Acea non ha fatto un grande affare. ha acquistato tramite Acqua Italia controllata al 66,66% (il restente 33,33% è di Impregilo) l ' Acquedotto De Ferrari nel marzo del 2000 pagando 6,72 euro per azione e lo rivende ad Amga cinque anni dopo,dopo il boom borsistico delle utilities,a 6,342 euro.
Il lombardreport.com aveva gia' ventilato tale operazione riportando integralmente l'articolo ricopiato da un giornale locale, il 28 aprile 2005 su queste colonne.Una notizia totalmente ignorata dalla stampa finanziaria a cui vi rimandiamo.
Ora si attendono le prossime mosse di Amga. Il desiderio di non delistare il titolo dopo l'OPA obbligatoria-che concerne solo un misero flottante del 5%- significa che Amga vuole concentrare probabilmente in De Ferrari talune partecipazioni acquedottistiche possedute.
La dichiarazione del Sindaco di Genova confermano tale possibilita':" l'accordo permette una definitiva integrazione delle reti di distribuzione idrica ed una gestione integrata volta all'ottimizzazione di un bene di fondamentale importanza."
Dalla fusione percio'-scrive la stampa locale(Il Secolo XIX-8 luglio 05—"nascera' un'unica societa' che sara' quotata in borsa e rappresentera' uno dei maggiori operatori sul mercato nazionale dei servizi idrici"
Probabilmente,come scritto nell'articolo del Secolo XIX riportato in calce al nostro pezzo del 28 aprile, si porra' l'eventuale fusione di Nicolay in De Ferrari"da tutti giudicata necessaria ai fini operativi ed economici"(Luigi Leone sul Secolo XIX nel suddetto articolo.
Si dovra' poi esaminare il dossier delle azioni di risparmio,per le quali sono da tempo in corso richieste di assemblee straordinarie per spingere la proprieta' alla conversione .Vi rimandiamo ai nostri vecchi articoli con i quali avevamo mostrato,dati ufficiali alla mano (nell'unica tabella di bilancio Acea che eravamo riusciti a trovare),che Acea(e percio' ora Amga) possedeva praticamente la stessa percentuale di azioni ord e risp.Non ci sarebbe percio' annacquamento in caso di conversione,quell'annacquamento che blocca invece probabilmente ogni desiderio di conversione delle risparmio di Italmobiliare o Italcementi o Telecom
Il fronte è in movimento e attendiamo percio' le mosse di Amga.E' riuscita a pagare l'ambita preda meno di quanto avrebbe dovuto sborsare nel 2000.Ora deve riorganizzarla..Nel frattempo le risparmio quotano 4,60 euro(dopo aver staccato il dividendo) e le ordinarie 6,342 euro(prezzo OPA).
Non ci sono molti esempi sul mercato italiano di uno spread così ampio.
Manteniamo percio' sotto osservazione questo titolo che gia' ha offerto buone soddisfazioni in otto mesi sperando che la nuova proprieta' semplifichi la struttura societaria.Ancora una volta dovremo attendere.A meno che l'azione strappi un po' e diminuisca lo spread.
DISCLAIMER L'autore dell'articolo non è iscritto all'Ordine dei Giornalisti.Puo' percio' possedere le azioni sopra-analizzate ed essere influenzato da tale situazione.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)