Il clima borsistico non attende notizie sulle due chiacchierate aggregazioni ( Banca Pop.Italiana e Banca Pop.Intra) prima della fine del mese. Ferragosto passera' probabilmente(in borsa non si puo' mai essere sicuri di niente) solo tra decine di interviste,spesso inutili.
Guardiamo freddamente la situazione.
Banca Popolare Italiana deve essere forzatamente fidanzata con qualcuno ? Attenzione.Non è un bocconcino piccolo. Capitalizzera' 6 miliardi di euro. E vuole essere "comperata" ( fusa,incorporata,aggregata-dite come volete) dalla Pop.Milano che capitalizza 4 miliardi. ? Poche volte in borsa il pesce piccolo ha mangiato il grande. Inoltre Lodi è così orgogliosa della sua indipendenza che non accettera' facilmente offerte penalizzanti e mancanza di (residua) autonomia. Il Mondo di oggi,nell'articolo "Se Gronchi tira troppo la corda su BPI" invita i vertici all'aggregazione per i rischi di rimanere isolati e di finire poi in mani straniere.Ma c'è il rischio che due entità piccole (PMI+BPI) non facciano una banca grande.Inoltre ci sarebbero molti problemi territoriali da superare in Lombardia.
La Pop Verona Novara è piu' grande ed ha la forza di procedere all'acquisizione forte di un discreto free capital.Ma capitalizza 8 miliardi,non un'enormita' rispetto a BPI. Inoltre a Verona non si vuole spendere troppo.Tutti ricordano che per pochi centesimi non hanno acquistato la BNL a prezzi molto piu' contenuti di quelli poi pagati dai francesi.ED inoltre stanno gia' discutendo con Cattolica e Intra.Troppa carne al fuoco?
Per la BPER invece la proposta che circola oggi sui giornali finanziari parla di una possibile offerta mista.Ma anche per BPER la capitalizzazione è decisamente inferiore a quella della BPI.Ancora una volta il pesciolino piccolo dovrebbe inglobare il grande.
Ritroviamo la BPER e Novara-Verona tra i possibili pretendenti della Intra.Il gioco diventa pesante per la ritrosia della Intra a sposarsi e chiaramente ci vuole un valido,duro arbitro (Banca d'Italia).Per fortuna l'abbiamo.
In ogni modo,per tornare alla BPI,se si va ad una aggregazione con Verona o Milano è molto,molto difficile che il comando rimanga-dopo qualche anno a Lodi.
Forse non era così malvagia la proposta di Deutsche Bank( Il Sole 2 agosto pp 28) in quanto il colosso aveva comunicato la sua intenzione di offrire" un bel po' di euro in contanti ed il trasferimento a Lodi della sede italiana di Deutsche Bank".Questo era un succoso premio che avrebbe permesso a Lodi di diventare una delle piazze principali d'Italia. Sommare Deutsche Bank Italia a Banca Pop Italiana avrebbe provocato uno scossone nel nostro mondo bancario Inoltre i soci avrebbero probabilmente ottenuto una valutazione molto interessante dei loro titoli..Ma Lodi ha rifiutato e la proposta è tornata nel cassetto in quanto il presidente Gianni Testoni voleva solo fare una" offerta gradita".
In pratica Intra guarda a BPI e BPI guarda ad Intra. Tutto e' bloccato. Forse sara' la Banca d'Italia a dare la sferzata obbligando Intra ad una scelta entro fine agosto. Sbloccata la prima aggregazione si sapranno i prezzi di cessione. Questa valutazione sara' basilare per ricalcolare il valore teorico di cessione delle altre banche quotate in Piazza degli Affari in odore di cessione( almeno un paio) e delle non quotate.
Il mercato percio' è pronto a scattare.Ma la molla rimarra' compressa fin quando non giungera' la prima proposta.
Dopo questo primo comunicato la pacchia delle aggregazioni bancarie tornera' d'attualita'. Sara' probabilmente il tema preferito per il prossimo autunno.
(L'autore del presente articolo non è iscritto all'ordine dei giornalisti e potrebbe detenere i titoli oggetto dei suoi articoli)