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I MERCATI SCRICCHIOLANO


I mercati scricchiolano. Quello che stupisce in questo cataclisma economico è che finora abbiamo visto notizie drammatiche di ogni tipo, a volte mi capita di spegnere il monitor del Reuters perché mi fa andare in ansia il solo guardarlo, i prezzi non sono ancora crollati. Sì, è vero, siamo sull'orlo del burrone, sotto 810 dell'SP500 ci siamo già, e quindi non possiamo dire che la tranquillità sia d'obbligo. Ma è in queste situazioni, non per virtù dei venditori che ormai hanno già venduto tutto quello che dovevano vendere, e nemmeno per virtù dei compratori, che non ne esistono, che il mercato rimbalza. Rimbalza come rimbalza la produzione industriale: le aziende cessano o diminuiscono la produzione perché le scorte si accumulano e soddisfano la domanda (labile) con le scorte. Ad un certo punto le scorte finiscono e basta un solo ordine per costringere le aziende a riprendere la produzione. Poi riparte magicamente l'economia. Lo spiegava ieri in maniera interessante nella sua newsletter Ed Yardeni. Ebbene, i mercati sono la stessa cosa. Ci sarà un punto in cui un solo compratore farà volare i prezzi perché di venditori non ce ne sono più in circolazione. E quello è il minimo. Siccome sappiamo che i breakout non funzionano sull'SP500 mi aspetto il rimbalzone se non a giorni a ore. Il supportone ormai lo vedono tutti, è diventato un che di istituzionale, e più si allunga più diventa difficile romperlo al ribasso.

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