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In attesa della BCE


Siamo in attesa che BCE decida per l'aumento dei tassi di interesse e questo tutti lo sanno. Se gli USA hanno il motore ingrippato da un dato sui non farm payroll di +75.000 unità invece degli ormai ?soliti? + 200.000 dell'Europa ancora nessuno sa cosa sia il destino. Dopo 5 anni di tentennamenti ora la ripresa è arrivata per tutti i paesi, per i più virtuosi come la Germania e la Francia, per quelli svaccati come l'Italia, e rimane sempre forte nei paesi di frontiera come Irlanda, Ungheria, Spagna, etc. Si tratta per il momento di un rimbalzo congiunturale che nulla ha a che vedere con una ripresa strutturale della nostra economia europea, condannata per anni a venire a crescere al lumicino. Quindi non dobbiamo farci delle illusioni.

La nostra view è sempre la stessa, da qui a novembre è bene cercare di comprare il meno possibile le azioni italiane, mentre si possono provare i derivati sia sull'Euro / Dollaro sia sul BUND. Il primo ha fatto una mossa finta di rialzo cercando di forzare il massimo relativo precedente poi risoltasi in un fallimento. Dal breakout di un uncino siamo arrivato ad un quasi doppio massimo. Per fortuna il segnale è passato sul cash e non sul futures. Il Bund congestiona come d'obbligo dopo il rimbalzo. Molto dipenderà da quello che fa la BCE. Quelli che con il senno del poi sono soliti dire che ?era ovvio che la banca centrale aumentava i tassi? sarebbe bene che rompessero gli indugi un po' prima dell'annuncio ufficiale.

A livello di analisi grafica vediamo come il canale grafico logaritmico del Comit settimanale ha tenuto alla meraviglia.

 

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