La risposta è che dipende dalle tasche e da quanto uno voglia investire in questo lavoro. Il futuro del trading italiano è all'estero, non sicuramente in Italia. Il futuro dell'Italia è all'estero e non sicuramente in Italia. Se fossi un trader italiano mi sentirei umiliato dalla fiera delle illusioni imperante in questo paese, dai tanti truzzi che ci sono in circolazione. "Feed for thought" direbbe qualcuno. In Italia nessuno fa trading sul "complex" valute + bond + indici e nessuno ragiona in una ottica di "complex". Al massimo ci sono i "fibbari", anche se oggi con il cambiamento della sigla non si può più dire e stona dire gli "spmibbari", e questa è una categoria che, viste le porcate che succedono sui mercati gestiti da Borsa Italiana, farà fatica a nascere. Volete continuare tutta la vita a sentire parlare di scalping sui cw (ovvero ai ladri tra i ladri), SPMIB40, opzioni illiquide e sottoquotate per qualche inefficienza del mercato, le bande di Bollinger, il corso di Pring o di qualche altro babbione dell'analisi tecnica, e primizie similari o una volta tanto facciamo finta di essere trader veri ?
Per quel che costa un biglietto RyanAir io muoverei la vostra persona e proverei a mettere fuori casa il vostro nasino.
Poi magari non serve niente, ma sarebbe ancora meglio: sapete che soddisfazione capire il proprio livello di trader non solo in una ottica italiana ma europea ? E magari scoprire che non siamo proprio da buttare via ?