MARKET OUTLOOK: gli indici azionari fiutano il petrolio


Nel bailamme delle correlazioni intermarket salta subito agli occhi che lo strappo all'insù di petrolio e CRB ha contribuito ad affossare le borse e spaventare i mercati obbligazionari. Ma il breath dell'S&P 500 è forte come un toro e l'indice principe delle Borse torna ad approcciare a distanza la resistenza che ha cercato di superare nel medio periodo già altre volte ma sempre è stato ricacciato indietro. E' vero che i tassi per le borse sono una brutta bestia, ma è altrettanto vero che l'effetto combinato tassi – incremento degli utili è sbilanciato a favore degli utili. Quindi il T-Bond è rientrato nella precedente fascia di congestione e ci regala 5 barre una attaccata all'altra che sarà un piacere vendere al breakout. L'indice italiano SPMIB 40 si è tornato ad inserire sopra la vecchia trendline che ha sorretto il mercato finora e sui 60 minuti ha disegnato, seppure in maniera molto debole, un 1-2-3 ross hook rialzista che fa ben sperare. Con la chiusura positiva di New York di venerdì sera oggi grossi scossoni non ce ne dovrebbero essere, anche se questo venerdì è il primo del mese di marzo e aspettiamo i dati che se sono una sorpresa muovono i mercati anche per i giorni a venire (come tutti i lettori dovrebbero sapere i dati macro USA vanno in importanza dall'alto in basso a seconda del procedere del mese ed i dati più importanti per l'obbligazionario e per l'azionario sono quelli del primo venerdì del mese, i non farm payroll).

MORALE: situazione sicuramente deteriorata per gli obbligazionari, tra i discorsi di Greenspan che vede tassi alla lunga in rialzo e soprattutto la volata del petrolio della settimana scorsa. Per gli azionari l'effetto utili dovrebbe rispingere al rialzo i corsi. Siamo o non siamo in una fase di ripresa economica mondiale e degli USA soprattutto ?

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