L'adagio popolare dice che se a Natale non c'è il rally e neppure i primi due giorni dell'anno allora quell'anno che segue sarà assolutamente pessimo.
Come in altre situazioni, si tratta di una bufala. Lo ha dimostrato Hulbert Financial Digest in un articolo recentemente apparso su Market Watch in cui si divulga uno studio condotto dal 1896 fino ad oggi considerando gli ultimi cinque giorni di borsa dell'anno ed i primi due dell'anno nuovo e cercando una relazione funzionale con il rendimento dell'anno successivo. Ebbene, questa relazione funzionare non esiste assolutamente. Infatti sia che nel periodo summenzionato preso a definizione del Santa Claus rally ci sia stato un rialzo sia che ci sia stato un ribasso nell'anno successivo ler probabilità di un rialzo rispetto a quelle di un ribasso erano le stesse. Come volevasi dimostrare.
Perché questa favoletta ora ? Perché so già che domani saranno in molti i lettori a farsi prendere dallo sconforto perscrutando i dati di borsa della seduta di mercoledì dove la diffusione delle minute della FED ha fatto strage sui mercati azionari.
Tenete conto che le minute della FED si fanno interpreti di un sentimento diffuso tra gli operatori, ovvero che ci sono dei rischi di downside nel mercato usa che si stanno manifestando, che per il momento sono pericolosi ma non ancora imminente è il loro impatto sull'economia (lo sgonfiarsi della bolla immobiliare ad esempio …). Poi si sa che il mercato è emotivo: e basta guardare le barre a 15 minuti degli indici azionari USA per verificare che lo scrollone di oggi non ha fatto nient'altro che …. ricoprire il gap rialzista.
La mia opinione è che si tratti di un semplice incidente di percorso. Quindi sfidiamo apertamente l'adagio "If Santa Claus should fail to call, bears will come to Broad and Wall".