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IL MERCATO BALLA SUL BARATRO


E' scattata la definizione: correzione. Se il Dow Jones perde il 10% dai massimi ecco che si ha un a correzione. Ma dopo la definizione, se è vero che nomina principia rerum sunt, ecco che arrivano le statistiche. Secondo Ned Davies Researche in Venice, Fla, fino agli anni '90 le correzioni erano relativamente comuni. Ce ne sono state 43 dalla seconda guerra mondiale fino ad oggi. Ma questa correzione è la prima dal 2003 ad oggi, quando gli USA si preparavano ad invadere l'Iraq. L'ultima correzione è durata 50 giorni, mentre una correzione su quattro ha portato ad un mercato Orso.

 

Non so quanto attendibili siano le statistiche di questo signore, statistiche riportate dal Wall Street Journal, ma sta di fatto che la stessa musica dei mutui subprime e della possibile contrazione dell'economia ormai sta diventando una ossessione per i trader. Sull'orlo dei 1400 dell'SP500 passa la vita e la morte del mercato ed è facile in situazioni come questa urlare al rialzo oppure piangere il ribasso.

 

Ieri maccarone relativo sull'SPMIB40 che non ho messo in portafoglio ma alla fine siamo usciti dove dovevamo uscire.

 

Un lettore gentilmente osserva che percepisce ?depressione? nella redazione Lombard. E' difficile rispondere ad una domanda come questa da parte di un depresso storico come me. Io vedo infatti continuamente il bicchiere mezzo vuoto e mai mezzo pieno. Fatta quindi la tara alle mie parole, questa situazione del mercato che è sull'orlo del precipizio e ci sta ballando sopra non è delle piu' piacevoli per un trader direzionale che faccia solo azionario. Siccome in Italia i trader professionisti alla stragrande fanno trading direzionale, che si chiami scalping o intraday o swing trading non importa, sempre direzionale è, posso apertamente dire che praticamente sono tutti seduti eccetto coloro che fanno operazioni di aumenti di capitale ed arbitraggi. Ma questi ultimi sono una rara avis nell'universo dei trader.

 

Il lettore osserva sempre gentilmente anche che Mariani ha scritto ?solo? 10 articoli nell'ultimo mese e questo sarebbe prova della depressione. Io direi, come direttore, che è un ottima produzione, tenuto conto che proviene da un personaggio come Mariani il cui tempo non potrebbe essere compensato da nessuna somma di denaro se non dalla amicizia dei lettori e di noi colleghi. Sulla ?depressione? vera e presunta dirà Mariani, ma so che lui fa tanti arbitraggi e quindi tutto sommato mi sembra che, conoscendolo, sia la negazione della depressione.

 

Che poi la situazione sia particolare questo penso si avverta ovunque, anch'io faccio fatica a scrivere, se guardate i titoli azionari italiani faticate a trovarne uno solo da menzionare come possibile preda.

 

I lettori di lungo corso sanno che questo giornale è un po' particolare, nel senso che se non c'è niente da scrivere allora non si scrive niente, perché le baggianate stanno sempre in poco posto. E mi sembra quasi naturale che in un periodo come questo di grandi articoli non ce ne possano proprio essere molti.

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