L'articolo di ieri sulle Ferrovie Nord Milano ha risvegliato l'interesse di amici abbonati su questo valore.Ci hanno chiesto maggiori dettagli.Ripubblichiamo percio' un pezzo gia' apparso sulla stampa finanziaria qualche settimana fa( e prima ancora sul lombard) per i nuovi abbonati.
Ferrovie Nord Milano,costituita nel 1877 con il nome di Ferrovie Milano-Saronno e Milano-Erba,mutato nell'attuale nel 1883,è quotata ufficialmente sul Expandi(ex Mercato Ristretto).La societa',controllata al 57,57% dalla Regione Lombardia,capitalizza quasi 300 milioni di euro.Nel 1983 la societa' ha deliberato la trasformazione in holding mediante il conferimento di tutto il complesso delle attivita' di concessione ferroviarie alla neo-costituita Ferrovie Nord Milano.L'oggetto sociale è stato allargato al settore immobiliare in quanto la compagnia detiene consistenti patrimoni.Successivamente la societa' si è interessata anche alla telefonia ed al settore energetico.
Ferrovie Nord Milano rappresenta indubbiamente la societa' quotata piu' difficile da valutare per gli analisti. Non esiste infatti uno studio e neppure circolano sul mercato valutazioni approssimative sulla sua teorica valutazione. I punti fermi sono il rapporto capitalizzazione/mezzi propri,attorno a 1,7 ed il parametro prezzo/utili,attorno a 90 per l'esrcizio 2003,chiusosi con un utile di 2,881 milioni di euro.La semestrale al 30 giugno 2004 è invece in attivo per 681 milioni..Ma quanto valgono terreni o materiale rotabile acquistati magari nel 1880 e totalmente ammortizzati ? Questa è la voce piu' interessante da osservare nel prossimo bilancio consolidato di FNM per la cui compilazione deve essere utilizzata la nuova normativa IAS.
La maggior parte della sua attività-il trasporto ferroviario-è inoltre in cronica perdita.Il passivo viene saldato,per contratto,dall'ente pubblico. Si spera che la liberalizzazione permetta remunerativi investimenti. I risultati positivi degli ultimi anni sono imputabili a plusvalenze immobiliaro o alla cessione di pacchetti azionari.La possibilita' di un dividendo ,teoricamente elargibile, e non distribuito dal 1958 sembra da scartare. Gli azionisti ricordano infatti benissimo la risposta data in assemblea a tale richiesta avanzata da un socio nella primavera 2001 dall'Assessore Regionale che così recitava " una eventuale odierna distribuzione di utile produrrebbe riscontri negativi sull'apprezzamento nel Mercato Ristretto e potrebbe essere considerata come elemento di disinteresse del socio di maggioranza e avrebbe un significato negativo nei confronti degli investitori piu' capitalizzati."
Questa frase riportata integralmente nel verbale dell'assemblea-ha successivamente frenato qualsiasi interesse degli investitori sul titolo. Le oscillazioni di Ferrovie Nord Milano hanno riflesso soltanto i rastrellamenti e le cessioni del gruppo Gavio e di una importante banca Il capitale infatti è controllato ora per il 57,57% dalla Regione Lombardia, per il 7,663 dall' Autostrada Torino-Milano,per il 14,74 dalle Ferrovie dello Stato e per il 2,191 dal gruppo Monte dei paschi di Siena..I piccoli soci sono scomparsi.Vent'anni fa il numero dei piccoli azionisti superava quota 1.700. La frase dell'assessore ha rinfocolato la fuga dall'azione.Chi ha interesse a mantenere in portafoglio le azioni di una societa' con attivita' principale cronicamente in perdita-anche se ripianato a fine anno dopo avere ascoltato che non ci saranno mai dividendi ?Il problema della quotazione concerne pero' anche direttamente la Regione Lombardia. Quando Finlombarda rilevo' da Mittel il 12 dicembre 1974 il 55% del capitale ad un prezzo mai piu' rivisto in borsa per moltissimi anni i soci di minoranza avevano sperato che l'azionista pubblico li avrebbe trattati meglio del precedente proprietari. Ma la situazione non è mutata.Rimane la speculazione sul valore patrimoniale del titolo,praticamente incalcolabile per mancanza di dettagliate analisi,e le voci ricorrenti di delisting.Una vera e propria scommessa che provoca talora improvvise impennate.Nel 2000 ,su tali voci,l'azione volo' da 0,75 euro a 2,60 euro. Il titolo entro' successivamente in letargo ed oscilla da un paio d'anni tra 1 e 1,40 euro. Ora,all'improvviso,tra voci ed illazioni di un possibile disimpegno di un azionista,si è risvegliato. Una vera scommessa,assimilabile ad un biglietto della lotteria.Una scommessa che aveva pagato molto bene nel 2000. ma che per essere duplicata nel 2005 deve mantenere scambi vivacissimi come quelli attuali e prezzi superiori a 1,40 euro. Un prezzo che formalmente risulta quasi doppio rispetto al valore patrimoniale del titolo. Ma naturalmente si tratta di un valore contabile che verra' probabilmente fortemente modificato dall'utilizzo degli IAS.Solo dopo la pubblicazione del prossimo bilancio-e percio' dopo aprile- e naturalmente se saranno state utilizzate le nuove normative IAS -sapremo finalmente il "fair value" di tutte le proprieta' immobiliari. Divideremo tale valore per il numero delle azioni ed avremo una prima idee del contenuto patrimoniale. La scommessa su tale cifra è aperta.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)