1)"Ferrarese Land Reclamation Co.Ltd." Questo è il nome utilizzato nel 1871 in Inghilterra per l'acquisto dell'attuale Bonifiche Ferraresi,la societa' da tanti anni seguita dal lombardreport.com
Una interessante articolo,scritto da Eugenio Bolognesi,sulla rivista semestrale FERRARA,edita dalla Fondazione della Cassa di Ferrara,ne ricorda le varie traversie e il recente sviluppo.
2) Borsa e Finanza risponde invece quest'oggi ad una lettera di un lettore,sorpreso della scarsa performance positiva nel 2008 delle Bonifiche Ferarresi,salita "solo" del 2% in uno dei momenti piu' cupi del mercato azionario degli scorsi decenni.
Gianluigi Raimondi,autore della risposta,ricorda che "per il futuro le novita' non mancano".La filiera produttiva del riso sara' arricchita,si entrera' nella commercializzazione del riso,ora soltanto coltivato.Si intende vendere oltre 35.000 quintali all'anno.Verra' curato e sviluppato l'ingente patrimonio immobiliare."Alla luce di questo quadro -prosegue la risposta-i corsi potrebbero crescere ulteriormente.Ma non ci si deve attendere certo performance stratosferiche.I multipli (p/e 32) non sono particolarmente economici.
Su quest'ultima frase ci permettiamo di dissentire. L'agricoltura non è assimilabile all'industria. I rapporti p/e sono totalmente differenti. Se contattate gli agricoltori scoprirete che il rendimento del loro investimento è miserrimo: circa l'1% all'anno. Forse nei prossimi anni andra' meglio,se dovesse proseguire il rialzo dei prodotti cerealicoli,ma si tratta di cifre omeopatiche. Lavorano la loro terra con un p/e pari a 100 ? Non è così. La ricchezza ,nel settore agricolo, è rappresentatta dalla terra,. I terreni coltivabili diminuiscono ogni anno. In un recente articolo pubblicato dalla stampa finanziaria italiana si ricordava che nell'ultimo ventennio i terreni agricoli sono diminuiti del 15%-20%.Tutto questo mentre la popolazione italiana cresce( e deve mangiare).
Bonifiche Ferarresi inoltre è guidata con mano saggia da Banca d'Italia.Non siamo in presenza dei soliti furbetti che cercano di spremere una societa' per massimizzare un profitto annuale da distribuire impiombando la compagnia per decenni(Telecom docet).E la stessa Banca d'Italia-o Fondo pensioni di Banca d'Italia-è sulla graticola dopo che il Presidente Emerito Francesco Cossiga l'ha richiamata duramente,ricordando la necessita' di vendere la societa',sull esempio di quanto gia' fatto con Risanamento Napoli. Ed i compratori potenziali non mancano certamente
Il calcolo del valore di BF,come calcolo della serva, è per fortuna semplice. Basta contattare i consorzi agrari locali ,nel ferrarese ed in Toscana,chiedendo i prezzi dei terreni agricoli per i diversi prodotti coltivati. Moltiplicare il tutto per 5.400,la quantita' degli ettari posseduti.Aggiungere il valore degli immobili,allibrati in bilancio a prezzi storici.Immobili spesso descritti come "rurali" per poi scoprire che si tratta spettacolose ville(guardate la foto del "granai" di Santa Caterina-Arezzo,pubblicata a pp 39 di "Ferrara". Aggiungete il valore dei titoli presenti nel portafoglio mobiliare e dividete per il numero delle azioni in circolazione.Ma non dimenticate la chicca speculativa (non quantificabile)rappresentata dalla possibilita' di ottenere un permesso per edificare o eventuali risarcimenti per requisizioni.In questi casi la valutazione del terreno interessato all'operazione schizza a livelli decisamente elevati.
Comparare percio' la redditivita' di una azienda alimentare,che trovera' sempre compratori per i suoi prodotti,alle societa' industriali,che devono lottare in tempi di recssione con una domanda sempre piu' fiacca,non ci sembra corretto. Il comportamento in borsa di BF nel primo semestre ha tenuto conto di questa lapalissiana differenza.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)