I principali commentatori non vedono grandi sconvolgimenti nella politica monetaria americana oggi. Il Pil USA continua a viaggiare a ritmo sostenuto, o meglio ad un ritmo compatibile con un bull market (anche se tecnicamente parlando su Futures Magazine si chiedevano se questo davvero è un bull market). L'inflazione PPI e CPI è al rialzo in seguito al rincaro di petrolio e prodotti energetici. E la politica monetaria deve assere "accomodante" nei confronti della borsa ma ferma: si attende oggi infatti il settimo rialzo consecutivo di un quarto di punto. I tassi dei bonds Usa sono ancora troppo bassi, si dice, e occorre comunicare al mercato che in una situazione macroeconomica come questa i tassi non posso fare altro che salire, quando e come questo nessuno lo sa.
Questa è tutto sommato la view ufficiale che viene riproposta sui siti e sui quotidiani finanziari. Ma noi che siamo trader e che alle favolette non crediamo più da un pezzo sappiamo che proprio quando tutti pensano una cosa basta che nel comunicato FOMC cambino una virgola e patatrac. Birger Schaffermeier sicuramente in questo momento guata il mercato in attesa non tanto di conferme quanto di smentite. E' li che si accumula la volatilità.
La forza relativa del nostro indice sembra risollevarsi rispetto a quella del Morgan Stanley World e basta un salto in avanti per riuscire a ritornare in posizione overperformance.
