Ormai non è una novità: ne abbiamo parlato nei videoforum e scritto su queste colonne già da un paio di settimane. I rendimenti dei corporate bond, che tante soddisfazioni ci hanno dato nei mesi passati, si sono drasticamente ridotti, ed è sempre più difficile riuscire a comprare rendimenti interessanti se rapportati a quelli visti nel recente passato.
Come già sottolineava Mariani, è facile vendere facendosi colpire sulla lettera, ma il problema è rientrare e in particolare su alcune emissioni è quasi impossibile. Ma il vero problema è un altro, a mio modo di vedere. Ora abbiamo un portafoglio che sulla componente speculativa destinata al trading è in ottimo guadagno, e la tentazione di portare a casa è molta. Però c'è un però…
Quali possono essere le alternative per reimpiegare la liquidità ricavata? Sembra banale, ma con titoli governativi (o comunque a rischio minimo) inguardabili per via di rendimenti ridicoli, e corporate bond che offrono un differenziale di rendimento molto ridotto c'è da pensarci bene prima di muovere qualche passo.
Sono dell'idea che sia necessario valutare se i rendimenti si siano ormai definitivamente allineati su questi livelli oppure se terminata questa fase di euforia torneranno ad alzarsi. Nel primo caso, dovremo accontentarci e impostare l'operatività in base alla nuova situazione; nel secondo (posto che vendere le posizioni in buon utile sarebbe corretto) si rischia di rimanere col cerino in mano acquistando i rendimenti attuali che tornerebbero poi a salire (con i prezzi quindi in discesa). La prossima settimana avremo la decisione sui tassi da parte della BCE, che se può essere scontata sull'entità del taglio, non lo è affatto su quelle che potrebbero essere le mosse ?di contorno? o suppletive, come p.es. l'adozione del quantitative easing o altre diavolerie.
Potremmo pertanto assistere a movimenti anche bruschi su tutta la curva dei rendimenti, e ovviamente in maniera ?amplificata? sulla componente corporate. E allora, complice la settimana corta per la festività del 1 maggio, riduco l'operatività al minimo indispensabile in attesa di capire da che parte convenga andare.
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