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FORLI': MA ERA LA FIERA DELLE ILLUSIONI ?


Titolavo alcuni mesi fa in riferimento alla fiera delle illusioni della Borsa, con nani e ballerine, mangiafuoco e trapezisti, della serie ?si accomodino siori, venghino venghino, tutti possono diventare ricchi in Borsa? e relativo corollario di signorine con minigonna, gadget vari di penne e palline, magliette e via andare.

 

Confesso apertamente a tutti voi lettori che io mi vergogno di fare il mio mestiere di editore on line nel settore del trading on line perché capisco che pubblicamente io vengo considerato alla stregua di tanti altri puffaroli che calcano il proscenio del nostro settore di venditori di perline. Ed intendiamoci: non sono qui a dire che il mio o nostro settore sia un settore di banditi, anzi, dare del bandito a Davide Biocchi, Stefano Calamita, Roberto Malnati e tanti altri colleghi ancora sarebbe un sacrilegio. Le persone oneste hanno la tendenza a fare cose oneste: possono sbagliare, possono non esserne all'altezza, possono essere a volte approssimative, a volte superficiali, ma rimangono persone oneste. Il mercato deciderà per loro e alle bisogna le caccerà via. Amen, onore delle armi. Questo è il capitalismo. Ma i disonesti sono un altro paio di maniche. I disonesti vendono prodotti su cui non metterebbero i loro denari, dicono A e pensano B, pensano che in fin dei conti ?così fan tutti? e quindi chi si adegua è più bravo degli altri.

 

?Perché Forlì ??, si saranno chiesti molti lettori, "perché un evento che ictu oculi è come gli altri e non se ne sentiva proprio il bisogno" ? La risposta è una sola: Birger Schäffermeier e Hermann Sankjohanser non sono come tutti gli altri, avranno i loro difetti, saranno distratti, superficiali, depressi oppure euforici eppure mettono 40 contratti BUND sul loro sistema e se anche hanno qualcosa da vendere (chi non ha del resto qualcosa da vendere) vengono in Italia senza compenso a patto che si possano divertire, mangiare e bere e stare in compagnia. Possiamo dire che sono dei puffaroli ? No, non lo possiamo dire. Possiamo dire che Birger Schäffermeier partecipa al Campionato con il suo nome vero ma in maniera distratta, crede che se hai il drawdown puoi rimetterci dei soldi, e se perde l'80% del conto e tu gli dici che è out ti guarda con faccia stupita e ti chiede ? ma ho perso solo 10.000 euro, sono spiccioli?, possiamo dire che Sanktjohanser può avere tutti i difetti del mondo, ma ha messo i suoi soldi, e tanti, dove c'era la sua faccia e tutti quelli che erano a Forlì hanno imparato e tanto da una persona che crede in quello che fa e non ha paura di mostrarlo. Possiamo dire che noi del Lombard siamo dei puffaroli ? No, non possiamo. A volte possiamo sbagliare, anzi diciamo che il povero Tomasini sbaglia molto spesso, ma non vende il fumo per arrosto o viceversa. A chi mi chiede se deve sottoscrivere il report rispondo sempre: ?ci pensi bene, forse non è fatto per lei?. Posso essere un buono da niente, ma un disonesto mai. La maglietta di LombardReport.com, beh quella  non la vedrete mai.

 

Non è importante muovere 40 contatti Bund o muoverne 8 come Tomasini. Non è questo il punto. Il punto è di vendere esattamente la realtà così come è, senza avere paura di essere i primi, i secondi, oppure gli ultimi. A questo è servita la Fiera, nessuno ha parlato degli stocastici frattali, nessuno ha parlato degli oscillatori di dimensione atomica, nessuno ha raccontato balle varie che anche i muri sanno che non funzionano ma che periodicamente vengono vendute nell'industria. Tutti hanno raccontato quello che erano, hanno accettato Birger come un amico anche se era la prima volta che lo incontravano, e Birger ha accettato gli altri come colleghi anche se non li aveva incontrati prima. Niente prime donne, niente faretti che illuminano il guru seduto sopra tutti gli altri mentre erudisce le folle, solo onesti lavoratori della curva, uno a fianco dell'altro ed anzi molto stretti, con Tomasini stanco come una bestia che in chiusura dei lavori incespica e per la commozione e per la stanchezza nella traduzione, i due tedeschi che si eclissano più per sfinimento che per maleducazione, Ciotti che mostra il suo software di selezione dei titoli che non vende e manco gli passa per la testa di farlo, Mariani che spiega il suo trading raccontando prima gli errori e poi i profitti, Malverti che non opera perché non ha segnali (e pensate quanto ci avrebbe messo a fare finta di avere qualche segnale se solo avesse voluto suonare il mambo jumbo), Bocca che fa le sue operazioni e racconta del kagi e che l'ha studiato per farci una pubblicazione sopra (anche in questo caso è colpa di Tomasini) ma poi gli è piaciuto e si è affezionato (un buon commerciale avrebbe detto che ?in una notte di lune piena, quando Mercurio ha superato Plutone, in un giorno di svolta ciclica di Gann, ho fatto una scoperta eccezionale che voglio condividere con voi?), Davide Biocchi che con grande onestà intellettuale racconta che per lui associare i profitti ?eventuali? del trading a quelli ?certi? della collaborazione con Directa e con il suo sito Trading Week gli dà sicurezza (e a chi non la darebbe ? Chi non potrebbe dargli ragione ?), Mariani che si ricorda di aiutare gli altri con un impegno che nessun trader di successo ha finora mostrato in Italia e che non ha nemmeno pensato prima di Forlì se rimettersi a fare dei corsi oppure no (lui che è un commerciante, pensate bene …).

 

Ecco: non so se vi è piaciuto Forlì, non so se abbiamo suonato la stessa musica degli altri.

 

Una sola cosa a noi del Lombard importa: non potrete mai dire che non vi abbiamo raccontato la realtà così come è. E per me, che sono e rimango un cronista di campagna, questo è il più bel complimento che mi possiate fare.

 

 

 

 

 

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