Come certamente ricorderete, il 24 gennaio scorso vi ho proposto una serie di articoli per valutare l'efficienza e l'affidabilità degli ETF indicizzati all'EONIA, quindi particolarmente adatti a parcheggiare la liquidità in fasi di mercato non proprio chiare.
L'analisi aveva dato esiti incoraggianti, e quindi valeva la pena provare sul campo uno dei due strumenti, destinandovi una buona parte della liquidità disponibile. La scelta è caduta sul Lyxor EONIA (ricordo che la Lyxor fa parte di Societe Generale) poiché vantava una data di quotazione precedente al concorrente di DB e poiché la liquidità di questo strumento è superiore.
Ebbene vediamo il risultato conseguito sin qui, perché se gli studi e la teoria sono indispensabili per capire cosa abbiamo tra le mani, è altrettanto vitale che i risultati siano concreti.
La tabella riporta il risultato sin qui ottenuto, considerando sia la performance secca (cioè il rendimento immediato tra prezzo di acquisto e prezzo attuale), sia il rendimento annualizzato (che è quello che deve sempre interessarci) in base alla capitalizzazione semplice degli interessi.
Non male, considerando i rendimenti che nello stesso periodo hanno offerto BOT o PCT, senza considerare ovviamente i vari fondi comuni monetari, con i quali fare un confronto è come sparare sulla croce rossa…
A conferma della bontà dello strumento, faccio notare che oggi l'ETF registra un progresso dello 0,05% rispetto alla chiusura di ieri, mentre in media cresce dello 0,01% – 0,02% al giorno. Come si spiega? Molto semplice: la mossa congiunta di ieri delle Banche Centrali ha fatto schizzare al rialzo i tassi overnight, e il nostro ETF che capitalizza gli interessi giornalmente ne ha subito tratto beneficio.
Una volta tanto, quello che si legge nelle coloratissime pubblicità degli emittenti lo si riscontra anche nella pratica. Speriamo diventi una sana abitudine.
m.gotta@fastwebnet.it