Il gran valzer del lavoro USA: e se tirassimo una trendline ?


Non è necessario essere arguti commentatori economici. Onestamente io non lo sono, forse deludo i lettori, forse lo avevano già capito, ma invece sono un attento osservatore della stampa economica e delle analisi finanziarie. Ogni commento sulle prospettive dei mercati finanziari fino ad oggi era sempre condito da un "ma". In sintesi: la ripresa della economia USA era drogata da una politica monetaria espansiva fino al midollo, da una politica fiscale incentrata su vergognosi tagli alle tasse, tutto a scapito del deficif fededale e della bilancia dei pagamenti. Ma quella ripresa era drogata e non si sarebbe disintossicata fino a quando non sarebbe comparsa la variabile "incremento dell'occupazione". E gli economisti a quel punto iniziavano ad azzannarsi sul perché la variabile lavoro non fosse per nulla toccata dalla presunta ripresa dell'economia. Erano cambiate le regole del gioco ? Succede sempre così quando gli economisti, che professano una scienza purtroppo inesatta, non riescono a spiegare qualche variabile del loro modello economico. Qualcuno ha detto che la forza lavoro rimaneva stabile perché la ripresa era incentrata sull'incremento della produttività e sulle innovazioni tecnologiche. Era vero o era falso ? A questo punto gli economisti se ne dimenticheranno: finalmente la forza lavoro è cresciuta, e lo ha fatto in maniera prorompente, con un dato che, se nel suo valore assoluto forse non dice molto ai più, nel suo valore relativo è il doppio di quello che ci si aspettava. Boom ! E i titoli di Stato, l'US T-BOND è crollato perché ora tutti si attendono una inversione della tendenza ribassista dei tassi di interesse.

Una volta Thomas Demark, autore del Sequential ed uno degli analisti tecnici che ha espresso finalmente qualcosa di nuovo rispetto alla solita minestra proposta fino a quel momento, prese parte ad un meeting in cui il presidente della FED esprimeva la sua visione del quadro di politica monetaria. E Thomas Demark si azzardò a prevedere un aumento dei tassi di interesse semplicemente perché i tassi stessi avevano superato una trendline molto evidente. Addirittura il presidente della FED gli chiese come mai avesse fatto a fare quella previsione, che si rivelò azzeccata.

Noi non siamo Thomas Demark e scriviamo dalla campagna modenese. Ma la rottura della trendline che vediamo qui allegata è evidente. Il mercato del lavoro ha ripreso a correre. E questo è tutto ossigeno per la Borsa.

 

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