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Entra in azione una nuova versione di DDAY & Reverser


Cari lettori,

 

oggi entra in azione il ?D-Day & Reverser? versione LUTOM, ovvero coproduzione di Giuseppe Lugli, l'apprezzato collaboratore storico dei Quaderni, e di Emilio Tomasini.

 

Per capire le ragioni che stanno dietro una modifica si questo genere è opportuno fare una premessa di tipo storico: tutti i lettori conoscono il FIB e il suo andamento dal 1996 ad oggi. Prima assolutamente non volatile fino al 1997, poi gli anni d'oro del 1998 e 1999 quando c'erano più system trader in giro che spazzacamini, il primo inciampo nel 2000, e quindi la lenta discesa verso il difficile anno 2003.

 

Non c'era certo bisogno del FIB30 per sapere che i mercati cambiano, si modificano come le persone, nuovi strumenti finanziari vengono e i vecchi vengono seppelliti, per poi magari rinascere come l'araba fenice dopo 50 anni. E' un po' come quando visitate la ottocentesca borsa di Budapest, o peggio quella di Mosca sulla Piazza Rossa, o ancora quella di Kiev, e vi domandate: ma come è possibile che qui ci sia mai stata una Borsa. Eppure la storia sfugge spesso alla nostra cognizione, e si fa fatica a capire che persino a Tirana prima della seconda guerra mondiale esisteva una fiorente Borsa valori. Il FIB30 non è più lo stesso del 1998, così come i covered warrant che un tempo erano il pane quotidiano di milioni di italiani ora sono solo sul desco di Giovanni Borsi.

 

Ora come ora la domanda lecita da porsi è: continuerà ad esistere il FIB seppure nella sua versione S&P ? E' una domanda veramente difficile. La tecnologia e l'efficienza finanziaria passa ormai per la Germania e ha il nome di Eurex, e si avvia a diventare leader non solo in Europa ma anche a combattere una dura battaglia contro gli USA dentro la loro stessa piazza finanziaria. Insomma, il mondo cambia ed anche velocemente, troppo velocemente. Io mi sono laureato nel 1994 con una tesi sui futures eseguita a Reading presso il Department of Agricultural Economics ed allora in Italia di futures non se ne parlava neanche un po'. Poi venne il FIB nel 1996, il grande rialzo, ed infine il crollo. Pensare che siamo passati in termini di cultura dei derivati da zero a 100 e poi di nuovo a zero ha dell'impossibile. Soprattutto se il salto lo hai vissuto sulla tua pelle. Ma in storia non si una mai l'avverbio mai e quindi è anche possibile che il FIB mostri l'ultimo colpo di coda. O il primo colpo di coda di una nuova vita che verrà, chissà.

 

E siccome è impossibile cercare di prevedere il futuro del FIB30 allora è bene adeguarsi a fronteggiare ogni evenienza. E proprio per questo, insieme a Giuseppe Lugli o meglio Lugli insieme a Tomasini, abbiamo cercato di aggiornare la versione del D-Day precedentemente in uso aumentandone la robustezza non tanto fino ad oggi quanto quella che in futuro potrebbe permetterci di salvare la pelle qualora il derivato italiano non riesca più ad essere competitivo rispetto ad altri strumenti.

 

A scopo didattico abbiamo quindi caricato in biblioteca una equity line spaccata in 4 periodi in modo che il lettore possa avere una visione realistica delle 4 fasi storiche in cui è passato il FIB: presentare una unica equity line avrebbe indotto inutilmente in errore il lettore perché gli average trade di 100 punti sono ormai un ricordo del 1998.

 

Abbiamo cercato di costruire un DDAY robusto, e per robusto significa che non funzionasse a meraviglia solo nel periodo 1998 ? 2000 ma che funzionasse sia nel periodo in cui il FIB30 era direzionale e volatile e sia nel periodo in cui è iniziato il difficile periodo dal 2002/2003 in poi. Le 4 curve che presentiamo assomigliano molto di più a quella di uno dei pochi trading system pubblicamente tradati come il D-Day & Reverser, una curva che sale alternando momenti di ritracciamento a momenti di congestione, momenti di ripido inerpicamento a momenti di stallo.

 

Vecchio e fino ad ora inconcludente il dibattito se occorra un sistema lisciato e curato nei minimi dettagli e un testo statistico ottimo perché poi nella realtà i risultati decadono o se invece un sistema robusto non lisciato ma forte nella sua struttura grezza nel tempo mantiene inalterato il suo average trade perché riflette la realtà dei mercati.

 

Alla fine tutti, me compreso, votiamo con i piedi.

 

Pressoché invariato invece il Reverser nella sua logica di base.

 

Emilio Tomasini & Giuseppe Lugli

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