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GRILLO O NON GRILLO LA DESERTIFICAZIONE INDUSTRIALE AVANZA


Penso che questo rialzo del dollaro, anticipato per fortuna pura su queste colonne, dovrebbe farci meditare sul nostro futuro e sul futuro del nostro paese. No, non vi parlerò da Grillo e nemmeno sfodererò gli argomenti di Stella con il suo ?La casta?, argomenti vecchi come il cucco. Io penso che né Grillo né Stella dicano cose nuove, anzi, è sempre la stessa minestra di quando mi sono iniziato ad occupare di politica negli anni '80 leggendo il giornale mentre andavo in treno al liceo. Quello che è cambiato è l'atteggiamento dei cittadini, e purtroppo l'atteggiamento dei cittadini non è cambiato perché si sono modificati degli equilibri politici ma perché semplicemente il portafoglio è vuoto. Nessuno in Italia legge i bollettini trimestrali della Banca d'Italia http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/bollec che mostrano come la quota italiana sul commercio globale in pochi anni è passata dal 3,5% al 2,5% e che la desertificazione industriale è ormai cosa fatta. Da qui Grillo diventa  un capopopolo e Stella incassa lauti dividendi da un libro che conosce almeno qualche migliaia di fratelli negli ultimi 20 anni. E se pensate che tutti player del TOL tedesco e inglese hanno raddoppiato i fatturati nel 2006 perché il mercato è cresciuto del doppio non possiamo certo dire lo stesso del nostro paese: qui continuiamo ad andare con gli stessi lettori di 7 anni fa. Amen.

 

E questa Roncisvalle la si vede chiaramente dagli indici di borsa: se il Dax ha rotto il bottom della congestione successiva al ritracciamento noi siamo sempre lontani dal punto di breakout, della serie saliamo perché dobbiamo farlo ma nessuno sa perché.

 

Siamo entrati su Acotel, ottimi i volumi in accumulazione e ci sembra un bel trade.

 

Occhio a Fiat da prendere a 21,93 stop ma se vediamo un bel pattern in intraday entriamo subito in corso d'opera.

 

Esprinet lo prendiamo nei denti finora ma non demordiamo.

 

Lo so che non si dovrebbe dire, ma sull'ultimo trade del petrolio c'erano almeno il 99% dei lettori Lombard. Ma se facciamo i conti dei lettori che avevano preso il primo trade sul petrolio penso che solo l'1% lo aveva seguito. E quando sei in queste situazioni ti metti una mano sul cuore, sistema o non sistema, e guardi anche i fondi del caffé pur di divinare il futuro. Perché siamo usciti ? In questa fiera del breakout sulle commodities bisogna stare molto attenti a non rimanere con il cerino in mano: è vero che il petrolio ha rotti i massimi di 81 dollari al barile ed è volato al rialzo, ma i breakout sono buoni quando funzionano da subito ed i prezzi si allontanano velocemente dal punto di entrata. Quando dopo 2 giorni ci ritornano sopra ed anzi scendono sotto il punto di breakout allora il pendolo delle probabilità segnala il pericolo di una gigantesca trappola per tori. Se guardate il grafico a 15 minuti ve ne accorgete subito: tre minimi decrescenti e soprattutto massimi decrescenti. Stiamo a vedere ora come si comporta il petrolio, secondo me siamo alla fine della corsa, ma se riparte lo cavalchiamo di nuovo.

 

Sull'euro dollaro venerdì ho fatto veramente fatica a non vendere, volevo aspettare a vedere dove andava. Tutto sommato abbiamo fatto bene perché abbiamo venduto stamattina nei pressi del massimo e non avremmo potuto fare tanto bene se fossimo usciti venerdì. Siamo sempre dentro con un contratto.

 

Piazziamo un ordine di acquisto sull'SPMIB40 Dicembre emini a 41.075 stop con 4 contratti se e quando il mercato vorrà imitare il dax ed uscire dalla congestione.

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