ITALIA -14% SUL 2010 CONTRO GERMANIA +19%


Si chiude l'anno e le cifre danno ragione a Tomasini e torto a quei lettori che armati di spirito guerriero volevano lanciarsi a tutti i costi sulle azioni italiane. La borsa svedese chiude il 2010 con un +22%, la Borsa tedesca chiude il 2010 con un +19% mentre quella italiana con un sonoro -14%. Al di là di questo e quel titolino quali titoli hanno performato degnamente sul listino italiano nel corso del 2010 ? Fiat, Exor, Saipem, Danieli e pochi altri. Tutti titoli che abbiamo cavalcato al meglio delle nostre possibilità. Di più non si poteva fare, se non un portafoglio di azioni stranieri con i fiocchi e lasciamo il giudizio al lettore guardando le nostre performance in portafoglio qui sotto.

 

Si avvicina la fine dell'anno (il Natale come sempre non l'ho celebrato, come tutti i depressi non lo vedo molto bene e mi incupisco appena la marea di bontà s'avanza …) e occorre fare i conti con il 2011.

 

Che anno sarà ? Una volta per rispondere a questa domanda si partiva da una accorata analisi della situazione macro internazionale e poi si arrivava a dire ? e anche l'Italia beneficierà di questa positiva congiuntura internazionale … ? e via via bla bla blando. Purtroppo, come abbiamo osservato anni indietro e con sempre più preoccupazione nel corso del 2010, stiamo assistendo ad un drammatico decoupling all'interno dell'Unione Europea che non è assolutamente foriero di buone cose. I paesi mediterranei a finanza allegra stanno allontanandosi dal pattern che mostrano le economie e i mercati finanziari della core Europe. E se la caduta di forza relativa Italia versus Europa e resto del mondo è ormai patologica viene da chiedersi se davvero la grande crisi è qui che incombe. Perché è questo il grande punto interrogativo del futuro, non certo quale azione comprare. Alla fine del 2011 avremo ancora gli euro oppure i berluscones ? I talleri del Po ? La vecchia lira tricolore ? La nostra economia ristagna mentre la Germania corre a cifre inimmaginabili come il +3.5% che alcuni istituti tedeschi azzardano a stimare la crescita teutonica nel 2010. Se non c'è competitività non c'è crescita, se non c'è crescita non si ripaga il debito, se non si ripaga il debito in una situazione di tassi crescenti avremo sempre più disavanzi correnti dello stato in deficit. La speculazione internazionale non ha ancora colpito l'Italia perché il nostro deficit statale è ancora sotto controllo al netto degli interessi. Ma se i tassi salgono e il deficit diventa al lordo degli interessi allora è possibile che il baraccone scoppi, soprattutto in una situazione dove la mancanza di competitività della nostra industria o meglio di quello che rimane della nostra industria è ormai incorreggibile. Insomma, il nostro futuro è appeso all'andamento dei tassi di interesse. Facciamo ora un passo in avanti.

 

 

Quale è stato il grande tema del 2009 e del 2010 ? Il trading su obbligazioni, che ha ingrassato il nostro Mariani e sicuramente tanti altri investitori che hanno saputo cogliere l'opportunità. Ma quando tutti sovrappesano i bonds (e vi assicuro che ormai anche nei bar si parla di quale obbligazione comprare …) allora è il momento che i bond hanno il fiato corto. Pubblico un grafico che mostra i flussi netti dentro e fuori i fondi di investimento americani: come potete notare i fondi di investimento obbligazionari hanno beneficiato di un consistente afflusso di denari negli ultimi anni mentre le azioni USA sono state bastonate a sangue.

 

 

 

Eppure gli Stati Uniti sono usciti dalla recessione e nonostante il settore immobiliare ancora batta in testa le aziende USA si sono riportare sul sentiero usuale di crescita degli utili. Quindi il macro trend che finora ha beneficiato i bond a scapito delle azioni ha raggiunto un estremo e potrebbe rovesciarsi da un momento all'altro. E si rovescerà soprattutto quando i tassi di interesse andranno al rialzo e il quantitative easing degli Usa avrà fine o si attenuerà, cosa che prima o poi nel corso del 2011 dovrà accadere. In quel momento avremo un balzo in avanti delle azioni ed il crollo delle quotazioni degli obbligazionari per via dell'incremento dei tassi di interesse di mercato. Insomma, azioni su e bond giù. Prendete il vituperato manuale del pring e plottate la curva dei cicli settoriali e vedrete che ci siamo.

 

 

Scendono i bond e salgono le azioni. Poi ovviamente se mi chiedete che faranno le azioni italiane beh … farei veramente fatica a raccontarlo. Con una forza relativa come questa non si potrà sicuramente scommettere sull'interno listino ma solo su quei titoli baciati dalla globalizzazione e dall'export, come appunto i nomi che abbiamo fatto poco sopra.

 

Per il momento ci godiamo il rialzo di Natale che statisticamente ci farà sorridere per tutta questa settimana fino alla prossima (forse) inclusa. Ci sono delle statistiche in giro per cui questa settimana tra Natale e Capodanno è la più biased di tutto l'anno e quindi ce la godiamo. Con un caveat: il Sentiment Index delle newsletter USA è sui massimi dei massimi a oltre il 120% cosa che non succedeva da 12 anni ovvero negli USA tutti i nostri colleghi sono lì a dire compra qui e compra là. E questo, per i contrarian, deve avere un senso anche se onestamente con la stanca del nostro mercato penso che ormai quello che succede al di là dell'Atlantico non ha più molto senso:

 

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