Lettera aperta al Governatore della Banca d'Italia: non toccate il nostro oro


Le idee balzane  trovano sempre proseliti. Nino Andreatta aveva gia' suggerito dieci anni fa di liquidare le nostre riserve auree per finanziare non meglio specificati  Piani di Sviluppo  europei proposti dalla Bei.

Ora si torna a  proporre l 'utilizzo delle nostre riserve auree.  Le esperienze di secoli non sono servite a niente.

L' Italia possiede  2450 tonnellate di oro.Rappresentano oltre il 47% delle nostre riserve.Queste munizioni ci hanno già protetto  dalla bancarotta.

Liquidarle ora mentre il mercato dell ' oro non riesce piu' ad essere sfacciatamente manipolato dai principali brokers internazionali sembra una follia. La Gran Bretagna ha svenduto-come altre Banche Centrali- nel recente passato parte delle riserve.Si sta ancora leccando le ferite per tale poco assennata decisione.

La spirale dei ribassi del metallo giallo è terminata da quando le stesse compagnie minerarie hanno deciso di ridurre le masochistiche vendite a termine di metallo. Una operazione che ha  gravato per oltre venti anni sul mercato facendo la fortuna  dei piu' noti  istituti di credito internazionali,specializzati in operazioni ribassiste. Al punto che le vendite a termine risultano multiple rispetto alla produzione internazionale.

La manipolazione del prezzo dell 'oro è evidente. Chi scrive è ovviamente condizionato dalla conoscenza  dei fondatori del Gold Anti Trust Action Commette Inc, l 'organizzazione che ha denunciato la sfacciata manipolazione avvenuta sui mercati dell 'oro  e dell 'argento per venti anni.Ma i numeri non mentono. E i numeri testimoniano la forte diminuizione delle operazioni di copertura a termine. Il de-hedging prosegue con il riacquisto dei contratti. Anglo Gold  ad esempio,il secondo produttore internazionale,effettuera' nel 2004 un riacquisto superiore a quello gia' avvenuto nel 2003.Dopo la fusione con Ashanti Goldfields   ha infatti deciso di ridurre al 30% l 'entità dell ' hedging. In tal modo ridurra' tale cifra a 11 milioni di once  ricoprendosi di 3,1 milioni.

La manipolazione dei prezzi dell 'oro e dell'argento sta per terminare. I ribassisti sono allo stremo. Le ultime cartucce sono state sparate poche settimane fa per fermare il prezzo dell'argento   e dell 'oro agli attuali livelli.

Ma lo sapete che le vendite ufficiali di argento  a termine sui mercati statunitensi rappresentano una cifra pari alla produzione mondiale annuale ? E che attualmente sembra che il Central Fund of Canada attendendo la consegna del saldo dei 5 milioni di once  acquistato molti mesi fa in quanto l 'ultimo milione di once non pare  reperibile sul mercato dell'argento fisico ? Naturalmente i ribassisti non demordono.Sperano di evitare le ricoperture,come avvenuto in occasione della speculazione dei fratelli Hunt.In tale frangente,nonostante l'ascesa da $ 5 a $ 52  del prezzo per oncia dell 'argento  gli Hunt dovettero arrendersi in quanto la nuova piu' penalizzante(per i rialzisti) regolamentazione immediatamente deliberata dai ribassisti sul mercato a termine statunitense li mise in ginocchio.

Ma ora i fondamentali sono diversi. Oro ed argento sono sottovalutati rispetto all'ascesa dell 'indice CRB.Una veloce occhiata al grafico  biennale mostra che  la quotazione  odierna dell' oro-per rispecchiare l'ascesa  degli altri metalli-avrebbe dovuto essere ben piu' vicina a $ 500  per oncia che a $ 400.Lo stretto controllo delle Banche Centrali,timorose che un rialzo dell 'oro potesse segnalare un potenziale pericolo inflazionistico e le bordate  ribassiste delle principali case di intermediazioni internazionali sono le rersponsabili di questa anomalia.

Non dobbiamo percio' privarci dell 'oro nazionale.Se volete finanziare piani di sviluppo utilizzate le valute  possedute. L 'oro è l 'ultima spiaggia. L'argenteria  di famiglia va svenduta soltanto dopo aver liquidato la liquidità.

Non facciamo come tutte quelle banche centrali che hanno venduto nello scorso quadriennio il loro oro a prezzi stracciati,spesso inferiori del 30% alle attuali quotazioni per reinvestire parte del ricavato in p/t al 2%.E tutto questo mentre i mercati internazionali,inondati da carta  stampata per evitare la recessione,quotano il metallo giallo  al 50% della quotazione toccata  24 anni fa. 

 Se la Banca d 'Italia vorra'  testardamente liquidare l 'oro siamo sicuri che moltissimi investitori si affretteranno a comperarlo.Lo scambio carta contro oro  è sempre stato vincente negli ultimi 3.000 anni.

(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)

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