A partire dal 19 luglio sull'Eurex viene quotato il futures Dow Jones Italy Titans 30, praticamente viene quotato il FIB. Era da aspettarselo. Gli strateghi dell'Eurex hanno conficcato la baionetta nel ventre molle delle Borse europee, ovvero nella Borsa italiana. Con 5000 contratti al giorno il Fib era scontato diventasse preda di qualche grossa borsa transnazionale, tanto più che il nostro Capuano, osannato dai media italiani, non è riuscito a fare grossi progressi nella adesione ad un network paneuropeo come quello dell'Euronext. Cosa ci vuole a spazzare via gli italiani, si saranno chiesti i colonnelli dell'Eurex ? Qualche panzerdivisione e nel giro di qualche mese "Italiani badogliani tutti a casa". Si sa che la guerra tra le borse ormai è globale: CME contro Eurex, Eurex che sbarca negli USA, Euronext contro Eurex, Norex contro Eurex, Eurex contro Norex. Queste sono corazzate nucleari, la Borsa italiana un canottino guidato da qualche sprovveduto che passa il tempo a fare mestieri che nessun altra Borsa fa: vendere dati fine giornata (serie storiche costosissime e piene di buchi), organizzare Fiere come TOL EXPO, buco clamoroso (non è nemmeno stato comunicato il dato dei visitatori, perché altrimenti si scopriva che Lombard + Trader Link + Trading Library + FInanza on Line sanno fare di meglio a Rimini), organizzare corsi e convegni, sponsorizzare concorsi di trading come la TCUP mentre al Top Trader non si risponde nemmeno (chi si ricorda di quando partì la prima TCUP e Borsa Italiana apponeva il suo marchio sulla iniziativa, almeno per 20 minuti, poi qualcuno dall'alto del cielo chiamò e il marchio di Borsa Italiana scomparve senza spiegazioni). Insomma, Borsa Italiana fa tutto tranne che il suo mestiere, e quando si ricorda di fare il suo mestiere lo fa come nell'ultima settimana inanellando un maccarone dopo l'altro, dalla vicenda Eni ai buchi sui dati. E siccome all'Eurex non perdono tempo a fare i mestieri degli altri ed il loro mestiere lo sanno fare molto bene, eccoli qui. C'era da aspettarselo, anzi era scontato. Ormai l'Europa è cosa fatta, i derivati esteri sono il pane quotidiano di tutti i trader italiani, non come solo 1 anno fa quando il servizio sulle valute CME lo seguivano 2 abbonati su 200. Insomma, prima ci hanno pensato i mercati a fare fuori Borsa Italiana, ora l'Eurex verrà a fare da notaio alla morte della Borsa Italiana e niente più. Oguno, in una economia integrata, si deve specializzare in quello che sa fare meglio, i tedeschi le cose serie (500 milioni di utile nel 2003 all'Eurex) e gli italiani nella pummarola. Che c'è di strano, comprereste mai della pummarola da un bavarese ?
Eccoci arrivati al dunque: ormai tutti i broker permettono la operatività sui derivati esteri e quindi siamo costretti, come nel 1994 quando ho iniziato io, ad affrontare la integrazione dei mercati anche noi del Lombard. E da lunedì 5 luglio partiamo anche noi a seguire i derivati esteri che maggiormente si addicono al profilo di rischio dei lettori Lombard: BUND (margine 1800 euro), Mini euro/dollaro (1100 euro), E-Mini S&P (2800 euro) e tutti gli altri che potete seguire su http://www.intesatrade.it/Pro/DerivatiEsteri
Le operazioni verranno eseguite con le solite metodologie che utilizziamo sulle azioni, operazioni overnight, 2 contratti in entrata, profit target e traling stop sul restante, tranne che sul BUND che è una curva piuttosto particolare e su S&P e Nasdaq, due curve ottime da tradare in overnight quando c'è volatilità, altrimenti è meglio stare a casa.
Le operazioni verranno inserire nel portafoglio discrezionale come se fossero azioni.
Invitiamo i lettori, se non a seguire le operazioni, quanto meno a constatare che purtroppo, volenti o nolenti, se non ora nei prossimi mesi saranno costretti anche loro a fare il salto della quaglia. L'integrazione, che i praticanti meno seri della scienza economica chiamano globalizzazione, non perdona nessuno.