Lo so che fa sorridere ma tant'è: alle celebrazioni oggi a Budapest per il quindicesimo anniversario della nascita della Borsa di Budapest di italiani c'eravamo noi di LombardReport.com (Tomasini, Strinati, Ciotti) e Massimo Capuano, presidente di Borsa Italiana, presente in rappresentanza della Federation of European Stock Exchanges. Purtroppo ci è molto dispiaciuto perché oggi eravamo troppo impegnati tra un colloquio e l'altro e quindi lui non ha potuto trovare un momento per omaggiarci. Ci dispiace, comunque tanto può venire quando vuole a Spilamberto, per lui la porta è sempre aperta.
Sul palco c'erano i padri fondatori della Borsa ungherese che hanno ricordato, confesso con grande pathos, i primi momenti di vita della Borsa e la fase pionieristica della nascita dei mercati finanziari in Ungheria. Non nego che mi sono venuti i lucciconi perché sono stato, nel lontano 1991, tra i primi stranieri a visitare le corbeilles della Borsa di Budapest e ho quindi vissuto i primi momenti di vita della Borsa ungherese, quando, per intenderci, se volevate andare a comprare azioni o vendere azioni dovevate andare a depositare soldi od azioni con scorta armata presso la Borsa stessa. Tra l'altro la cerimonia si è tenuta presso un palazzo barocco a fianco dell'Ufficio Italiano di Cultura dove, con tutti i capelli neri, frequentavo un corso di transition economics e nel pomeriggio, appunto, andavo a fare la pennica sulle panchine del parco intorno a quel palazzo. Ricordi lontani, un po' di business un po' sentimentali, con una tale Varga Maria dalle lunghe gambe e dal sorriso triste, studentessa di ingegneria, che per anni ha poi rovinato i miei sonni. Tornani nel giugno del 1992 ma di Varga non c'erano più tracce.
Stupisce anche il fatto che l'intera sala della conferenza, incluso il palco, era dominata da trentenni e quarantenni. ?E' evidente che di finanza non si poteva occupare un cinquantenne ? ha commentato il direttore dal nome impronunciabile di portfolio.hu, il lombardreport.com locale ? cresciuto ed imbevuto di cultura comunista. E' così che i mercati finanziari sono in mano a dei giovani.? Giovani che sono assolutamente avvicinabili, disponibili e simpatici, esattamente il contrario che in Italia, dove di solito si ha a che fare ai piani alti delle aziende con dei vecchi babbioni arroganti e buoni a niente.
Sicuramente un mercato interessante quello ungherese, forse meno euforico di quello polacco, dove ogni mese c'è un nuovo IPO, ma con una decina di azioni trattabili, tra l'altro disponibili, prodigio della globalizzazione, su eSignal, comodamente a casa vostra. Ciotti sta sottoponendo ad interrogatorio ogni persona che incontra per sapere come funziona il mercato cash dei bonds (Mariani e Chiapponi docunt), dei derivati e delle azioni. Se c'è qualcosa di buono vi riferiremo. Se non vi riferiremo niente vuol dire che di buono c'era solo il tokai ed il gulasch.