Diverse email da parte dei lettori, il sondaggio sulla home page del Lombard, alcuni colloqui con dei collaboratori Lombard mi hanno convinto a scrivere una breve spiegazione sugli spread delle commodities.
Lo spread sulle commodities si basa su quei meccanismi tanto cari a Mariani e Chiapponi, ovvero se il prezzo assoluto delle commodities può oscillare teoricamente in ogni direzione e in misure imprevedibili la relazione tra le commodities è invece fissa e varia lentamente nel corso del tempo. Questa relazione tra le commodities si chiama accademicamente ?la base?, basis in inglese. Quando si apre uno spread, come direbbe Mariani, si gioca con un punto a favore, ovvero che il rischio teorico è limitato alla distanza tra il punto di apertura e quello massimo della base. Quindi in questa logica è bene che lo spread sia costruito tra due valori che si equivalgono non solo in controvalore ma anche in termini di volatilità e di correlazione storica. E qui c'è il primo problema: con che formula calcolare questo rapporto ? Con la formula con cui lo calcola la borsa di riferimento, ad esempio il CME, di cui al link http://www.cme.com/html.wrap/wrappedpages/clearing/pbrates/PBISInterAG.htm?h=2 oppure in altri modi ? Ma noi conosciamo e soprattutto approviamo la formula del CME ? O meglio conosciamo anche gli altri modi per calcolare questo rapporto ? Io non conosco se non sommariamente la prima e sicuramente non gli altri modi, so che c'è un ampio dibattito in letteratura da far girare la testa. Questo so.
Facciamo un passo in avanti: se in uno spread intercommodity io utilizzo il rapporto raccomandato dalla Borsa ho uno sconto di margini, ad esempio nel trade feeder cattle / live cattle il margine arriva al 70% del normale, con uno sconto che, se si considerano le altre commodities,non ha niente di eccezionale.
Bene, allora io trader della pedemontana padana ho davanti due opzioni:
A) faccio lo spread con il minimo possibile, ovvero con 1 live cattle ed 1 feeder cattle. In questo caso le due commodities sono legate ma sono diverse per volatilità correlazione stagionalità etc. etc. per cui io se non seguo le regole del CME degli spread è vero che de facto apro una posizione che è hedgiatta per la maggior parte e non per tutta. Prendiamo buono (notate, prendiamo buono nel senso che siccome non conosco non posso valutare lo SPAN, il sistema con cui vengono calcolati questi rapporti e non mi fido nemmeno del CME e se la volete tutta anche se lo conoscessi a menadito non sarei in grado di valutare se funziona oppure no) il rapporto del CME, significa che se se 2 feeder vanno con 3 cattle io de facto con un rapporto 1 a 1 è come se avessi aperto lo spread + una posizione long o short con il cattle. Ora il live cattle ha un massimo stagionale in marzo ed il feeder cattle ha un minimo in aprile quindi siccome lo spread consigliato era buy live sell feeder è come se io avessi una posizione del 20%30% un contratto short sul feeder (ovvero quello che deve fare il minimo in aprile) che diciamoci la verità non è un contratto particolarmente pesante in controvalore. Se io opero con uno contro uno quindi non godo di uno sconto che è limitato sui margini, ho un esborso per 2 contratti livestocks, ed assumo una posizone outright su una delle due commodities.
B) seguo il rapporto consigliato dal CME, ho uno sconto del 30% su 5 margini livestocks (e chissenefrega mi verrebbe da dire) però assumo un rischio (hedgiatto direte voi e io vi rispondo che sempre rischio è) su uno spread da 5 contratti (che sono sempre 5 contratti vi ripeto fino alla nausea). E qui arriviamo al punto: siccome la riduzione dei margini non è un affare da mille e una notte, e de facto un conto di 25.000 ? 50.000 dollari (di più è bene che li mettiate nella deprecata filiale sotto casa) che faccia intraday e che voglia operare sulle commodities in maniera efficace deve diversificare il più possibile e quindi tra fare 3 spread con margini consigliati dal CME ed invece farne 6 con qualche rimasuglio di posizioni nette qui è là, a patto che io sia convinto che il feeder non sale o in ogni caso va in congestione da qui alla fine dell'operazione, beh io preferisco fare come da punto A), ovvero non godere degli sconti di margine, essere coperto non integralmente, ma, se, ripeto, sono convinto della bontà delle operazioni che mi rimangono scoperte marginalmente, poter operare con molti più spread. E' chiaro che una operatività di questo tipo non è convenzionale ma strettamente terra terra e, come dire, molto personale. Tuttavia parlando qui è là mi sembra che in molti preferiscano differenziare ed esporsi meno su un singolo spread e tuttavia non godere di sconti che fanno scappare da ridere piuttosto che comportarsi da bravi scolaretti che seguono quello che spiega e raccomanda il maestro.
A questo punto ai lettori la scelta: se vogliono fare come comandano i sacri testi hanno la possibilità oggi di coprirsi integralmente entrando nello spread a prezzi migliorativi rispetto a quando hanno aperto lo spread. Altrimenti, se sono convinti che il feeder non vada da nessuna parte da qui a quando chiuderanno lo spread, possono rimanere dentro con uno spread sbilenco, è vero, ma che come la maggior parte dei piccoli trader permette loro di non sedere sopra un'unica operazione da qui alla fine della stessa.
Un altro lettore chiede di seguire in portafoglio l'operazione consigliata: non è possibile, il portafoglio è per ciò che facciamo realmente (eccetto azionario che non ce lo permette le legge, come i lettori ben sanno). Mi impegno tuttavia ad aggiornare quasi quotidianamente la posizione con un grafico e in ogni caso i lettori sanno che se mandano una email in poche ore rispondo.
Infine un lettore chiede consiglio sui libri in italiano che parlano di commodities: pochi, molto pochi. In ogni caso non centrano il problema della base e del funzionamento economico dei mercati futures perdendosi in discettazioni di analisi fondamentale che non c'entrano niente con il trading sui futures, spiegando quanto vale un punto ed il tick minimo ed altre banalità del genere. Tra breve ne uscirà uno a mia firma, anche se consiglierei i lettori di andare in una qualsiasi facoltà di economia e scartabellare sugli ultimi manuali di Economia Agraria pubblicati e nella bibliografia in italiano sui futures delle commodities.
Mi dispiace di tutti questi qui pro quo, ma purtroppo è solo facendo le cose che si capisce che cosa funziona e che cosa non funziona, ciò che interessa e ciò che non interessa. Onestamente credevo che di queste cose ai trader italiani non potesse interessare nulla. Ed invece …
Poi ognuno di noi è libero di intraprendere una sua personalissima posizione sfruttando le raccomandazioni del Lombard.