LA SOLIDITA' DELLE BANCHE E LA TEORIA DEL DISGUIDO
Tutto cominciò il 15 di Settembre.
Sono responsabile amministrativo e finanziario di una media azienda ceramica sempre alle prese con bilanci, rendiconti finanziari, valutazioni del rischio e monitoraggio del parco clienti.
Non nascondo che quest'ultima mansione mi sta assorbendo sempre più tempo rispetto alle altre.
Valutare il rischio e la solidità di piccole aziende edili o imprese di costruzione e seguirne le vicissitudini è quasi come giocare in borsa, si mettono insieme informazioni di tutti i tipi si guardano i trend economici del cliente e poi (non si dovrebbe farlo così come non si dovrebbe farlo in borsa) ma si va tanto anche a sensazione.
Come in tutti i mestieri anche nel mio si vive anche di qualche teorema o postulato, insomma si vive anche di qualche certezza.
E' per questo che a partire dal 15 settembre qualcosa è cambiato.
La crisi finanziaria legata agli istituti di credito di cui tutti siete ampiamente informati ha coinvolto tutti i settori ed in particolare quello edile e di conseguenza coinvolge direttamente anche la realtà in cui opero. Ad un primo esame, dunque, non mi ero preoccupato dei numerosissimi insoluti ricevuti in data 15 settembre. Le spiegazioni logiche erano moltissime; calo di liquidità generale, insoluti fisiologici dopo le ferie estive, generale impoverimento di aziende strutturalmente carenti dal punto di vista finanziario.
Questo ad un primo esame. Ad una analisi più attenta la sorpresa è stata grande nel riscontrare che gran parte degli insoluti provenivano dalla clientela vip. Clienti che sono una certezza, per doti di solidità finanziaria, storia, e riconosciuta rigorosità morale. Insomma un teorema.
Per questo motivo abbiamo cercato di andare a fondo e oltre a contattare uno ad uno i ns. clienti, così come di prassi in questi casi, abbiamo cercato di capire le ragioni di ogni singola problematica.
La giustificazione più utilizzata dalla ns. clientela era quella del disguido bancario; giustificazione senza valore dal momento che chi è in difficoltà non ammette sicuramente le sue carenze.
Dunque falso mi direte, falso ho pensato anch'io.
Mi sono ricreduto. Il 75% degli insoluti a valuta 10 settembre è stato incassato A VISTA se non addirittura in contanti prima del 25 settembre. Davvero strana una speculazione di questo tipo per aziende che muovono poche decine di migliaia di euro al mese. Un tipo di speculazione di questo tipo è molto più adatto a grandi operatori istituzionali che di denaro ne muovono molto di più.
Infatti piano piano è emersa ?LA TEORIA DEL DISGUIDO?
Il primo a parlarmene è stato un mio cliente Toscano. Cliente perfetto. Dal 2000 non mi aveva mai fatto un insoluto. Con il suo proverbiale accento mi dice che la banca non ha dato corso al flusso che lui aveva autorizzato per tempo; la banca avrebbe fatto tutti i bonifici senza aggravio di spese per lui e avrebbe incrementato gli importi delle spese addebitate al fornitore dalla banca corrispondente.
Poi un cliente Romano stessa versione. L'arguto ragioniere avanza una strana ipotesi. Secondo lui le banche traggono giovamento dal non dar corso ai pagamenti nei tempi stabiliti trattenendo liquidità presso i propri istituti.
Poi un cliente di Napoli. Quest'ultimo aggiunge ? Ae le riba appoggiate banca su banca me le hanno pagate le altre no. Ae quelli se devono uscire dei soldi verso altre banche non li escono?
Possibile? Mi sta dicendo che a speculare su pochi giorni di valuta, commissioni di insoluto commissioni su bonifico giorni di pagamento sono le banche. Siamo davvero a questo punto?
Con le scadenze al 30 settembre è la stessa storia. Clienti che pagano in contanti dopo pochi giorni alla prima visita dell'agente di zona ed assicurano…… Ma vuoi che faccio un insoluto per poi darti del contante dopo quattro giorni???? Ti dico che è la banca che non paga… . Stessa frase ripetuta con accenti diversi a Caserta e a Firenze.
A questo punto solo una domanda.
Mistificazione o realtà?
Ai lettori l'ardua sentenza.
Ettore Ugolini