europa (molto più reale di quanto percepito) servirà a buttare giù le pressioni inflazionistiche. Insomma, sembra di essere al cinema e guardare un film ormai già visto. Fabrizio Galimberti su Il Sole esprime molto bene questo punto di vista con la sua consueta verve. Tenete conto che la crisi subprime si sta avviando ormai al secondo anno (ovvero siamo oltre il primo anno e sarà un attimo arrivare a Natale). Del resto i mercati azionari nel 2003 hanno trovato quel minimo che gli serviva per far quadrare il massimo del settembre 2001 e stiamo sempre parlando di due anni (questo lo aggiunge però il povero Tomasini). Se fate il gioco dei massimi e dei minimi sul Comit italiano vedrete che il numero che ricorre di più (la moda direbbe uno statistico) è proprio 2.5. Aria di minimo quindi perché ci sono molte perle nel listino italiano a livello fondamentale e la stampa italiana lo sta sottolineando da diverso tempo (Plus de Il Sole che forse è il quadretto migliore di cosa sia il pensiero standard e deve essere letto SOLO in maniera critica e mai per quello che c'è scritto è la cartina di tornasole di questa visione). Due settimane fa Borsa & Finanza aveva dedicato a questo argomento la cover page e gli articoli erano molto azzeccati.

 

I titoli che ora meritano attenzione sono quelli tecno e consiglio di dare un occhio ai soliti noti: Tiscali che sta facendo un bell'uncino ma forse è prematura, Seat Pagine Gialle su cui piazziamo un buy a 0.1117 stop, Enel che sta uncinando molto bene, Fastweb siamo dentro mentre STM ci hanno buttato fuori oggi ma sempre in utile. Tenaris molto bello un boomer con tre barre una dentro l'altra ed entriamo mercato adesso per evitare slippage. Stop loss strettissimo sotto 18.25.

 

A livello di futures il Bund ci piace se dovesse ripartire al rialzo.

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