Eccomi qui di nuovo sul pezzo dopo questa tormentata pausa estiva. Dico tormentata per via di una serie di malanni che mi hanno azzoppato, sicuramente, ma anche per una situazione che non è assolutamente chiara. I mercati si muovono in trend e quando cambiano trend tutti insieme è evidente che siamo di fronte ad una situazione in cui l'equilibrio o il disequilibrio precedente si è rotto ma non sempre questo avviene in maniera piana. Mi spiego. Che il petrolio abbia in parte corretto la bolla speculativa dell'inizio di anno era ed è evidente, come molto probabilmente è evidente che assisteremo ad un ulteriore ridimensionamento. Il dollaro lo ha seguito (o preceduto, scegliete voi) e ha rotto al ribasso una congestione in cui era rimasto imprigionato da mesi e nella quale io ho perso molti denti. Il segnale del dollaro è molto più forte di quello del petrolio perché se per il petrolio è stato un rovesciamento brusco dal rialzo al ribasso con quello che in gergo tecnico è uno spike per il dollaro invece la congestione era evidente e la sua rottura al ribasso dà maggiori probabilità di una prosecuzione dello stesso. Ci si aggiunga per quanto riguarda il dollaro il recupero galoppante del disavanzo di parte corrente della bilancia dei pagamenti americana e la naturale fuoriuscita di flussi finanziari dal paese. I dati sulla bilancia dei pagamenti per ragioni misteriose ottengono meno attenzione dai mercati di quanta invece meriterebbero. Il boom dell'export USA è quello che ha tenuto gli USA fuori dalla recessione, tanto che, e questo quasi masi nessuno lo ricorda, le esportazioni di giugno 2008 sono almeno 3 volte della componente ?housing? sul GDP Usa. E se è vero che l'immobiliare USA ha subito un tracollo è altrettanto vero che l'export USA sta volando almeno 3 volte più in alto di quanto l'immobiliare non sia caduto. Alla fine il capitalismo funziona sempre allo stesso modo e gli squilibri si correggono, dopo lacrime ? sudore ? sangue ma si correggono. Le aziende si risanano, il pessimismo si riduce per la naturale tendenza degli uomini a reagire, i politici mettono mano alle evidenti discrepanze nei flussi dei fondi (ora ad esempio gli americani risparmiano di più e tagliano i consumi, guidano meno e vanno meno in vacanza ma il segnale è stato della politica con gli interventi fiscali, peraltro insignificanti sotto il profilo fiscale, ma importanti dal punto di vista dell'attenzione dei cittadini: se il governo paga un bonus fiscale vuol dire che siamo alle strette e quindi è bene risparmiare). In questo quadro possiamo dire che al di là di una altra possibile gamba di ribasso per il dissesto di qualche altra banca (minacciose le parole dell'economista del FMI alcuni giorni or sono) ormai i mercati si sono anche abituati a queste crisi.
A livello intermarket abbiamo avuto il rovesciamento di oro, petrolio, dollaro mentre i bond sono andati al rialzo spinti dall'ondata recessiva che sta colpendo soprattutto l'Europa. Ottimo il trade che abbiamo fatto sul bund, degno di un maestro del pennello. L'azionario sta ancora in congestione forse solo Galimberti spera che il 2009 sia un anno di ripresa. Ma se e quando i dati macro usa mostreranno il proseguimento della tenuta allora l'aria del rialzo tornerà a spazzare i mercati. Il fatto che l'Europa oggi sia pericolosamente vicina alla recessione è frutto dell'eterno ritardo con cui gli shock dagli USA si trasmettono all'Europa alla faccia di colore che credevano (speravano) nel decoupling. Ripeto, ora la congestione continuerà fino alla presa di coscienza psicologica che poi l'economia europea anche lei potrà superare la recessione con un semplice rallentamento nella crescita del PIL.
Se anche fossi stato sul pezzo tutta l'estate al di là del magnifico long (perso) su STM davvero non sarei stato in grado di proporre niente.
Piazziamo un buy stop a scanso di equivoci su STM 8.555 stop sperando bel breakout della congestione dopo la botta all'insù. Effettivamente i tentativi di ribasso sono stati magnificamente stoppati da mani amiche anche in una pur rarefatta situazione di scambi.
Per il Bund sono stupefatto dalla barra di ieri di rialzo. Stop loss sotto il minimo di ieri, mi aspetto una volatilità da urlo nei prossimi giorni. Speriamo sia al rialzo.