Jingle Bells…
Si sta per chiudere un altro anno di trading, quello che fra un po' di tempo chiameranno ?l'ultimo del primo decennio?, visto che forse senza accorgercene dopo i favolosi anni '60, i figli dei fiori dei '70, e così via, se ne chiude un altro.
Ora non so se è per l'attesa del nuovo decennio, non so se è perché sui mercati nel 2008 si son bruciati nel crollo così tanti capitali da non esserci più liquidità al mondo, non so se è perché dopo che si è scesi e poi si è risaliti non si possono avere altre idee e allora si sta a guardare tutti quanti cosa succede (e quindi non succede mai nulla), ma di sicuro questo 2009 io personalmente farò molta fatica dimenticarlo, essendo da annoverare in quello che i dotti definiscono ?un evento statisticamente rilevante?, ovvero raro, ovvero ancora più semplicemente un anno orribile.
Volatilità ai minimi, trading range lunghissimi e massacranti per psiche e conti correnti, spunti interessanti solo disseminati qua e là, come il rialzo dei metalli preziosi. Ma in genere sono almeno sei mesi che azionari vari, rapporto tra Euro e Dollaro, Petrolio e obbligazionari (Bund e Tbond in primis) si muovono in pratica nello stesso piccolo range. Credo che l'esempio più chiaro e lampante sia il grafico dell'S&P500, quello che dovrebbe essere il faro dei mercati azionari mondiali, illustrato nella seguente figura 1.
A parte la ridotta lunghezza delle barre in media da molto tempo, quel che colpisce è la congestione che ha incastrato i prezzi in un range del 4% circa tra massimo e minimo per oltre un mese e mezzo, prezzi che poi sono gli stessi di un mese ancora prima. Ovvero il valore dell'indice azionario di riferimento vale di fatto lo stesso livello dai primi di ottobre. Tre mesi di assoluta immobilità.
Una figura simile è assai rara, e forse è la gioia anche dei trader di brevissimo termine che solitamente amano i mercati in stretti trading range. Ma è il massacro dei trader di più ampio respiro, e in particolare di chi come il sottoscritto vede i mercati soprattutto ed essenzialmente in break-out.
In questo contesto io vedo quindi l'andamento del portafoglio daily di questa rubrica del Lombard Report come una nota positiva e non come una delusione. Non sta andando in crash, non sta portando massacri economici, sta andando sostanzialmente in laterale. E per quello che mi riguarda, è questa una piccola conquista. Nella figura 2 si possono vedere gli ultimi due anni del portafoglio, e altri commenti non servono.
Sul sito si troverà a brevissimo anche il track record dei trade eseguiti dai trading system daily che compongono il portafoglio, e mi pare opportuno chiarire subito che si troveranno delle differenze tra i trade pubblicati e quelli della lista. Per chi fa sistemi questo è assolutamente normale, in quanto le banche dati a volte subiscono piccole rettifiche storiche non dipendenti dal trader che possono far apparire o scomparire un trade rispetto ai dati real-time. Non si spaventi chi sistemista non è, e ricordi che stiamo pur sempre parlando di trading, ovvero una questione dove le certezze non esistono e non esisteranno mai. Ma siamo forti abbastanza per reggere nel tempo queste rare differenze.
Il portafoglio attualmente ha delle posizioni aperte, e quindi non presenti ancora nel trade list, che mi paiono interessanti, quali uno short sull'Argento ormai in ampio gain protetto, un neonato short di Eurodollaro un po' tirato se devo dire onestamente, e tre posizioni long su Dax futures, FTSE/Mib futures e Eurostoxx50 futures interessanti se come pare si sta rompendo la congestione al rialzo, anche in quanto la posizione sul Dax è ormai protetta in ampio stop profit e quella sull'Eurostoxx50 protetta in pari. Tutte le possiamo osservare alle figure 3, 4, 5, 6 e 7.
Infine, la domanda che tutti vorrebbero fare, ne son sicuro, è: cosa succederà nel 2010 ai mercati? Tornerà la volatilità e la direzione? E se tornerà, sarà al rialzo o al ribasso? Siccome ho lasciato il cappello da Mago Merlino assieme a quello da Babbo Natale in un cassetto che non trovo più, è difficile poter fare previsioni. Ma se la storia passata qualcosa ancora conta, possiamo ancora pensare che come dopo la direzione arriva la congestione, dopo la congestione torna la direzione. La ciclicità dei mercati c'è sempre stata, e quindi fra un po' dovremmo tornare a vedere delle idee e dei flussi di acquisti e vendite, cosa che ci permetterà di ingrassare quel tanto che mi pare doveroso visto l'impegno. Tutti si attendono un ribasso e un crollo dei prezzi azionari nel 2010, e quando tutti pensano una cosa a me viene sempre molto da pensare. Forse prima di vedere delle vere vendite dovremo raggiungere i target di quel testa e spalle di inversione di cui avevo parlato in un articolo di fine estate (/lr/articolo.asp?id_articolo=24875), forse il minimo del marzo scorso è più forte di quanto molti pensano. O forse, i cicli di fondo durano sempre almeno un paio di anni, per cui potrebbe servire un po' di tempo per poter vedere invertire i mercati. Non è una certezza, è solo una serie di domande che un osservatore distaccato sarebbe bene si ponesse…
Nel ricordare che il servizio non subirà interruzioni durante le festività natalizie, auguro a tutti i lettori Lombard e ai pazienti abbonati alla mia rubrica (che sempre ringrazio) un sereno Natale e un 2010 ricco di soddisfazioni. Auguri.
FB